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Alberto S: a proposito di dislessia…
02 Ottobre 2009
 

Gentile Redazione di Tellusfolio-Scuola,… ricevo un contributo sulla dislessia da un amico scrittore di Roma, Alberto S. e, giudicandolo utile ed educativo, ve lo giro per l'eventuale pubblicazione nel prezioso spazio che il vostro giornale dedica alla scuola. Fabio Barcellandi



Allora. Parliamone…

Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,

così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;

né sa quando una simile
orma di piè mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà. […]

Ei fu. Siccoma immobila,
deto il mortel sospiro,
statta le spoglie immamore
orbe di tento spiro,

così parcosse, ettonite
la tarre el nunzio ste,
mute pansendo ell'ultime
ore dall'uom fetela;

né se quendo une simila
orme di piè mortela
le sue cruante polvara
e celpaster varrà. […]


Così si capisce senza tante spiegazioni. Il cervello di mio figlio percepisce la poesia come la vedete nella seconda parte.
Scambia le "e" con le "a", se minuscole.
È il suo caso.

Altri scambiano altre lettere, la "p" con la "q" per esempio, o la "b" con la "d".
Durante la lettura ad alta voce il cervello rielabora il testo per fornirlo a chi ascolta "rieditato", come fosse una traduzione in simultanea. Flavio dopo la lettura ad alta voce di una pagina di giornale gronda. E non ha capito cosa ha letto, preoccupato di far bene la lettura. Lui è inconsapevole di questo difetto di lettura.

Con le lingue straniere c'è un passaggio di traduzione simultanea in più, perché le lingue straniere, a parte l'italiano, non hanno mai parole che si leggono come sono scritte, ma con altri suoni. Qui un insegnante di lettere potrebbe spiegare meglio, mi pare che lemmi e fonemi non coincidano.

Flavio è fortunato. Dai test fatti al Policlinico si è visto che ha ingannato tutti fino a 17 anni perché ha un Q.I. superiore alla norma. Tranne l'anno scorso, al terzo scientifico, primo anno del triennio: a metà anno è crollato, si è depresso, ha mollato i libri. ed è stato bocciato, con 7 in italiano, in filosofia e inglese. E 4 nelle materie scientifiche più dure. Perché anche lì c'è un problemino.
Inverte i numeri.

314 o 341 per lui sono uguali, per esempio, e nella nostra matematica può essere un problema nel problema.

La sua bocciatura è stata un concorso di cause, l'abbiamo digerita e archiviata.

Due settimane fa ho chiesto e ottenuto a scuola un consiglio di classe specifico per trattare del nostro caso, in presenza di una consulente tecnica, una psicologa che da moltissimi anni segue ragazzi e ragazze con questa disfunzione. Ha spiegato agli insegnanti come intervenire didatticamente per aiutarlo, sfruttando al meglio le sue potenzialità.

All'inizio sono intervenuto come padre, portando quella poesia per "mostrare" la dislessia di Flavio senza spiegarla. Ha funzionato, hanno capito tutti, poi sono andato via per farli interagire in libertà e qualcuno, in mia assenza, si è anche vergognato di quanto inflitto a Flavio a maggio. Ma ormai è storia vecchia. E ignoranza vecchia.

Ho captato dalle domande dei prof due cose: la non conoscenza del fenomeno, se ne parla ma senza realizzare in cosa consista, e anche la curiosità, anche su come rilevarlo e come intervenire.

A questo scopo avevo allegato a quel foglio anche un breve test. Sono venti domande, a qualcuna molti di noi potrebbero rispondere positivamente, soprattutto lo sbaglio di mano, ma diciamo che "non fa primavera"; chi risponde a tutte "sì", come Flavio, o a quasi tutte, dovrebbe mettersi in contatto con una delle tante sezioni dell'Associazione Italiana Dislessia, lo sapranno indirizzare.

Questo è uno dei tanti mini test, potrebbe essere utile a chi di noi insegna a scuola.

1. Hai difficoltà a distinguere la destra dalla sinistra?
2. Ti confonde la lettura di una mappa o l’orientarti in un posto nuovo?
3. Detesti leggere a voce alta?
4. Ci metti più tempo del dovuto a leggere una pagina di un libro?
5. Trovi difficile ricordare il significato di ciò che hai letto?
6. Detesti leggere libri lunghi?
7. La tua ortografia è scadente?
8. La tua calligrafia é difficile da leggere?
9. Ti confondi se devi parlare in pubblico?
10. Hai difficoltà a prendere un messaggio telefonico e trasmetterlo correttamente?
11. Quando pronunci una parola lunga, ti capita di avere difficoltà a mettere i vari suoni nell’ordine corretto?
12. Hai difficoltà a sommare mentalmente, senza usare le tue dita o un pezzo di carta?
13. Quando usi il telefono, ti capita di confondere le diverse cifre mentre marchi il numero?
14. Hai difficoltà a ripetere i mesi dell’anno uno dopo l’altro in modo scorrevole?
15. Hai difficoltà a ripetere i mesi dell’anno a ritroso?
16. Confondi date e orari e dimentichi appuntamenti?
17. Quando scrivi degli assegni ti capita spesso di fare degli errori?
18. Trovi che i formulari siano difficili e confondano?
19. Confondi numeri dell’autobus come il 95 e il 59?
20. Hai avuto difficoltà ad imparare le tabelline a scuola?

Diciamo che noi grandi lettori siamo fuori da questa storia, anche se Pennac, per esempio, è un caso famoso di dislessia, non azzecca un "h", se fosse italiano, e scrive solo stampatello, per non confondere i caratteri, quando scrive a mano.

Però faccio un riassuntino per i "frequentatori di scuole":

Chi scrive stampatello
Chi legge ad alta voce con sforzo evidente
Chi dopo aver letto non ricorda "cosa" abbia letto
Chi fa fatica a contare senza usare le mani.

Sono quattro "cosette" che tutte insieme dovrebbero far scattare il primo campanellino. A quel punto si rispolverano le venti domandine e, se il sospetto è fortissimo, c'è l'amaro calice del colloquio con i genitori. "Mio figlio?" è la risposta più educata che potrebbe capitare.

Soluzioni.

Non si guarisce, non è una malattia. È come una forma di daltonismo delle lettere e talvolta anche dei concetti e numeri. Una sciocchezza.

Lettura: ci siamo procurati un programma di lettura tramite computer, questo si chiama Carlo2 di Anastasis: si clicca sulle righe che interessano e la voce di una signorina tipo navigatore legge il testo per noi.
Ho richiesto i file dei testi scolastici agli editori, prima o poi arriveranno.

A scuola: in sostanza se lui ascolta le spiegazioni orali capisce/capiscono. In genere hanno una memoria di ferro, soprattutto visiva. quindi gli insegnanti che tendono a dar pagine "dimenticando" di spiegarle dovrebbero rimboccarsi le maniche ancora di più.

Questo per ora è lo stato dell'arte. Non si muore. Forse però si impara a vivere meglio.

Finito. 

 

Alberto S

 


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