Giovedì , 25 Aprile 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Nave Terra > Oblò svizzero
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
ANGELO CASÈ. “Taedium Vitae”
Angelo Casè (1936-2005)
Angelo Casè (1936-2005) 
19 Dicembre 2005
 

Pochi sono attualmente i poeti svizzero-italiani conosciuti e apprezzati in Italia. Non sfugge alla regola Angelo Casè (Locarno1936-2005), nonostante egli abbia goduto, per un certo periodo, della stima e degli incoraggiamenti di Sereni e Raboni: nomi importanti, come si vede. Grazie a quei contatti era riuscito a pubblicare la raccolta I compagni del cribbio (1965) proprio dalla prestigiosa Mondadori. Nei versi Casè ci parla del proprio mondo contadino, il Locarnese, di «una realtà e una storia», come scriveva Raboni, «fatte di movimenti antichissimi, di ripetizioni, di gesti alari intensi, veri e al tempo stesso astratti come proverbi». Sul piano stilistico, si è richiamato al suo riguardo l’influsso di Pavese, soprattutto per l’uso del verso lungo.

Il recente volume Taedium Vitae (Lugano, Casagrande 2005) – curato e presentato a Locarno dal sottoscritto costituisce l’opera testamentaria di Casè. Un’opera vasta, che mette a fuoco un periodo difficile della vita dell’autore, culminato nella grave malattia che lo porterà alla morte. Il titolo accenna a una tematica familiare ai lettori di Casè: il fastidio della vita, l’accentuato pessimismo. L’esperienza del dolore trova qui accenti più aspri che in precedenza, solo in parti leniti dal sentimento della pietas e dagli ultimi bagliori di vitalismo. Sul piano formale Casè conferma una grande sensibilità verso il linguaggio e le sue infinite risorse espressive.

Scelgo, da quest’opera, un componimento esemplare.


Gilberto Isella


Dei defunti l’ombra


Ci sfugge la vita che a lungo ci trattenne sul culmine

solivo della piazza – poco in là, uno stormire

di foglie tempestoso, un litigio nasce d’uccelli: amica

l’eco d’uno sparo ne disperde l’ira. Così dei defunti

l’ombra commossi crediamo di seguire nel transito

finale, l’arresto impensato tra spade d’ireos, taciti

aneliti d’infanzia tra noi e loro duellanti fino a sera.


 
 
 
Commenti
Lascia un commentoNessun commento da leggere
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 73.0%
NO
 27.0%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy