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Ricordo di Bruzio Manzocchi 
Un incontro pubblico, lunedì 5 settembre al Museo civico di Storia naturale i Morbegno
29 Agosto 2011
 

Nel presentarvi locandina-invito del Convegno promosso da Comune e Biblioteca civica di Morbegno di Morbegno, con ISSREC (Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e dell'Età Contemporanea) e ANPI di Sondrio, in collaborazione con CGIL e CISL Sondrio, diffondiamo una breve scheda sulla figura di Bruzio Manzocchi, curata da Edoardo Borruso (Università Commerciale «L. Bocconi», Dipartimento di Analisi Istituzionale – IAM, Milano).

 

 

«Convinto che la sola concezione del mondo valida è quella comunista, ne discende che la sola ragione di vivere è quella di operare perché quella concezione diventi realtà».

(B. Manzocchi, Roma 14 febbraio 1950)

 

Bruzio Manzocchi (Francavilla Marittima 21 gennaio 1917 - S. Vincent 5 settembre 1961). Il padre Angelo, ragioniere, piccolo imprenditore del legno e del materiale teleferico fu un noto socialista e antifascista valtellinese: sarà, infatti, il primo sindaco di Morbegno dopo la Liberazione. Tra le due guerre Bruzio con i fratelli Girolamo, Giuliana e Leonida abita a Milano (via Frescobaldi 1), frequenta il liceo “Carducci” e in seguito si laurea in legge il 3 novembre 1938 con una tesi in storia del diritto, discussa con Enrico Besta dal titolo “L'istituto del livello nel diritto valtellinese”. Dopo la laurea, per un breve periodo lavora nello studio di Ezio Vanoni ma successivamente viene assunto come impiegato all’OM di Milano. Si iscrive contemporaneamente alla Facoltà di economia a Ca’ Foscari, ma a causa del suo deciso antifascismo deve emigrare in Svizzera dove terminerà gli studi di economia presso l’Università di Neuchâtel con una tesi di laurea sull’“Organizzazione d’officina nell’industria meccanica” (maggio 1945). Avvicinatosi al Partito Comunista, nel luglio del 1945 ebbe un incarico ufficiale presso la Commissione economica del Clnai e successivamente nel Consiglio Industriale Alta Italia (Ciai). Entrò a far parte come segretario del Comitato Nazionale dei Consigli di Gestione e partecipò anche della Commissione economica della Costituente, collaborando in particolare alla stesura della sezione dedicata all’industria. In questo periodo come membro del Ciai è in stretto contatto con tecnici come Gino Martinoli e Silvio Leonardi e con loro intrattiene un dibattito sull’organizzazione del lavoro nell’industria in Italia. Con la nascita del Centro Economico della Ricostruzione (Cer), promosso dal Pci e diretto da Antonio Pesenti, fu nominato segretario divenendone in pratica il vero animatore. Organizzò importanti dibattiti tra cui quello sui «Consigli di gestione» presso l’Università Bocconi presieduto da Giovanni Demaria in cui fu discusso il documento comune dei partiti del Clnai del 20 novembre 1945. Di questo periodo sono i suoi più importanti contributi come le tesi sulle nazionalizzazioni al V Congresso del Pci, le elaborazioni sui Consigli di gestione, il suo intervento alla I Conferenza Economica Nazionale dei Centri economici per la ricostruzione nel maggio del 1947 (“I problemi della piccola e media industria”) e i suoi contributi su Critica economica. Dopo il VI congresso del Partito Comunista fu chiamato alla sezione economica della Direzione dove dette un importante contributo all’elaborazione della linea economica del partito. Morì improvvisamente a St. Vincent il 5 settembre 1961, dopo aver fatto una relazione al convegno su “Gli squilibri regionali e l’articolazione dell’intervento pubblico”, organizzato dal CNPDS.

 

Le funzioni svolte da Bruzio Manzocchi nel Partito Comunista Italiano

(al 14 febbraio 1950):

1944-45, responsabile del gruppo di Partito di Neuchâtel e collaboratore dei giornali di partito in Svizzera l'Appello e Italia all'armi;

1945-46, rappresentante del partito alla Commissione economica del CLNAI e poi al Consiglio Industriale Alta Italia (CIAI); segretario del CER Milano;

1946, candidato alle elezioni per la Costituente per il Collegio Como, Sondrio, Varese; membro del Comitato Direttivo della Federazione di Sondrio;

1946-47, capo della Segreteria del compagno Assennato, Sottosegretario all'Industria, e poi addetto al Gabinetto di Morandi, Ministro dell'Industria;

1947, addetto alla sezione economica della Direzione;

1947-49, segretario responsabile del Comitato Nazionale dei Consigli di Gestione;

1949-50, vice responsabile della Commissione Economica della Direzione.


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