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Lidia Menapace. Chi ha votato cosa?
14 Giugno 2014
 

Ieri sera ho visto l'assai opportuno dibattito che La 7 ha dedicato al “caso Mineo”, per dirlo così in fretta. A parte il merito -molto interessante- e la prova -molto modesta- del nuovo sindaco di Firenze, uno yes man della miglior specie e senza la dovuta arroganza che sta tanto bene addosso a Renzi, sono rimasta colpita dal fatto che l'esito delle elezioni per il parlamento europeo viene considerato approvazione previa anche del progetto di riforma del Senato: ma dove siamo? Ho votato (Tsipras) per il parlamento europeo, non per l'iter della riforma costituzionale in Italia. E il governo in carica e il parlamento che lo sostiene sarebbero stati legittimati dalle elezioni europee? A me pare che la cosiddetta chiarezza trasparenza ecc. ecc. vada a farsi benedire. E poi la gatta frettolosa fece i gattini ciechi.

Ricapitoliamo: la Tv pubblica manca al suo compito fondamentale, se si deve guardare una tv non pubblica per essere informati su eventi del parlamento. E in generale se non riferisce in modo adeguato.

Il nuovo sindaco di Firenze dice: abbiamo fatto le primarie abbiamo fatto le europee abbiamo vinto e considera antidemocratico chi non attribuisce a questo importantissimo straordinario processo il valore di prova generale già avente forza di legge, valore giuridico generale. “Distingue frequenter” soleva dire Tommaso d'Aquino che non era un rivoluzionario, ma ci teneva ad usare il più e meglio possibile la ragione.

Dunque: le primarie sono un fatto pubblico, ma non sono legge. Non stabiliscono una legittimità giuridica che vada oltre il partito che le propone. Nemmeno negli USA, dove il processo di indicazione dei candidati presidenti attraverso le primarie è lungo tortuoso e tradizionale e riconosce le lobbies organizzate.

Insomma a me resta uno sgradevole senso di presa in giro, e non mi va davvero.

Il Senato delle autonomie fu una proposta della Dc e del Pri già alla Costituente e non passò perché i liberali e il Pci erano invece contrari e temevano lo sfarinamento delle decisioni, mentre Dc e Pri avevano piuttosto paura della scarsa garanzia data costituzionalmente da una sola camera.

Insomma si possono anche dimenticare i fatti storici, ma di solito ciò si chiama Alzheimer e non è un obiettivo consigliabile. Si può sfrondare la memoria, una volta conosciuta e ripassata. Persino a scuola prima di fare cose definitive è previsto il rinvio ad ottobre.

 

Lidia Menapace


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