Venerdì , 29 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Critica della cultura > Telluserra
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Giuseppina Rando. La paura
(foto P. Garofalo)
(foto P. Garofalo) 
22 Giugno 2014
 

Rannicchiata nel letto, la donna suda per lo sgomento: la febbre divora il corpo del bimbo il cui volto diventa sempre più spento.

Il padre nella stanza accanto è divorato dal male dell’io, corroso dall’oro, dal denaro e dalla passione di voler piegare tutto e tutti alla propria volontà, al proprio demone.

Un moto incessante d’odio lo avvolge, per il figlio malato, per la moglie che vuole curarlo.

Non dice una parola, estraneo a tutto ciò che accade attorno, lontano all’amore che la donna vorrebbe offrirgli.

Vortici di sentimenti, incapaci di trasformarsi in presenze costruttive, s’aggirano sotto le architravi di silenzio che sorreggono la dimora.

 

Per notti e notti la donna sta chinata sul letto, il suo corpo mezzo vivo abbraccia il corpo del figlio mezzo morto , s’intrecciano le loro ossa fragili sì da formare un’unica massa vivente.

La notte non ha fine e l’uomo è sempre là, con lo sguardo di pietra ,il cuore avvelenato.

S’alza lentamente la donna, s’affaccia alla finestra: è buio fitto. Neanche una stella in cielo. La casa è isolata e la farmacia lontana.

 

È naturale vivere con la morte, ma non è naturale lasciare che il marito/padre, dalla stanza accanto, con gli occhi di pietra e il riso di Satana, ti rubi il figlio.

Le pareti della stanza crollano sulle membra tremanti della madre, la risucchiano; cerca il figlio, non lo trova. Gli ossicini del bimbo frantumati dalla febbre e dal disamore del genitore rientrano nel ventre materno.

In quel teatro di prigione però le ombre acquistano colore in quadri di speranza.

 

I resti delle due creature avanzano con i giorni, corrono con le ore.

Anni e anni di lotta danno alla donna la coscienza che niente più può fermare il viaggio verso i sogni che hanno riempito sempre la sua vita.

Il desiderio di smarrirsi nell’ideale cade morbido sul suo fragile corpo come veste di seta e la spinge ad andare.

 

Il cammino è avvolto dalla notte, ma lei procede con sicurezza.

All’improvviso i suoi passi vengono interrotti da una barriera: un mare immenso invalicabile le è davanti.

All’angoscia del limite se ne aggiunge un’altra: una marea di uomini a cavallo la circonda da ogni parte.

È l’esercito dell’uomo dallo sguardo di pietra e dalla risata satanica dell’odio annientatore.

Davanti il mare, dietro Satana che incalza, ai lati il deserto, invivibile.

La notte rende ancora il mare più minaccioso, un manto fluido fatto di notte che fa riemergere paure lontane: il terrore dello sguardo di pietra, il terrore dell’uomo che non conosce l’amore.

 

Un intreccio magico di raggi, prima gialli, poi verdi, poi fosforescenti si staccano dal nero cielo, s’avvicinano sempre più, prendono la forma di un veliero sottile.

La donna fissa la piccola imbarcazione a lungo e, come per incantesimo, si trova davanti la casa di un tempo, quando era solo una bambina.

Là si rifugia: è la navicella dei sogni.

Un soffio di vento la solleva e la spinge verso l’inaccessibile ignoto.

È leggera, sfida la corrente, vola sulle onde. Cielo e mare negli occhi della donna protesa verso l’orizzonte, tra le sue braccia torna il figlio emaciato, ma sorridente.

 

Veleggia sui sogni la donna.

Finalmente approda nel porto di una città tranquilla.

Il figlio, cresciuto, vuol mettere i piedi a terra, insieme vagano per le strade e i mercati. Osservano le vetrine di negozi mai visti: frutta, ortaggi, vestiti, gioielli, vasi: è tutto un luccichio di colori.

Madre e figlio si perdono nelle cose, vogliono assorbire con gli occhi tutto l’odore, il sapore, il colore del mondo. Il figlio ammira, annusa, tocca tutto ciò che può.

A volte le sue mani restano per lunghi minuti ad accarezzare la superficie lucida di una brocca di rame o quella rugosa di un’arancia. La madre lo lascia fare.

Intorno tanto rumore e movimento di gente.

 

Tra la gente la donna scorge un uomo che la fissa con lo sguardo di pietra, sono gli occhi del nemico, padre del bimbo inghiottito già una volta dal deserto e dall’odio.

Si sente penetrata dallo sguardo del disprezzo gelido e le sue membra s’irrigidiscono, diventano come pietre. È il nemico che torna.

Il terrore invade la donna che afferra il figlio e insieme corrono verso il porto.

 

“Ci sarà un’altra terra a cui arrivare?” chiede il ragazzo alla madre tremante, seduta sulla panchina del porto. Oscuro silenzio.

Scende ancora il buio a sovrastare ogni cosa. La paura dell’uomo dallo sguardo di pietra paralizza madre e figlio, in perfetta simbiosi.

Mente e arti bloccati.

Ormai andare avanti o tornare indietro è la stessa cosa per lei.

 

È la paura a distruggere più dell’uomo dagli occhi di pietra, più dell’uomo che odia è la paura a distruggere.

È la paura il nemico più pericoloso, è lei la morte, prima ancora della morte.

Sulla panchina del porto resta seduta la donna, si trasforma in statua di pietra, sul volto è scolpita la paura.

Nella paura annegano i sogni, nella paura si spegne la vita.

 

Giuseppina Rando


Articoli correlati

  Vetrina/ Giuseppina Rando. Occhi aperti non videro
  Giuseppina Rando. L’artista pellegrino
  Vetrina, In libreria/ Giuseppina Rando. Dal monte a valle saette...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Nei giorni tiepidi di quest’inverno...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Soffocate dallo scirocco
  Vetrina/ Giuseppina Rando. La deriva
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Due poesie di stagione
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Oltre la pietra la voce
  Vetrina/ Giuseppina Rando. All’alba
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Stelle marine
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Sul veliero...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Gli anni bianchi
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Controvento
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Necessità di vita
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Incompiuta
  Vetrina/ Giuseppina Rando. E quel che è peggio
  Vetrina/ Giuseppina Rando. A Mario Luzi
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Traversata infinita
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Ala di sogno
  Giuseppina Rando. Misura
  Vetrina/ Giuseppina Rando. A sera
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Nel variar di vento...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Odore d’abisso...
  Piera Isgrò. Le belle parole di Giuseppina Rando
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Invisibile quel fuoco...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Non odo più parole
  Vetrina/ Giuseppina Rando. analfabeta
  Giuseppina Rando. Voci di mare
  Vetrina/ Giuseppina Rando. La realtà è inganno
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Dilata la giostra...
  Vetrina/ Pina Rando. Esistenza che s’attarda...
  In libreria/ Angelo Andreotti. “Geometria della Rosa” di Giuseppina Rando
  In libreria/ Guglielmo Peralta. “Geometria della rosa” di Giuseppina Rando
  Giuseppina Rando. Si riaprono i cancelli delle scuole, finalmente!
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Ofelia
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Corpo e mente afflizione...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Consummatum est
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Se il presente colorando...
  “Bioccoli” di Giuseppina Rando in Limina di Anterem Edizioni
  In libreria/ Domenico Pisana. In punta di libro…
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Eterna sinfonia
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Del buio della terra...
  In libreria/ Pasquale Matrone. “Geometria della rosa” di Giuseppina Rando
  Giuseppina Rando. Rifrangenze
  Giuseppina Rando. Un clone
  In libreria/ Geometria della rosa di G. Rando. Nota di Claudia Vazzoler
  Giuseppina Rando. Guerra in tempo di pace
  Vetrina/ Giuseppina Rando. parvenze di giorni
  Vetrina/ Giuseppina Rando. vittima innocente
  Vetrina, In libreria/ Giuseppina Rando. Camminano i sogni...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Nel labirinto di parole
  Vetrina/ Giuseppina Rando. A notte – al gelo...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Variazione in gioco
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Mormora il vento
  Patrizia Garofalo. Dei Bioccoli di Giuseppina Rando
  Vetrina/ Giuseppina Rando. In basso continuo
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Ogni istante si muore...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Immane tu
  Giuseppina Rando. Era un angelo
  Giuseppina Rando. L’America dei miracoli
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Una fila di foglie acuminate...
  Giuseppina Rando. Noi e il tempo
  Vetrina, In libreria/ Giuseppina Rando. Urla squarciano il silenzio...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. In processione...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Come l’erica
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Nastro di memoria...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Nel vuoto domenicale...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Tempo
  Giuseppina Rando. Covid 19: “lectio magistralis”
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Luce altra
  Giuseppina Rando. Etica e valori sociali
  Vetrina/ Pina Rando. Nella nebbia
  Vetrina/ Pina Rando. ingiustizia dei giusti
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Fioriscono tra le mani...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Al poeta Ashraf Fayadh*
  Giuseppina Rando: Nota a margine su “Pudore” di Angelo Andreotti
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Mutazione
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Il silenzio della fine...
  Spigolature/ Giuseppina Rando. Solitudine o isolamento?
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Resiste il corpo alla ferita...
  In libreria/ Giuseppina Rando. Geometria della rosa
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Non cessa la vendetta
  Premi e concorsi/ Giuseppina Rando. Vuoto
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Leggera l’ombra...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. … nel muto disfacimento...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. A notte basta un soffio...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. S’apre il sipario...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Va la barchetta all’alba...
  In libreria/ Giuseppina Rando. L’altra letteratura contemporanea siciliana di Carmelo Aliberti
  Giuseppina Rando. Sulla noia
  Vetrina. Giuseppina Rando. Geografie dell’io
  Patrizia Garofalo. Le belle parole di Giuseppina Rando
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Trovino rifugio le lacrime
  Giuseppina Rando. Sulla statua di Indro Montanelli
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Si fa scrittura la mano
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Follia di sole
  L’almanaccone impertinente. Tellus 34-38
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Vertigine mortale
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Acqua di gora ti inchioda
  Pina Rando. Distacco
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Da stazione marina...
  Giuseppina Rando. La pietas di Antigone
  Giuseppina Rando. Movide selvagge del “bel paese”
  In libreria/ Patrizia Garofalo. “Geometria della rosa” di Giuseppina Rando
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Sull’isola del silenzio (con Patrizia Garofalo)
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Del dire indicibile...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. L'angelo della sera
  Vetrina/ Giuseppina Rando. la mia alba
  Giuseppina Rando. Il fantasma di Dora
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Sgomenta l’aggirarsi...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Non sapeva il bambino dagli occhi neri...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Tetra luce...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Allo scoccare dell’ora...
  Giuseppina Rando. Un alito metafisico
  Vetrina/ Giuseppina Rando, Ada Negri. Riflessioni
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Piccola silloge senza dedica
  Vetrina/ Giuseppina Rando (Due inedite poesie)
  Barcellona Pozzo di Gotto. “Geometria della rosa” di Giuseppina Rando alla Biblioteca N. Di Giovanni
  Vetrina/ Pina Rando. Il volto
  Giuseppina Rando. Il dire poetico di Dylan Thomas
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Vaga sui tetti...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Albero stecchito...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Resiste al disincanto...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Non abita il tempo...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Luce blu
  Pina Rando. A Patrizia
  Giuseppina Rando. Le belle parole
  Vetrina/ I maledetti. Giuseppina Rando con Patrizia Garofalo
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Il gioco dei dadi...
  Giuseppina Rando. I dipinti di David
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Nella notte sempre più notte...
  In libreria/ Ginevra Grisi. “Geometria della rosa” di Giuseppina Rando
  Giuseppina Rando. Sensibilità e delicatezza
  In libreria/ Pina Rando. Verità
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Fuoco spento
  Giuseppina Rando: Nota a margine su “A un passo” di Angelo Andreotti
  Vetrina/ Pina Rando. Di te
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Trasparenze
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Altalena di giorni...
  In libreria/ Giuseppina Rando. Geometria della rosa
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Adesso abiti dove...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. sequenza
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Smarrito il codice...
  Flavio Ermini. Esistenza e libertà
  Premi e concorsi/ Poesia e prosa: i vincitori del “Lorenzo Montano” XXXI edizione
  Vetrina/ Giuseppina Rando. S’adagia sonnolenta...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Come cervi assetati larve umane...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Oro filato
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Strugge la caducità...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. I lager non sono mai finiti
  Vetrina/ Giuseppina Rando. danza magica
  In libreria/ Pina Rando. Attesa
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Verso l'ignoto
  Vetrina, In libreria/ Giuseppina Rando. S’è spenta la luce...
  Giuseppina Rando. Empatia
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Bianca salmodia del silenzio
  In libreria/ Domenico Pisana. “Pianeta donna”
  Vetrina/ Giuseppina Rando. l’ordine dell’esistere.
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Némesis
  Vetrina/ Giuseppina Rando. La lucciola
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Fluidoandare
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Voci
  Vetrina/ Giuseppina Rando. Danza sotto il cipresso...
  Vetrina/ Giuseppina Rando. ancora
  Vetrina/ Parvenze. Giuseppina Rando con Gianluca Moiser
 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy