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Paola Senatore – Parte 2 e filmografia
14 Agosto 2007
 

Paola Senatore interpreta i ruoli più disparati solo per bisogno di denaro e lo fa senza stare a scegliere. Per questo finisce nei cast di pellicole modeste e senza spessore, ma anche in ruoli di contorno solo per la sua disponibilità alle parti erotiche disinibite. La donna della calda terra di José Maria Forqué (1978) è un film basato sui ricordi erotici dei protagonisti ed è pensato per Laura Gemser e Gabriele Tinti. Paola Senatore interpreta un personaggio femminile collaterale che però si spoglia senza troppi problemi. Bersaglio altezza uomo di Guido Zurli (1979) è un modesto poliziesco girato a Instambul che la vede interpretare una storia di droga e inseguimenti assieme a Gabriella Giorgelli, Luc Merenda e Pamela Villoresi. Pare quasi una metafora della sua vita segnata dalla tossicodipendenza e dai guai con la giustizia.

La carriera artistica di Paola Senatore prosegue nel commedia sexy e le sue interpretazioni sono sempre molto spinte. Basta vedere Dove vai se il vizietto non ce l’hai di Marino Girolami (1979), un film divertente con Renzo Montagnani travestito da maggiordomo omosessuale e Alvaro Vitali che si finge donna e si improvvisa cuoca per scovare l’amante del ricco commendatore Carotenuto. La pellicola è ottima e nel cast femminile spicca una fantastica Paola Senatore che dà parecchi punti alle giovanissime Lory Del Santo e Sabrina Siani. La Senatore è molto nuda per tutto il resto della pellicola e soprattutto espone il suo corpo con grande professionalità e bravura, si esibisce a lungo in pose sexy e in rapporti sessuali molto credibili. Tinto Brass la vuole ancora sul set di un suo film che ha per tema il cinema porno, ma lei non è la protagonista. Si tratta di Action (1979) con Luc Merenda, Adriana Asti e persino Alberto Lupo nella sua ultima interpretazione prima di morire. Una pellicola folle e visionaria che non ha avuto un grande successo ma che ancora oggi è ricercata dagli appassionati come un cult del regista veneziano. L’infermiera di notte di Mariano Laurenti (1979) è un film pensato per la bellezza maliziosa e ingenua di Gloria Guida e lo abbiamo analizzato a fondo ne Le dive nude - vol. 1 - il cinema di Gloria Guida e Edwige Fenech. Ricordiamo solo che in questo film Paola Senatore e Anna Maria Clementi sono due belle presenze femminili che contendono il campo alla giovane infermiera. Anna Maria Clementi è la moglie insoddisfatta di un pugile e fa la posta al figlio di Lino Banfi (il dentista) ogni volta che scende le scale. Non riesce mai nell’intento di portarselo a letto, nonostante sfoderi tutte le sue grazie, anche perché sul più bello arriva sempre il marito. Paola Senatore è l’amante del dottore e compare spesso nuda sulla poltrona ribaltabile dello studio dentistico. La Clementi e la Senatore suppliscono a una Gloria Guida che in questo film compare senza veli solo per due brevi momenti. Manlio Gomarasca e Davide Pulici sul pregevole volume 99 Donne confondono Francesca Romana Coluzzi con Paola Senatore, perché affermano che quest’ultima è la moglie gelosa di Lino Banfi. La dottoressa preferisce i marinai di Michele Massimo Tarantini (1979) è un’altra commedia sexy che giunge alla fine del periodo d’oro. Paola Senatore fa coppia con Sabrina Siani e insieme garantiscono una certa tenuta erotica al film che gode anche della presenza di Marisa Mell. La frase di lancio dl film è a dir poco di pessimo gusto: “Alvaro Vitali vi dà la garanzia di due ore di risate e se volete… anche Paola Senatore ve la dà”. Da querela. Vitali è orfano di Montagnani e recita battutacce comiche con la collaborazione di Gianni Ciardo, ma non è proprio la stessa cosa, così come Renzo Palmer è davvero patetico nel ruolo del capitano. I guappi non si toccano di Mario Bianchi (1979) è un film sulla camorra che possiamo citare rapidamente per la presenza della bella attrice accanto a Gabriele Tinti. Niente di erotico. Mangiati vivi! di Umberto Lenzi (1980) è invece un cult assoluto, pure se non si tratta certo di un capolavoro, e ne ho parlato diffusamente in Cannibal - il cinema selvaggio di Ruggero Deodato (Profondo Rosso, 2003). Mangiati vivi! è un film truculento come pochi, ma soprattutto poco originale e pieno zeppo di immagini pescate senza alcun pudore da altri cannibal movies. Lenzi è colpevole pure di una pessima sceneggiatura. Il cast è composto da: Robert Kerman (lo stesso di Cannibal Holocaust), Janet Agren, Ivan Rassimov, Paola Senatore, Mel Ferrer, Me Me Lai e Franco Fantasia. Il film è davvero scadente, costruito con ritagli di altre pellicole e girato in economia. «C’erano pochi soldi» confessa Ivan Rassimov in un’intervista. Una buona recitazione, alcune scene efferate, i nudi integrali e provocanti della Agren e della Senatore salvano a stento una pellicola che è diventata un cult per gli appassionati del trash. La parte cult del film resta quella con i cannibali che catturano Me Me Lai e Paola Senatore e se le mangiano vive facendole a fettine nei punti più prelibati (mammelle, orecchie, gambe…). Sono scene molto realistiche e valgono il prezzo della VHS.

Una nuova incursione della Senatore nella tarda commedia sexy è rappresentata da La settimana al mare di Mariano Laurenti (1981), film già trattato parlando di Annamaria Rizzoli che è la protagonista principale. Paola Senatore è la sexy professoressa di lingue corteggiata da Enzo Cannavale e coadiuva a dovere al Rizzoli con diverse scene di nudo molto provocanti. Ti spacco il muso bimba di Mario Carbone (1983) è l’ultimo modesto film interpretato da Carmen Russo e ne abbiamo già parlato nel capitolo dedicato alla procace attrice genovese. Il solo motivo valido per vedere ancora una pellicola come quella è dato dalla presenza delle sue attrici.

Paola Senatore fa anche erotico puro con Bruno Gaburro e interpreta film di cassetta come Malombra (1983), versione sexy del romanzo di Fogazzaro che viene massacrato a dovere dallo sceneggiatore, bissando il successo nel 1985 con Maladonna e infine nel 1986 con il modesto Penombra. Sono tre pellicole trasgressive di ambientazione ottocentesca che incontrano i gusti del pubblico, sia per le situazioni abbastanza spinte che per la trama letteraria, spesso solo un pretesto per giungere alle scene di sesso. Paola Senatore è fisicamente quasi irriconoscibile da quanto è ingrassata, ma riesce sempre ad apparire molto sensuale. I film vengono realizzati sulla scia del successo di Tinto Brass con La chiave e l’interpretazione disinibita di Stefania Sandrelli. Gaburro però non è Brass e la Senatore non regge il confronto sexy con la Sandrelli, ma il pubblico accorre lo stesso ad ammirarla nelle prime due interpretazioni. Penombra, invece, non riscuote lo stesso successo perché esce nelle sale un anno dopo, quando l’attrice è già passata al cinema hard ed è agli arresti domiciliari per una storia di droga. Tra l’altro si tratta di una pellicola montata con scene dei precedenti film e spezzoni inediti tagliati dagli altri due erotici di Gaburro. Il regista lo firma con lo pseudonimo di Alex Romano e si fa aiutare da Piero Regnoli per la sceneggiatura e i dialoghi. Interprete maschile è sempre Maurice Poli nel ruolo del marito di Carlotta (Paola Senatore), ma sono degne di nota anche le performances erotiche di Carmen Di Pietro e Marcella Petrelli. Paola Senatore ha già fatto erotico soft con Joe D’Amato ed è con lui che ha avuto i primi guai con la giustizia, ma le scelte successive saranno più pesanti. D’Amato la corteggia per farle interpretare qualche pellicola hard ma lei rifiuta, però nel solito periodo posa per foto porno assieme al suo uomo Paolo Campiglia e, se si va a vedere bene, in quelle foto ci sono anche altri uomini. Arriva anche il suo primo film hard: Non stop, sempre buio in sala di Hard Sac (Arduino Sacchi ) (1985), l’unico che la Senatore ammette di aver interpretato. Paola Senatore afferma in un’intervista a Panorama: «Io non mi sentivo coinvolta, niente emozioni, nessuna eccitazione, mi imbottivo di eroina. Quel partner era un amico, non lo amavo. Recitavo, in fondo era solo un gioco erotico…». La Senatore interpreta un film porno con un fisico appesantito da dieci chili di troppo, le occhiaie profonde e scavate, le pupille dilatate. Uno spettacolo penoso di decadimento fisico e morale. Marco Giusti scrive che il regista utilizza lo pseudonimo di Dudy Steel e che per le scene porno di Paola Senatore è stato chiamato Bruno Gaburro, uomo di fiducia della bella attrice. Paola Senatore interpreta una giornalista in crisi dopo un amore finito male che si innamora di un uomo pure lui tradito dalla moglie. Le confessioni reciproche sono la trama di un film hard abbastanza semplice e molto esplicito che mostra la Senatore mentre fa l’amore con il fidanzato Claudio Campiglia. Ma la bella attrice non lo fa solo con il suo uomo della vita reale, anzi lui davanti alle telecamere non ci riesce, pare inibito. Si ricorre a una controfigura e il film va avanti tra ammucchiate, riprese del marito guardone e sesso di gruppo. Paola Senatore è incinta e in preda al bisogno continuo di eroina, fa questo film in due giorni e afferma di non vergognarsene, perché «la pornografia è un lavoro come un altro». Poco tempo dopo viene addirittura arrestata, sconta un periodo abbastanza lungo di prigione, poi viene messa agli arresti domiciliari e infine Enzo Biagi la intervista per la televisione. Paola Senatore compromette ogni possibilità di rientro nel cinema vero, butta via vent’anni di lavoro serio e professionale per il puro e semplice bisogno economico.

In realtà esiste anche un altro film hard di Paola Senatore intitolato La sfida erotica, sempre di Hard Sac (1985), che però è solo un film realizzato in sala montaggio usando scene di recupero dal primo film della Senatore e da alcune pellicole di Marina Frajese. A parte il dubbio sulla paternità dell’opera, perché secondo Marco Giusti il vero regista è Luigi Soldati, si tratta proprio di un film rubato e costruito con un’operazione indecorosa. Ci sono Paola Senatore e Marina Frajese che si contendono Claudio Campiglia, ma le due attrici non si vedono mai insieme sulla scena. Il film viene realizzato quando Paola Senatore è agli arresti e lei non sa niente di un’operazione che non condivide. Quando esce dal carcere afferma: «Un film porno era più che sufficiente. Tra l’altro mi hanno pagato a metà. Se ne sono approfittati perché ero in carcere. Io non ero portata per fare il porno. La mia testa è diversa».

Negli anni Ottanta la carriera artistica di Paola Senatore si confonde a quella giudiziaria e arriva pure un arresto per spaccio e detenzione di stupefacenti. Il 14 settembre 1985, viene arrestata in piena notte e la sua immagine è data in pasto ai media come se le forze dell’ordine avessero preso un pericoloso assassino. La Senatore con le manette ai polsi è uno spettacolo indegno che il sostituto procuratore Alfredo Rossini ci poteva risparmiare. Una tossicodipendente bisognosa di cure e di assistenza per essere disintossicata viene sbattuta in prima pagina solo per appagare la curiosità del pubblico. A noi invece piace ricordarla mentre interpreta una scena che la vede divorata dai cannibali nel film cult Mangiati vivi! di Umberto Lenzi (1980). Erano i tempi d’oro del nostro cinema di genere e la sua bravura di attrice riusciva a rendere credibili persino simili sequenze.

 

Gordiano Lupi

 

 

FILMOGRAFIA DI PAOLA SENATORE

 

Robin Hood l’invincibile arciere di José Merino (1970)

A.A.A. massaggiatrice bella presenza offresi di Demofilo Fidani (1972)

L’amore quotidiano di Claude Pierson (1973)

Il fiore dai petali d’acciaio di Gianfranco Piccioni (1973)

Servo suo di Romano Scavolini (1973)

L’assassino ha riservato nove poltrone di Giuseppe Bennati (1974)

Diario segreto da un carcere femminile di Rino Di Silvestro (1974)

Madeleine – Anatomia di un incubo di Roberto Mauri (1974)

Un tipo con la faccia strana ti cerca per ucciderti di Tulio De Micheli (1975)

Salon Kitty di Tinto Brass (1975)

Càlamo di Massimo Pirri (1976)

Come cani arrabbiati di Mario Imperioli (1976)

Dimensioni giganti di Mircea Dragan (1976)

Emanuelle in America di Joe D’Amato (1976)

Voglia di lei di Claude Pierson (1976)

Il ginecologo della mutua di Joe D’Amato (1977)

Nené di Salvatore Samperi (1977)

La donna della calda terra di José Maria Forqué (1978)

Dove vai se il vizietto non ce l’hai? di Franco Martionelli (Marino Girolami) (1979)

Bersaglio altezza uomo di Guido Zurli (1979)

Action di Tinto Brass (1979)

L’infermiera di notte di Mariano Laurenti (1979)

La dottoressa preferisce i marinai di Michele Massimo Tarantini (1979)

Immagini di un convento di Joe D’Amato (Aristide Massaccessi) (1979)

I guappi non si toccano di Mario Bianchi (1979)

Mangiati vivi! di Umberto Lenzi (1980)

La settimana al mare di Mariano Laurenti (1981)

Malombra di Bruno Gaburro (1983)

Ti spacco il muso bimba di Mario Carbone (1983)

Maladonna di Bruno Gaburro (1984)

Penombra di Alex Romano (Bruno Gaburro) (1985)

Sempre buio in sala di Hard Sac (Arduino Sacco) (1985)

La sfida erotica di Hard Sac (Arduino Sacco) (1985)

 

 

 

Nota. 27/08/2007. Da oggi questo servizio di Gordiano Lupi per Tellusfolio è stato adottato come Biografia dell'attrice dal sito web 'non ufficiale' interamente dedicato a Paola Senatore >> www.paola-senatore.net << ricco di immagini e altre cose interessanti. Una visita risulterà sicuramente gradita a tutti gli estimatori e appassionati. (Red.)


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