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Piercamillo Falasca. Privatizzare la Rai. Conviene, è giusto, si può
08 Ottobre 2010
 

Sapete che la Rai è un’azienda patrimonialmente sanissima? Non un euro di debito. E la cosa è strana, se si pensa che il debito è la principale fonte di finanziamento per le aziende che vogliono crescere, investire, innovarsi. Ma la tv pubblica italiana è cosa diversa, si chiama azienda ma opera in un non-mercato, dalla pubblicità ricava ciò che può (di più non potrebbe, stante il tetto normativo) e non quanto la sua quota del mercato televisivo le permetterebbe.

Il resto – si sa – lo prende dal canone, cioè da una tassa su tutti quanti abbiano in casa un apparecchio televisivo.

Ma di questo Libertiamo parlerà mercoledì, in un convegno che organizziamo a Roma (all’Hotel Nazionale, in piazza Montecitorio, alle 11) per illustrare la proposta di legge Della Vedova, una misura grazie alla quale si può procedere davvero a quella privatizzazione della tv pubblica che la legge Gasparri prometteva. O meglio, ‘evocava’.

Inutile negare che la proposta di privatizzazione della Rai, che Gianfranco Fini ha rilanciato ieri ai microfoni di “Annozero”, è ben più che una misura di ristrutturazione aziendale. Se non bastasse la pluridecennale storia di occupazione politica manu militari (da parte di quasi tutti, beninteso, radicali esclusi) della tv pubblica a convincere della bontà della proposta, le vicende degli ultimi mesi sono lì a testimoniare quanti danni possa arrecare al sistema dell’informazione e al pluralismo delle idee e delle posizioni politiche un moloch partitocratico ormai tanto ‘inquinato’.

Nessuno di noi – e certo non Gianfranco Fini – pensa con questa proposta di decretare la fine del ‘servizio pubblico’, anzi. Il significato di questo concetto è ormai molto diverso da quello che aveva un tempo (fa più servizio pubblico Skytg24, GoogleNews e Youtube che il Tg1 o il Tg3). La nostra proposta, allora, punta ad affidare con gara pubblica il servizio, oggi concesso – con molti sprechi e pochi vantaggi per il cittadino – alla TV di Stato. A quel punto, si potrebbero investire importanti risorse pubbliche nella qualità di questo vero servizio pubblico: sarebbero minori, ma molto più utili, della vagonata di soldi che oggi mandano avanti il carrozzone di Viale Mazzini.

Si potrebbe avere insomma un ottimo servizio pubblico.

 

Piercamillo Falasca

(da Libertiamo.it, 8 ottobre 2010)


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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