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Milano. Un ciclo dedicato ad Andrej Tarkovskij dalla Fondazione Cineteca Italiana
21 Settembre 2016
 

Fra simmetriadi, asimmetriadi e mimoidi: architetture imprevedibili, fantastiche, senza confronti, di un materiale e di una dinamica impossibili da classificare secondo i canoni terrestri. Fra i due soli: rosso e azzurro. Sopra l'oceano pensante: un dio bambino? Il capriccio della Creazione? O la più spietata atarassia? L'autogenesi dei desideri più reconditi. Un viaggio nel proprio ignoto. Un indecifrabile pianeta e la stazione orbitante sopra quelle “acque”. Chi è Solaris? Che cosa è Solaris?

Solaris è un celeberrimo romanzo di fantascienza scritto nel 1961 dal polacco Stanisław Lem. Invero Solaris è un romanzo che sfonda le barriere di genere, qualificandosi come un vero roman philosophique, la cui ambientazione nel futuro e nello spazio interstellare non fa altro che ribadire l'eterna questione esistenziale degli esseri umani. C'è da riflettere sul fatto che questo incredibile, profondo, potente, complesso e coinvolgente romanzo sia stato scritto da un autore collocato geograficamente oltre la Cortina di ferro. Un caso, giacché questa storia ha, semplicemente, le stimmate del capolavoro: si tratta di un prodotto del genio umano, del miglior genio umano. È universale.

Solaris è stato peraltro trasposto due volte in un film: quello di Andreij Tarkovskij del 1972 – siamo, anche qui, in presenza di un capolavoro – e quello di Steven Soderbergh, con la star George Clooney.

Detto del romanzo, è proprio sulla pellicola girata da Tarkovskij che vogliamo tornare e soffermarci: un film poetico, visionario, meditativo, sul mistero dei ricordi e dell'amore, sulla incapacità di comprendere e di amare e, di contro, sulla ineffabile devastante creativa forza dell'amore. Ma non solo... Le chiavi di lettura in e con Solaris sono davvero tante... Quando il film di Tarkovskij uscì fu definito la riposta russa a 2001 Odissea nello spazio. Una sorta di prosecuzione della Guerra Fredda anche al cinema. Falso. Nel senso che i due film convivranno per sempre come espressioni della più nobile intelligenza umana e della più alta sensibilità artistica. Quando si è finito di leggere il libro/vedere il film si è presi da un'assoluta vertigine e una folla d'interrogativi sul senso del nostro passaggio qui e ora, del nostro essere individuale, del nostro comune viaggio, ci mulina nella mente. Toccati, si è irrimediabilmente toccati. Com-mossi, intellettivamente e sentimentalmente (che poi – forse non lo sappiamo più – è la stessa cosa).

Per chi volesse seguire il gran viaggio interiore e solarista dello psicologo Kris Kelvin, in missione di soccorso sulla stazione spaziale orbitante sul Grand'Oceano che Solaris è e alle prese con la pluri-incarnazione della moglia suicida Harey, giunge tempestivo il ciclo che la Fondazione Cineteca Italiana sta dedicando al magnifico Andrej.

Sino al 4 ottobre allo Spazio Oberdan di Milano (viale Vittorio Veneto 2) si potranno rivedere (in lingua originale e sottotitoli italiani) gli epocali lavori del cineasta russo scomparso il 29 dicembre 1986.

Artista isolato”, teorizzatore del cinema come “simbolo dello stato della natura, della realtà”, autore di film che sembrano delle sculture di tempo, densi e trasparenti come il silenzio, Andrej Tarkovskij è stato uno dei più alti esempi del cinema d’arte di ogni tempo. Di lui diceva Ingmar Bergman: «Il film quando non è un documentario è sogno. Per questo Tarkovskij è il più grande di tutti. Si sposta con sicurezza nello spazio onirico, non spiega nulla, e d’altronde cosa potrebbe spiegare? È un visionario che è riuscito a mettere in scena le sue visioni grazie a un medium più pesante, ma anche più duttile. Ho bussato tutta la vita alla porta di quei luoghi in cui lui si muove con tanta sicurezza. Solo qualche volta sono riuscito a intrufolarmi». Signori, detto da quel magister supremo e sublime di cinema che era Ingmar Bergman...

Non mancheranno, oltre a Solaris, Andrej Rublëv, L'infanzia di Ivan, Nostalghia, Il sacrificio, Il rullo compressore e il violino, Lo specchio, Stalker. Una sfilata di capolavori...

Oltre a questi in programma è stata inserita Elegia Moscovita, nella quale Alexander Sokurov ripercorre l’opera di uno dei più preclari maestri del cinema planetario.

 

Alberto Figliolia

 

 

CALENDARIO PROIEZIONI

 

Venerdì 23 settembre h 17 / Venerdì 30 settembre h 20:45

Andrej Rublëv

R. e mont: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskji, Andrej Mikhalkov-Koncalovskij. Int.: Anatolij Solonicyn, Ivan Lapikov, Nikolaj Grinko, Nikolaj Sergeev, Irma Rauch, Nikolaj “Kolja” Burljaev. URSS, 1966, b/n e col., 185’, v.o. sott. it.

Ambientato in un cupo e violento Medioevo e diviso in nove capitoli e un epilogo, il film procede attraverso lo sguardo del monaco e pittore di icone Andrej Rublëv. Il grande artista del passato diventa ora protagonista ora testimone silenzioso di eventi diversi che vanno a comporre un grandioso affresco della Russia del ‘400, in cui i fatti storici si alternano a momenti di riflessione sul rapporto arte-potere.

 

Mercoledì 21 settembre h 17 / Giovedì 29 settembre h 19

Elegia moscovita

R.: Alexander Sokurov. Int.: A. Tarkowskij, Tonino Guerra, A. Sokurov (voce narrante). Urss, 1987, b/n, 88’.

Una percezione soggettiva della personalità e dell’opera di Andrej Tarkovskij seguendo la sua traiettoria artistica e il suo destino di esule. «Ciascun russo in fondo all’anima è un “tagliaboschi”: chi per caso, chi per volontà. Ciascuno di noi si apre un passaggio attraverso la vita come attraverso la taiga sopportando strani sacrifici». (A. Sokurov)

 

Domenica 25 settembre h 21 / Sabato 1° ottobre h 15

L’infanzia di Ivan

R.: A. Tarkovskij. Sc.: Michail Papava, Vladimir Bogomolov (in collaborazione con E. Smirnov), da temi del racconto Ivan di V. Bogomolov. Int.: Nikolaj “Kolja” Burljaev, Nikolaj Grinko, Valentin Zubkov, Evgenij Zarikov, Stepan Krylov, Dmitrij Miljutenko. URSS, 1962, b/n, 95’, v.o. sott. it.

Ivan, dodicenne che la guerra ha reso orfano, lavora per la Resistenza. Il suo coraggio, alimentato dall’odio verso i nazisti, si spinge fino all’incoscienza. Il tentativo di sottrarlo agli orrori bellici da parte di un giovane militare non servirà a salvarlo.

Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 1962.

 

Martedì 27 settembre h 18:30

Nostalghia

R.: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskij, Tonino Guerra. Int.: Oleg Jankovskij, Erland Josephson, Domiziana Giordano, Patrizia Terreno, Laura De Marchi, Milena Vukotic, Delia Boccardo. Italia/URSS, 1983, col., 130’, v.o. sott. it.

Il viaggio in Italia di uno scrittore russo per fare ricerche su un musicista del ‘700, suo compatriota ed esule nel nostro paese. Le magiche atmosfere del paesaggio toscano riaccendono in lui la nostalgia per la sua patria e trasformano il suo viaggio in un percorso di conoscenza che si concluderà con la morte.

 

Mercoledì 21 settembre h 19 / Martedì 27 settembre h 17

Il rullo compressore e il violino

R.: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskji, Andrej Mikhalkov-Koncalovskij. Int.: Igor Fomcenko, Vladimir Zamanskij, Nina Arkangelskaja, Marina Adzubej, Jura Brusser, Slava Borisov. URSS, 1960, col., 55’, v.o. sott. it.

Sasha, un bambino di sette anni, studia violino al conservatorio e per questo viene irriso dai suoi coetanei. Poi incontra Sergej, operaio che lavora al rullo compressore e che gli farà comprendere il valore dell’amicizia.

 

Sabato 24 settembre h 21:15 / Domenica 2 ottobre h 14:30 / Lunedì 3 ottobre h 18:30

Sacrificio

R. e sc.: A. Tarkovskij. Fot.: Sven Nykvist. Mus.: La passione secondo Matteo di Johann Sebastian Bach. Int.: Erland Josephson, Susan Fleetwood, Allan Edwall, Gudrun Gisladottir, Sven Wolter, Valerie Mairesse. Svezia/Francia/GB, 1986, col., 143’, v.o. sott. it.

Nella sua casa su un’isola svedese l’anziano intellettuale Alexander festeggia con i familiari il compleanno quando dalla televisone arriva l’annuncio di una misteriosa catastrofe. Alexander invoca Dio, offrendogli tutto ciò che ha purché tutto ritorni come prima. Dà fuoco alla sua casa, rinuncia al figlioletto, si vota al silenzio, accetta di essere scambiato per un folle.

Premio speciale della giuria al festival di Cannes 1986.

 

Mercoledì 21 settembre h 20:45 / Martedì 4 ottobre h 16

Solaris

R. e mont: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskji, Fridrik Gorenštein, dal romanzo omonimo di Stanislaw Lem. Int.: Donatas Banionis, Natalia Bondarčuk, Jurij Jarvet, Anatolij Solonicyn, Nikolaj Grinko. URSS, 1972, col., 165’, v.o. sott. it.

Lo scienziato Kris Kelvin viene spedito in missione su una base spaziale in orbita intorno al misterioso pianeta Solaris. Kelvin scoprirà che la massa magmatica del pianeta produce delle radiazioni sconosciute in grado di materializzare ricordi, desideri e paure di uomini e donne. Lui stesso subirà l’influsso delle radiazioni rincontrando la moglie morta anni prima.

Premio speciale della giuria al festival di Cannes 1972.

 

Domenica 25 settembre h 15

Lo specchio

R.: A. Tarkovskij. Sc.: A. Tarkovskji, Aleksandr Misarin, versi di Arsenij Tarkovskij letti da A. Tarkovskij. Int.: Margarita Terechova, Filipp Jankovskij, Oleg Jankovskij, Ignat Danilcev, Anatolij Solonicyn. URSS, 1974, b/n e col., 105’, v.o. sott. it.

Riflessione di Tarkovskij sulla propria vita attraverso due storie “a specchio”: quella di un bambino che vive con la sorellina e la madre (il padre se n’è andato), e quella di un uomo che ha lasciato moglie e figlio. Nelle due figure del bambino e dell’uomo adulto forse si cela lo stesso regista.

 

Giovedì 22 settembre h 17 / Mercoledì 28 settembre h 16

Stalker

R.: A. Tarkovskij. Sc.: Arkadij e Boris Strugackij dal loro racconto Picnic sul ciglio della strada, versi di Fedor Tjutcev e Arsenij Tarkovskij. Int.: Aleksandr Kajdanovskij, Anatolij Solonicyn, Nikolaj Grinko, Alisa Frejndlich, Natasha Abramova. URSS, 1979, b/n e col., 161’, v.o. sott. it.

La “zona” è territorio proibito. Ma, pagando la persona giusta (lo stalker: cacciatore alla posta), vi si può accedere. Nella “zona”, contaminata da qualche evento misterioso non identificato, c’è una stanza entrando nella quale si possono vedere esauditi i propri desideri, anche quelli più segreti e pericolosi.

 

 

MODALITÀ D’INGRESSO

Biglietto d’ingresso intero: € 7,00

Biglietto d’ingresso ridotto con Cinetessera: € 5,50

Cinetessera annuale: € 6,00, valida anche per le proiezioni all’Area Metropolis 2.0 – Paderno Dugnano.

I biglietti possono essere acquistati in prevendita alla cassa di Spazio Oberdan da una settimana prima dell’evento nei giorni e negli orari di apertura della biglietteria.


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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