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Mao Valpiana. In viaggio con Alex 
Incontro con l’autore, Fabio Levi, a Verona
15 Giugno 2007
 

Fabio Levi

In viaggio con Alex

La vita e gli incontri di Alexander Langer (1946-1995)

Feltrinelli, Milano 2007, pagg. 240, € 14,00

 

Abbiamo invitato Fabio Levi alla Casa per la nonviolenza di Verona, per presentare il suo libro In viaggio con Alex. La vita e gli incontri di Alexander Langer (1946-1995).

Veniva spesso, Alex, in via Spagna 8 a Verona, per partecipare a qualche riunione, o per una semplice visita fra un cambio di treno e l'altro. Non se ne andava mai senza aver lasciato un contributo, rinnovato un abbonamento, o aver acquistato qualche libro. Qualche rara volta siamo anche riusciti a “costringerlo” a concedersi una pausa pranzo. Era felice come un bambino per quegli spaghetti al pomodoro con vino buono gustati in compagnia di amici nel piccolo cortiletto all'ombra della vite americana. Poi, come sempre, via di corsa per prendere il treno successivo che lo portava altrove...

È per questo che ci è piaciuto organizzare proprio qui, in questo luogo che gli era familiare, la presentazione di questo libro che è la biografia intellettuale e politica di un amico della nonviolenza.

Nella piacevole conversazione con Fabio Levi (che mescola il distacco della storico con l'affetto dell'amico) ci siamo soffermati (con curiosità e rispetto) specialmente sugli anni giovanili di Alex, per capire gli elementi centrali della sua formazione (familiare, religiosa, culturale) che tanto sembrano aver influito sullo sviluppo di una personalità così particolare e influente da sentirla ancor oggi come viva e presente (“compresente” direbbe Capitini).

Ripercorrere l'esperienza di Alexander Langer ci permette di seguire un itinerario di vita piena di incontri e di avventure; trent'anni di storia attraverso i luoghi cruciali d'Italia e d'Europa.

La sua formazione giovanile (a scuola dai francescani di Bolzano), e la sua scelta di aderire alla religione cattolica, riemerge in ogni passaggio cruciale della sua vita (e anche della sua morte); le citazioni bibliche ed evangeliche sono le uniche citazioni che si concede; per il resto il suo è un pensiero originale, che certamente assorbe molto dalla sua vasta cultura, ma che riesce sempre a fare sintesi e rielaborare pensieri e intuizioni nuove. Alex è un fine intellettuale che usa idee e parole non per creare nuove idee e nuove parole, ma per modificare la realtà, per spingere all'azione, per cambiare la politica, per mettere in contatto le persone, per realizzare progetti concreti. Così che anche i suoi scritti migliori, persino quelli della tensione poetica, sono stati partoriti sempre per una finalità ben precisa, indirizzati ad uno scopo sociale. I suoi scritti, anche se hanno un valore assoluto, che li rende attualissimi ancor oggi, sono in realtà sempre riferiti al momento storico in cui sono stati scritti, quasi sempre su richiesta esplicita di chi ne aveva bisogno per un'iniziativa contingente.

Il libro di Fabio Levi ci accompagna anche attraverso le campagne politiche nelle quali Alex si era impegnato, soprattutto quelle condotte nella sua veste di parlamentare europeo che voleva vedere l'Europa dell'allargamento svolgere il ruolo di potenza di pace.

Il libro non è di quelli a lieto fine, perché si interrompe all'inizio di luglio del 1995, senza dare risposta ai perché. Ma la lettura di questo testo riesce certamente a stimolare una riflessione critica in chi vuole capire il fallimento della politica di oggi cercando di comprendere il contesto nel quale è nato. Langer già allora viveva la fragilità della politica, e pur soffrendone cercava di trovare altre modalità per uscirne. I suoi ultimi scritti sono quasi escatologici.

L'incontro con Fabio Levi si è concluso con la visione del film Uno di noi (un film su Alexander Langer e la resistenza, Muenchen 2007, di Dietmar Hoess Blue Star Film, 70 minuti) che fra testimonianze e interviste, cerca di esplorare per quali vie sotterranee stiano procedendo le idee di Alex.

Poi, come si conviene, per concludere bene una serata che ci ha regalato anche nostalgia, non sono mancati né vino né birra.

 

Mao Valpiana

(da Voci e volti della nonviolenza, n. 66 del 13/06/2007)


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