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Alberto Figliolia. Basket: Eurolega e Campionato
30 Ottobre 2014
 

Un po' come la Juventus. L'Olimpia Milano vince sempre in Italia, un po' meno fuori dai confini tricolori. In attesa di carburare anche nel vecchio continente l'EA7 continua a mietere vittime nel suo viaggio nel campionato di A. Ma andiamo per ordine e cominciamo dall'avventura in Eurolega, precisamente dalla partita del 23 ottobre contro il Barcellona, avversario che più di rango non si può. E certo non parte male la Banchi's Band, dal momento che, seppur di poco, i milanesi tengono il naso avanti sino al 17-14, poi due triple di Abrines e di Doellman issano i blaugrana a un vantaggio da cui non si scolleranno proprio più. Ed è stato il tiro dalla lunghissima distanza, a ben vedere, ad aprire la scatoletta difensiva dei lombardi. Il tiro al bersaglio operato dai catalani ha prodotto un pregevole 11/21 da 3, oltre il 50%, il che ha consentito loro di distribuire anche agevoli palloni dentro il pitturato, nel quale Tibor Pleiss ha, a sua volta, fatto non pochi danni. Anzi il tedesco ha inanellato un percorso netto da paura: 5/5 da 2, 1/1 da 3 e 3/3 ai liberi + 6 rimbalzi. I suoi 218 cm si sono mossi con spietata eleganza sul parquet e nulla hanno potuto i lunghi meneghini nei tentativi di arginarne l'efficacissima e brillantissima verve. Una gran mano al centro di origine teutonica l'ha data anche il valoroso Alejandro Abrines, 197 cm di classe purissima, un ventunenne dai fondamentali scintillanti. Per lui 21 punti e 5/5 da 3.

Nel corso del match il vantaggio dei catalani è andato via via dilatandosi (22-40), salvo un minirecupero dei meneghini prima del lungo intervallo (gioco da 3 punti chiuso da Daniel Hackett, per il 32-45). Ma nessuna illusione ha potuto cullare l'Olimpia. Il bandolo della matassa è sempre stato nelle sapienti mani del Barcellona, che è parso già molto rodato. Un'équipe temibile, senza dubbio fra le candidate ad andare sino in fondo alla prestigiosa competizione.

63-78 il responso finale, con una Milano tristissima nel tiro da 3 (soltanto 3/21), un Brooks incertissimo (1/9 al tiro e - 9 di valutazione) e un Ragland sottotono (0/2 da 2 e 0/3 da 3, - 5 di valutazione). Maluccio in fase balistica anche Ale Gentile con il suo 3/13, però ben 8 assist e 7 rimbalzi. La guardia-ala di Maddaloni è un giocatore di talento versatile, un repertorio tecnico completo.

Ricordiamo che in campo c'erano, fra le due squadre, ben 44 titoli nazionali, 5 Coppe dei Campioni (o Eurolega) + innumerevoli altri trofei. È un girone di ferro, questo in cui sono state inserite le due compagini: a completarlo, difatti, ci sono il Panathinaikos, il Fenerbahce, il Bayern Monaco e il PGE Turow, tutte squadre vincitrici del titolo nella propria lega nella scorsa stagione. Inoltre i sei allenatori cumulano, in toto, la bellezza di 81 trofei. Un dato stratosferico, con Coach Zeljko Obradovic a svettare coi suoi 8 titoli di Eurolega con quattro squadre diverse e “soltanto” 34 trofei nella sua personale bacheca.

 

Cala il sipario, per quanto momentaneamente, sull'Eurolega e si rialza per la serie A nostrana. Domenica 26 ottobre: giunge al Forum la Reyer Venezia, sulla panchina quella vecchia volpe di Carletto Recalcati, il decano dalle formidabili energie e intelligenza tecnico-tattica, che tuttavia non basteranno. Difatti l'Olimpia condurrà sempre la gara. Senza storia. Il punteggio finale, 80-71, non la dice tutta sulla mancanza di pathos riguardo al risultato. Due punti quasi annunciati per quel che si è visto durante il match, nonostante la dignitosa prova dei lagunari, che hanno infine orgogliosamente limato il divario.

Come sempre, di alto livello la prova di Samardo Samuels. Il pivot giamaicano, che sta attraversando un periodo di forma strepitosa – primo nella valutazione in tutta la massima divisione –, ne ha messi 17, con 5/6 da 2 e 1/2 da 3, + 7 rimbalzi 3 falli subiti, 2 assist e 2 stoppate per un bel 24 di valutazione. Discreto anche Linas Kleiza – in ogni caso autentico top player –, con 13 punti e rimarchevoli i 6 assist di Gentile, artefice peraltro di alcune giocate spettacolari.

Per Venezia bene Jeff Viggiano – 14 punti e 7 rimbalzi – e una nota di gran merito per il giovanissimo Michele Ruzzier. Per lui 8 punti, 5 assist, una regia attenta e pure disinvolta e, soprattutto, un grande avvenire.

 

Milano rimane in testa con Sassari, che ha domato Brindisi. Classifica ovviamente ancora corta. Pronostico: occhio a Reggio Emilia, che vince dopo tre supplementari contro Varese, palesando un eccellente Cinciarini (12 rimbalzi – niente male per un play... – e 33 di valutazione) e un incontenibile – 32 punti e 35 di valutazione – Amedeo Della Valle (altro giovane di gran rango). Malinconicamente in fondo la gloriosa Pesaro, cui auguriamo di riprendersi. Anche se sarà dura per i marchigiani, si potrà sempre contare sulla gran passione del popolo pesarese. E la passione a volte compie i miracoli.

 

Alberto Figliolia


 
 
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