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Carlo Forin. Archeologia del linguaggio/ Settembre 2016
01 Settembre 2016
 

In agosto abbiamo fatto il punto sull’archeologia del linguaggio.

Abbiamo osato esplorare il concetto di stadio e discernere in zumero la madre naturale a.ma dalla madre legale ama. Vogliamo proseguire?

La lettera ventiva m può autorizzarci ad arrivare fino all’estrema espressione letterale a.m.a; però, il significato ‘seme (a) ventivo (m) da a’ porterebbe a distinguere l’acqua a dall’acqua col seme a1 cioè adottando i numeri deponenti, che ora orientano i sumerologi incapaci di riconoscersi zumerologi. Abbiamo, perciò, dal lessico un solo lemma:

a

n., water; watercourse, canal; seminal fluid; offspring; father; tears; flood. [A archaic frequency].

Interj., alas!; oh!; ouch!1

Con due sillabe, è già notoria la distinzione che noi abbiamo potuto discernere sulla sola ama:

ama-gan; ama-ugu

n., natural or birth mother; child-bearing mother (‘mother’ + ugun3, ugu(4), ‘to beget’).

adj., describes jenny asses that have foaled; pregnant.2

La sola sillaba –gan è utile:

(gis/dug) gan, gana, kan

n., stand, rack, support (for a vessel or food); a large container or pitcher for liquids; pestle, grinding stones (cf., gis-gan(-na)) (circular + raise high; Akk., kannu(m) I) [GAN archaic frequency].

v., to bring forth, bear, give birth.

adj., childbearing, pregnant.3

Ma il suo aiuto è forte con:

gan-sub-ba

mange, mites (cf., (lu2) sahar-sub-ba) (‘to bear’ + ‘to full, neglect’ + nominative).4

Ci aiuta a leggere anta.subba = ‘alto cielo. rifiutato’ nel demone della perdita della conoscenza, babusatan.

La vacca selvaggia potrebbe comprovare ulteriormente la nostra distinzione:

ama2, am

wild ox or cow (aurochs, Bos primigenius).5

I due lemmi vengono proposti appaiati, come in molte altre occasioni, senza formulare la Teoria Circolare del zumero. Se il lettore accetta i grafi a.ma come presupposto di una lettura am.a, ‘ventivo. seme’, riscontra il chiarimento, che rende sovrabbondante la categoria aggiuntiva della vacca selvaggia diversa dalla madre naturale umana.

Faremo memoria di ugu ed ugun.

*

Il nono mese dell’anno mette in evidenza una sequenza a 2+7. In antico era stato marzo il primo mese dell’anno. Questo, perché l’anno zumero era stato di due mesi in uno, che apriva e chiudeva una catena di dieci mesi –ap.kal.lu– di vita-morte. Fu stato nell’equinozio d’autunno prima del clamoroso rivolgimento equinoziale operato dai sacerdoti babilonesi del dio Marduck, capaci di rendere difficilissima la risalita moderna. Ma i numeri aiutano chi non segue Odifreddi.

Settembre mi impone di leggere il latino september, abl. septembre, nel zumero sep.tem.bir.

Dal fondo bir di un uru.b.uru, serpente zodiacale che potreste osservare in copertina del testo La scrittura celeste di Giovanni Pettinato6 che riproduce un kudurru, pietra confinaria, mesopotamico, uru.bir, ‘fonìa ad u francese di bur vel bir:

bir

n., destruction (cf., ellag2) (ba, ‘to divide’, + ir10, re7, ‘to stir, mix’) [BIR archaic frequency:].

v., to scatter, mix; to wretch; to murder.7

bir (2, 4)

n., mistiness (of the eyes) (ba, ‘inanimate conjugation’, + er2, ir2, ‘to weep’ and ur5, ‘to smell’, with possibly a hidden meaning of to dry for Vr or ara4 as also seen in dur2).

v., to sniff, wrinkle one’s noose; to dry up, shrivel up.

adj., flaccid, shriveled up (said of a penis).8

La distruzione e la nebbia, che si osservano nella coda di una cometa, ad esempio, può diventar il contrario se la coda viene anteposta:

bir…aka

to sow broadcast (not in furrow with a plow); to dehusk (‘to scatter’ + ‘to do’).9

BIR-gun3

(cf., ellag2-gun3-gun3-nu).10

La filastrocca “salto biralto mi rompo il collo mi rompo il viso salto in paradiso” enuncia la sequenza che inizia con bir per finire in paradiso.

bir2-bir2

(cf., babbar).11

Questo bab-bar è ‘portabab apertabar’.

Babbar(2)

bright; white; the rising sun.12

‘Sole sorgente’ rende l’idea di ciò che accade dopo il buio della notte. La stella che appare appena prima della levata del sole determina la levata eliaca ed è l’Antares.

bir3 [ERIM/PIR2]; bir2 [UD]

yoke; team (of donkeys/animals) (ba, ‘inanimate conjugation prefix’, + ir10, ‘to accompany, lead; to bear; to go; to drive along or away’, the plural hamtu for to go’, cf., re7) [??; concatenation; ZATU-143 ERIM].13

bir3-inim-kes2-de6

contractually bound worker (‘yoke’ + ‘oath, agreement + ‘to bind’).14

gisbir3-mar

wagon yoke (‘yoke’ + ‘wagon’).15

bir5 [NAM]

locust, grasshopper; sparrow (cf., sim, sin2musen; bir3 for animals in plural numbers).16

bir6,7

to rip to pieces; to shred; to break (cf., bir for similar semantics).17

bir9 [NE]

to blaze, flame up (cf., bar6,7 for similar semantics).18

Kakkab-bir è Antares (re.: Richard Hinckley Allen, Star names, their lore and meaning, Dover Publications Inc., New York, 1963: 366).

Kak (cf.: gag, ‘peg’), kab2-ku(5) (container)- bir (fiammeggiante). (lu2) kab-sar, stone carver (‘cross-piece’ + ‘to inscribe’).

Tem: lcz di te-me: te-em

te-me-en; te-me

(cf., temen).19

Dal teonimo teshup. Lcz di sep = pesh:

pesh [GIR]

n., womb; soft heart/kernel; palm frond; three (cf., bis –GIR 3rd person inanimate possessive suffix + terminative (bi- + se).20

pesh (7)

child; son; young (1+3 years old) calf.21

Conferma:

pish10, pesh10 [KI.A]

shore, river bank; athletic ability to jump across a stream.22

Dunque, l’etimo di sep-tem-ber è: ‘utero (pesh) – connesso al me (tem) – in scia fiammeggiante (ber/bir)’.

 

Carlo Forin

 

 

1 John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 1.

2 Ivi: 19.

3 Ivi: 74.

4 Idem.

5 John Alan Halloran, op. cit.: 19.

6 Oscar Mondadori, Milano, 1998.

7 John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Logogram Publishing, Los Angeles, 2006: 33.

8 Idem.

9 Idem.

10 Idem.

11 Idem.

12 John Alan Halloran, op. cit.: 27.

13 Ivi: 33.

14 Idem.

15 Idem.

16 John Alan Halloran, op. cit.: 34.

17 Idem.

18 Idem.

19 John Alan Halloran, op. cit.: 274.

20 John Alan Halloran, op. cit.: 217.

21 Idem.

22 John Alan Halloran, op. cit.: 216.


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