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Partito democratico. Dal vino rosso all’aranciata (Fanta)…amara?
25 Aprile 2007
 

Quota periscopio…

Tra l’Arno e il Tevere,

nebbia fitta, gente che vaga,

si scontra – Scusa compagno, No!

Scusa amico… o compagno… Boh!

 

E così in questa quasi estate senza primavera, soprattutto in senso metaforico, con pianure invase nel primo mattino da spesse nebbie inusuali, il Belpaese assiste, un po’ perplesso, al nuovo gioco della politica: gli ultimi congressi dei DS e dei DL in vista della nascita del nuovo, un po’ misterioso, Partito Democratico.

Si è parlato di fusione fredda degli apparati dei due partiti genitori, ma sembra molto di più una nebbia fredda, vista l’opacità dei contenuti e lo scarso entusiasmo allo spettacolo degli abitanti del Belpaese, in ogni caso ci ricordiamo che “sòla” fu la fusione fredda!

Il primo congresso ad aprirsi è stato quello dei DS: molto americano e tutto arancione, vabbe' lasciare il vino rosso perché un po’ démodé e francamente eccessivamente forte, per palati ormai così delicati, ma passare all’aranciata e per di più Fanta! Non era meglio cercare qualche vinello giovane, meno alcolico e più vivace… Ma si sa la globalizzazione non è per lo slow food!

Il giorno dopo si è aperto il congresso dei DL, o Margherita che dir si voglia, più castigato, più sobrio, in un capannone di Cinecittà, un congresso un po’ francescano (ah, già, Rutelli Francesco) che suggerisce evidentemente a quale ideologia si rifà la stragrande maggioranza del partito… a parte un liberale e un socialista.

Entrambi i congressi evidenziavano un minimo comun denominatore per marcare ciò che sostiene Veltroni: «DS e DL hanno lo stesso linguaggio!», infatti se gli antichi congressi del PCI erano allietati, si fa per dire, da solidi inni proletari, come “Bandiera rossa” e quelli della DC da tranquillizzanti, candidi inni come “Bianco fiore”, che diceva tutto e soprattutto niente, i due congressi odierni hanno avuto come background non inni ma canzonette, i DS “Over the rainbow” (un perfetto sguardo al futuro, America anni ’50), la Margherita ha chiuso con Caterina Caselli (altro sguardo al futuro, Italia anni ’60)! Qualcuno ha detto che quando si sentiranno le canzoni di Al Bano vorrà dire che il PD è nato… mamma mia che incubo!

Ma veniamo al centro del discorso: le idee, perché una formazione politica è, deve essere, prima di tutto portatrice di idee, che riflettono valori.

A questo riguardo la nebbia è spessa: dai DS ai DL si è sentito soprattutto, parafrasando una canzone, a proposito, di Mina: «Parole, parole, parole…». Le più ripetute: riformismo e modernità, sì, ma quali sono i contenuti, quali sono le proposte concrete e condivise? Non si è sentito niente di veramente nuovo, niente che marcasse con enfasi il cambiamento!

Anzi la nebbia agli irti colli sale, e sale… Fassino (DS) dice che il PD farà parte del PSE (Partito Socialista Europeo), Franceschini (DL) dice che «il PD sarà la casa di tutti i riformisti, cattolici, liberali, socialisti», poi dice che «…non siamo socialisti quindi niente PSE», Rutelli dice che il PD non sarà nel PSE ma col PSE e finalmente qualcosa di veramente nuovo nel Belpaese, un tripudio di preposizioni semplici ed articolate: nel, col, con, su, per, tra, fra…

Ma c’è un argomento che, da europei ed illuministi convinti, ci preme e che usiamo come cartina di tornasole per valutare il livello di libertà di ogni situazione o proposta ed è la laicità, e sì, ci risiamo!!!

E così leggiamo che:

- i DL hanno detto che nel PD è necessaria «…una sintesi unitaria per identità e culture diverse». Ma allora nel Belpaese esistono culture diverse, non solo extracomunitari! Ma guarda! Avevamo capito che esistesse solo una cultura, quella cattolica…

- Prodi ha sostenuto che nel Belpaese deve esserci libertà di religione e laicità dello Stato, ma allora la libertà di religione nel Belpaese non è così evidente! O sono i cattolici ad essere perseguitati? Esiste anche, allora, un problema di laicità dello Stato, ma guarda? Credevamo che fosse un’idea balzana dei soliti, tristi laicisti!

- Bindi ha dichiarato «…no a un certo clericalismo che vorrebbe imporre valori». Ma toh! Nel Belpaese c’è un certo clericalismo che vuole imporre valori? Ma chi l’avrebbe mai detto! Ci avevano quasi convinto che erano quei subdoli, perversi atei che inquinano le menti vergini dei nostri bambini!

Ma poi:

- Gentiloni afferma che nel PD «…non si accetterà che qualcuno voglia dire alla Chiesa cosa deve dire e cosa deve fare!» Hai capito? C’è qualcuno (dove nei DS o nei DL?) che vuole dare gli ordini al Papa?! Ma allora non avevamo proprio capito niente, c’è stato un refuso, non era il Papa a dare ordini ma un’eminenza grigia, o rossa, o arancione nascosta da qualche parte del centrosinistra, il Belpaese è veramente pieno di sorprese!

- Bindi sostiene «… non vogliamo uno Stato indifferente ai valori come vorrebbero i laicisti!» e qui si gioca un po’ sporco, nessuno ha mai parlato di indifferenza caso mai si è parlato di tutela di tutti i valori, e questo giocare con l’ambiguità quanto è dannoso, anche per i cattolici!

E da parte dei DS, poco, profilo basso, anzi bassissimo, forse si potrebbe irritare i futuri conviventi, un consiglio disinteressato: matrimonio, religioso o civile che sia, o convivenza, pacs o dico che sia, può funzionare se subito i patti sono chiari e le parole semanticamente uguali!

Il mitico ministro della Pubblica Istruzione Fioroni dichiara in un'intervista: «Io sono di centro e per me sono prioritari i valori» come se solo quelli di centro avessero valori o che solo i valori di centro fossero valori!

E i DS perché non si fanno avanti ed invece di sproloquiare su riformismo e modernità (Parole, parole, parole...) parlano, come fanno i loro futuri compagni, pardon, amici di letto, dei loro valori, o nella frenesia di “scurdammoce ‘o passato” se li sono dimenticati?

Piccolo consiglio, non disinteressato: visto lo scarso senso di cittadinanza di parte dei cattolici, soprattutto di quelli di potere, come dimostrato in più occasioni non riconoscendo ad altri cittadini non cattolici i loro sacrosanti diritti, perché i DS non propongono ai DL di rileggere la Costituzione, scritta assieme, guarda un po’, anche dai loro rispettivi antenati e scoprire così quali sono i valori condivisi, tra i quali anche la laicità, e finalmente operare per trasformare le belle parole in carne e sangue di un paese oggi piuttosto anemico!

Purtroppo brutti segnali, però, ci giungono al riguardo, pare che la Costituzione la vogliano aprire, ma per cambiarla! Aiuto! Aiuto!

Ah, ci sono alcuni che però sono scappati dal varo della nave e così a sinistra si pensa a qualcosa di nuovo per non far morire la sinistra!

A parte Boselli, i suoi e i Radicali, piccola pattuglia sperduta nel deserto dove grida inascoltata, rileviamo queste dichiarazioni:

– Mussi piange, ma almeno lui di laicità qualcosa dice!

– Giordano (Rifondazione Comunista) tuona: «Siamo per una sinistra pacifista e antiliberista!», e la laicità? Non se ne parla, potrebbe dare fastidio ai vari don che infarciscono le loro file, e poi il padre spirituale è alla ricerca dello spirito sul Monte Athos in un monastero ortodosso.

A margine, ma perché in un monastero ortodosso? Non andava bene una clausura francescana? Vuoi dire che ‘sta passione per la Russia e i Lenin e gli Stalin sia così radicata che si trova più familiarità nel trovare lo spirito in un monastero ortodosso?!

Ultima nota, TG3, ex “TeleKabul”, servizio così sdolcinato sui due congressi da beccarsi il diabete fulminante!

e ci vorrebbe così poco per dare slancio al Belpaese addormentato, abbiamo paura, però, che possa arrivare il Principe a risvegliarlo…

Mala tempora currunt!

 

Immersione rapida...

tutta questa fredda nebbia

è l’ambiente ideale

per far crescere l’uovo,

e lui cresce e cresce, e cresce…,

Nemo

(per 'l Gazetin, maggio 2007)


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