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Plinio Pianta. La molto problematica Riforma Territoriale del Cantone dei Grigioni
16 Gennaio 2012
 

Dal servizio del Gran Consiglio abbiamo appreso che la problematica trattanda “Riforma territoriale GR” dovrebbe essere prevista per il giugno 2012! Anche se ci sono ancora alcuni mesi sarà bene prepararsi a tempo… in ogni senso…!

Ma come già anticipato dalla stampa tedesca sulla Südostschweiz del 22/12/2011, pag. 7 “Ärger über die Gebietsreform” già nella Valle Prettigovia e nell’Engadina si stanno formando opposizioni alla prevista cosiddetta Riforma territoriale.

A giusta ragione si critica che la stessa Riforma è stata concepita, noncurante delle regole basilari della democrazia, dall’alto verso il basso, cioè teorica e a tavolino dall’ex Consigliere di Stato Schmid (fra altro eletto di recente al Consiglio degli Stati a Berna!) e ora affidata alla CdS ad interim signora Janom Steiner in attesa dell’elezione del 29/01/2012 di un nuovo Consigliere di Stato… e guarda un po’, che caso, un candidato unico al CdS, come ormai quasi di regola nel Canton Grigioni (!). E indovinate chi si presenta? il Granconsigliere Christian Rathgeb, fra altro professore di diritto costituzionale all’UNI di Zurigo e pupillo dell’ex CdS Schmid… Infatti Rathgeb ha pubblicato nell’estate 2011 un opuscolo sulla nuova Costituzione del Canton Grigione del 2003 (che si può ordinare alla Editrice Südostschweiz) con prefazione di chi?: ma guarda che caso! Dell’allora CdS Schmid

Ma non è proprio da Zurigo e suoi satelliti urbani (v. per es. da Centri universitari, da Avenir Suisse, ecc.) che ci giungono da anni le bordate di concezioni e cosiddette futuristiche visioni e proposte di suddividere la Svizzera fra poche regioni metropolitane-cittadine (produttive con presunti massimi profitti ecc.) e regioni periferiche alpine (con scarse risorse o presunte poche risorse (?)… queste ultime da destinare a parchi più o meno nazionali - quasi riserve indiane?). In Svizzera sul modello (non esplicitamente ammesso) dall’Unione Europea esistono almeno 30 progetti di parchi naturali! (per es. Parc Ela, Parc Adula, Parco Locarno, ecc.!).

Ma anche gli impulsi per le fusioni (aggregazioni) di Comuni e Regioni derivano e sono ispirate appunto dalla mentalità Unione Europea, dove vige la massima di centralizzare tutto e globalizzare asserendo che questa sarebbe la strada e la risorsa, anzi la salvezza per il futuro: la logica perversa della Nuova Economia (new economy) secondo la quale anche gli enti pubblici… Comuni… Regioni… Distretti, ecc. dovrebbero generare profitto (la logica quindi della massimizzazione dei profitti non solo nel privato, ma anche nel pubblico/statale… a tutti i costi!), una mentalità, quindi dove l’unico scopo dell’esistenza sia di una comunità, sia di un’istituzione, sia del singolo individuo sarebbe l’economia, il soldi, il profitto!

Ed ecco già le prime conseguenze dell’applicazione di questo modello, v. nostro vicino Canton Ticino dove il Governo (già indebitato di oltre 200 mio.) promette e assegna contributi di 30/40 mio. per ogni aggregazione ai previsti 4 centri urbani (Ticino città) di Lugano, Mendrisio, Locarno e Bellinzona. Poi lo stesso Governo si accorge che sta annegando nei debiti e allora chiede contributi diretti agli stessi Comuni!

E tutto ciò come se si avesse dimenticato l’antica e sempre valida massima: che non di solo pane vive l’uomo!

Infatti per es. ci sono valori almeno altrettanto importanti, se non ancor più importanti per es. le relazioni umane che hanno bisogno di punti di riferimento anche nel territorio… e in un territorio a misura d’uomo!

In un territorio dove sia possibile ancora la vicinanza fra i cittadini, le svariate possibilità degli stessi di partecipare con responsabilità e attivamente alla gestione della comunità, trasmettere agli abitanti un senso di sicurezza e la possibilità di riconoscersi nella loro identità, così nelle strutture a piccole dimensioni può ancora esistere la democrazia diretta che è proprio la struttura che si è affermata nel corso della storia anche fra le nostre comunità di montagna sulle quali è stato possibile creare benessere e stabilità (di cui godiamo, ma purtroppo ce ne stiamo dimenticando!), cfr. anche quanto dice e scrive il Prof. Lanzo quando parla della sua esperienza diretta del vivere la montagna e le vallate di montagna (qualche tempo fa anche a Contro luce, RSI con Michele Fazioli).

Ora di fronte a reazioni di piena sufficienza da parte di Coira, cfr. per es. scritto risposta Ryffel al sottoscritto sottoriportato (stessa risposta da quanto ci è stato comunicato è stata recapitata anche agli altri cittadini intervenuti allo stesso modo presso il Governo), ci pare doveroso portare a conoscenza della popolazione di come vengono considerati gli interventi di nostri cittadini al Governo a mano del Gran Consiglio (cittadini che come le Autorità sono legittimati a prender posizione in base alla procedura di consultazione sulla prevista Riforma territoriale entro il 31/12/2011).

Dello stesso tono suona la battuta… in una recente intervista radiofonica (RSI) da parte della CdS Janom Steiner che pressapoco diceva che “anche i pus’ciavin si dovrebbero render conto di essere sovrastrutturati”.

Ma perché saremmo sovrastrutturati? Semmai a causa di chi ha sconvolto tutto il sistema esistente e anche funzionante con l’imposizione della struttura Regione di diritto pubblico come un contenitore senza contenuto, una scatola vuota, cioè senza ancora oggi aver definito i compiti precisi che doveva assolvere la Regione (una critica mossa da Granconsiglieri al Governo già in occasione del primo dibattito granconsigliare). Come può un Governo creare un organo pubblico costituzionale di tali pretese quali quelle del nuovo organo della Regione senza prima preoccuparsi di definire e far decidere dal Gran Consiglio e dal Popolo quali siano i compiti di tale ente regionale (magari una tale gaffe si potrebbe ancora comprendere e tollerare se succedesse in un piccolo comune magari di 50 abitanti e senza consulenti legali… ma ciò non può succedere a un Governo cantonale con una maggioranza di CdS formati legalmente, anzi avvocati).

È stato p. es. ancora proprio il Governo con il suo procedere a destabilizzare i Circoli degradandoli a un ridotto organo amministrativo e elettorale in vista di una eliminazione… ma per es. i grandi luminari del CdS (in gran parte anche legali) non avevano nemmeno previsto e coordinato una ordinaria scadenza dei mandati dei Circoli con il nuovo sistema… creando una lacuna intertemporale di 6 mesi (luglio-dicembre dell’anno scorso!!).

A giusta ragione così anche il signor Ratti, Presidente di Circolo della Regione Engadina Alta dal 01/01/2012, in Casa Besta a Brusio il 02/12/2011, in seguito all’incontro istituzionale fra le Regioni del Grigione Italiano, nell’intervista rispondendo alla domanda se le Regioni avessero motivo di esistere, considerando i pochi incarichi/compiti affidati alle stesse: «Effettivamente ammetto che le Regioni così come concepite oggi non hanno senso di esistere» (cfr. GI del 07/12/2011, no. 49, pag. 13)…

Così quello che ne sta derivando è un caos istituzionale, una mancanza di sicurezza giuridica senza pari nel tempo della storia recente del Canton Grigioni! E, cioè con relativi costi enormi per azioni e presunti compiti fantasiosi che le regioni ormai devono praticamente inventarsi. Altro che semplificazioni e snellimenti di pratiche e procedure, come scopo previsto dalla Riforma territoriale! Piuttosto molti doppioni, complicazioni e confusione!!

Come da invito della PER parecchi cittadini (fra i quali il sottoscritto) si sono rivolti per mail all’allora CdS e Presidente del Governo Schmid chiedendo di rivedere i concetti previsti dal Governo sulle 10 regioni secondo i quali la Regione Valposchiavo sarebbe conglobata in un’unica regione Bregaglia/Engadina/Valposchiavo.

Riportiamo di seguito pertanto il nostro intervento al Governo, la risposta del segretario del Dipartimento Ryffel e la nostra ulteriore richiesta alla responsabile provvisoria dell’ex Dipartimento Schmid signora CdS Barbara Janom Steiner.

 

Plinio Pianta

Presidente Associazione AmAMont

 

 

Mail del 01/12/2011 al Governo del Canton Grigioni

 

Onorevole Consigliere di Stato Dr. M. Schmid, Presidente del Governo

Onorevoli Consiglieri di Stato

 

Scrivo in merito all’ultima Loro proposta di riforma territoriale messa in consultazione.

Quale già Granconsigliere per una decina d’anni, devo comunicare, sia a Lei On.le Signor Presidente, sia a tutto il Governo, tutto il mio personale disappunto per questa riforma territoriale, specialmente per quanto riguarda la recente proposta di inserire in un’unica regione la Valposchiavo con l’Engadina e la Bregaglia.

Dalla mia esperienza politica non soltanto come Granconsigliere, ma anche quale Presidente del Comune di Brusio e Presidente di Circolo ritengo che la proposta sopramenzionata non sia affatto realista, perché la stessa non tiene conto delle diversità di fondo fra Engadina/Bregaglia e la Valposchiavo.

Mentre piuttosto la Bregaglia si affaccia in modo naturale sull’Engadina, e da sempre ne condivide le sorti, al contrario la Valposchiavo è per natura nettamente separata e diversa dall’Engadina.

Così già geograficamente l’Engadina che si situa a 1700/1800 m.s.l.m.con relative speciali problematiche come pure tutt’altra evoluzione storica, struttura e vocazione della Valposchiavo, quest’ultima situata fra i 500-1000 m.s.l.m. affacciata sulla Valtellina (Italia) con la quale condivide non poche particolarità.

Il voler unificare l’Engadina e la Bregaglia con la Valposchiavo sicuramente sarebbe quindi una forzatura irrealizzabile proprio già dal punto di vista delle diversità palesi, delle problematiche non paragonabili fra l’una o l’altra regione(Engadina/Bregaglia e Valposchiavo).

Una forzatura semmai che è già molto discutibile dal punto di vista costituzionale, perché non sarebbe rispettosa di due identità diverse sia per lingua, per tradizioni, mentalità, ecc..

Ma anche ragionando, quale avvocato, non è pensabile una giustizia svolta e amministrata da parte di Giudici e Tribunali dell’Engadina anche nei confronti della Valposchiavo.

Personalmente ho lavorato quale avvocato alcuni anni, dapprima contemporaneamente fra l’ Engadina (St. Moritz) e la Valposchiavo (Brusio), quindi definitivamente soltanto a Brusio/Valposchiavo, ho ben conosciuto quali siano le forti diversità culturali e linguistiche fra le due regioni (fra altro ho formato ben 13 apprendisti d’ufficio e di commercio constatando quanto incidessero queste diversità fra l’Engadina e la Valposchiavo nella comprensione dei nostri apprendisti e delle loro difficoltà).

Per un abitante della Valposchiavo chiedere giustizia a un Giudice dell’Engadina, magari anche per un valore litigioso modesto, o con necessarie conoscenze di luoghi della Valposchiavo, o qualora – come ormai spesso accade – necessiti di un intervento personale di un Giudice con provvedimenti urgenti o superprovvisionali con eventuali relativi sopralluoghi, ciò corrisponderebbe ad aver davanti a sé una barriera pressoché quasi insormontabile: sia perché, non soltanto esiste il passo del Bernina di mezzo, ma tale barriera rappresenta pure una barriera culturale/psicologica, ma specialmente una distanza che scoraggerebbe il libero accesso alla giustizia e poi impedirebbe in molti casi, lo svolgimento regolare, rapido e corretto della giustizia, sia a livello di diritto penale che civile.

Questa problematica sarebbe in netto contrasto con lo scopo della prevista riforma territoriale che vorrebbe fra altro un’amministrazione della giustizia più rapida e più efficiente.

Ciò pertanto sarebbe parificabile di fatto a diniego di giustizia e a discriminazione dei cittadini valposchiavini che necessitano di chiedere giustizia.

Una tale fattispecie di diniego o di protrazione di giustizia, come a Loro ben notorio, Onorevole Signor Presidente, On.li Consiglieri di Stato, rappresenterebbe palese violazione della Costituzione federale e di quella Cantonale, e cioè del dovere dello Stato di trattare tutti i cittadini in modo equo garantendo loro libero accesso alla giustizia (a parte gli ovvi oneri maggiori finanziari che dovrà sopportare il cittadino della Valposchiavo per comparire personalmente davanti al giudice in Engadina o anche farsi rappresentare).

Alla stessa stregua e analogamente accadrebbe che i diritti degli abitanti della Valposchiavo sarebbero di molto decurtati anche qualora fossero assegnati alle regioni ulteriori incarichi per es. inerenti per es. l’autorità tutoria, la sanità (ospedali) o le scuole/formazione superiore e/o professionale.

Visto che l’iniziale progetto di 5/8 regioni è stato poi abbandonato mantenendo invece quale unica eccezione discriminante la proposta della fusione Engadina/Bregaglia con la Valposchiavo, dobbiamo constatare che purtroppo il concetto di riforma territoriale è stato in effetti un progetto astratto/teorico, definito a tavolino, senza tener conto delle realtà molto diversificate nel nostro Canton Grigioni.

A questo punto ritengo pertanto nostro dovere rendere attenti di quanto sopra e chiedere Loro, On.le Presidente del Governo, On.li Consiglieri di Stato di voler rivedere il progetto di riforma territoriale lasciando la Regione Valposchiavo autonoma, come finora.

Ringraziando per la Loro comprensione ci è grata l’occasione dell’incontro per salutare con i sensi della massima stima.

 

Avv. Dott. Plinio Pianta, Brusio

 

*** *** ***

 

Risposta segretario di concetto dfg, sig. Beat Ryffel del 16/12/2011

 

Egregio Signor Pianta

 

Facciamo riferimento alla sua e-mail inviata all'ex Presidente del Governo Dr. Martin Schmid. La ringraziamo per il Suo interesse alla proposta in consultazione per una riforma territoriale. Nella sua proposta il Governo suggerisce, sia nella variante a "8 regioni" che in quella più favorita a "10 regioni", di formare dai quattro Circoli della Bregaglia, dell'Engadina Alta, di Brusio, di Poschiavo e dalle tre Corporazioni regionali Engadina alta, Bregaglia e Val Poschiavo nonché dai due Distretti Maloja e Bernina  un'unica regione, la Regione Bernina/Maloja. Con la prospettata configurazione giuridica delle regioni si vuol garantire un avvicinamento ai comuni che nell'ambito della riforma territoriale saranno rafforzati.
I motivi per cui il Governo prende in considerazione un ampliamento del livello statale medio sono stati esposti dal Governo stesso nella proposta in consultazione. Il Governo si è tenuto ai parametri del Gran Consiglio che durante la sessione di febbraio 2011 ha ritenuto giusto formare dalle otto alle undici regioni, e in particolare si è espresso che alle regioni fosse affidata la giurisdizione di prima istanza. Per la prevista attuazione il Governo si è visto legato a questi parametri.
La consultazione dura fino al 31 dicembre 2011. Alla luce degli accorgimenti che usciranno dalla procedura di consultazione, il Governo indirizzerà il prossimo anno un messaggio al Gran Consiglio. L'ultima parola l'avrà in ogni caso il popolo grigionese, poiché è in discussione una revisione parziale della costituzione cantonale.

Ringraziandola nuovamente per il suo interesse le inviamo i nostri migliori auguri di Buone Feste unitamente ai nostri più cordiali saluti.

 

Dipartimento delle finanze e dei comuni dei Grigioni
Beat Ryffel, il segretario di concetto
Rosenweg 4
7001 Coira

 

*** *** ***

 

Nostra replica alla Consigliera di Stato Barbara Janom Steiner del 23/12/2011

 

On.le Signora
Consigliera di Stato Barbara Janom-Steiner

 

Riferendomi a quanto in oggetto e allo scritto-mail del segretario DFG, signor Ryffel al sottoscritto del 16.12.2011 (che Le giro con la presente) e alla conversazione telefonica con l'incaricato del servizio nel parlamento/Gran Consiglio GR, signor Frizzoni ritengo d'obbligo comunicarLe quanto segue:
- innanzitutto corrisponde che la lettera-mail del sottoscritto (tramite anche ilbernina
online e da parecchi altri cittadini della Valposchiavo) é stato indirizzata al Dr. Schmid, ex Presidente del Governo.
Dalla risposta-mail del signor Ryffel non ci risulta però che tali mail siano stati trasmessi a Lei, come di dovere, quale CdS responsabile ad interim del DFG.
- Come discusso anche con il signor Frizzoni questi scritti di opposizione di cittadini valposchiavini alla Riforma territoriale alla ultima proposta governativa di una fusione delle regioni Bregaglia/Engadina/Valposchiavo riteniamo ovviamente dovranno esser trasmessi unitamente a tutto l'incarto, Suo tramite, al CdS che sarà designato competente del DFG (dopo le nuove nomine di un CdS del 29.01.2012), CdS che insieme al Governo, esaminerà i risultati derivati dalla procedura di consultazione  e sottoporrà una nuova proposta di riforma territoriale (RT) con relativo Messaggio al Gran Consiglio, risp. in anteprima alla Commissione preparatoria del Gran Consiglio inerente alla trattanda specifica RT.
- Dallo scritto del signor Ryffel non risulta e non traspare che sia la lettera-mail del sottoscritto e degli altri cittadini opponenti seguirebbero l'iter parlamentare sopradescritto. Anzi sembrerebbe che dopo la presa in visione dell'ex CdS Schmid, il signor Ryffel  ritenga con il suo scritto-mail risposta al sottoscritto e altri, eo ipso evaso il nostro intervento/opposizione alla RT senza includere lo stesso nel dossier da sottoporre poi al CdS/Governo, risp. alla Commissione preparatoria delle trattande RT del Gran Consiglio.
Nella sua risposta il signor Ryffel infatti non fa altro che quasi "prendere la difesa del Governo" quasi a giustificare le posizioni del Governo, risp. la "buona fede" dello stesso (cosa da noi non messa in dubbio) e cioé esponendoci i motivi per i quali il Governo abbia scelto la variante 10 Regioni e che questa scelta governativa sarebbe stata corrispondente "ai parametri indicati dal Gran Consiglio" (appunto però le varianti si smuovevano fra le 8 e le 11 regioni, non soltanto 10!).
- Insomma dalla mail/risposta a noi del signor Ryffel sembrerebbe che per il Governo
l'attuale proposta di RT sarebbe un quasi “fatto compiuto” al quale ormai non ci sarebbe più altro rimedio o altre varianti... invece da parte nostra vogliamo ben sperare che anche il Governo non abbia svolto soltanto una procedura di consultazione “pro forma”, ma che considerando tutti gli argomenti addotti dai cittadini e Autorità valposchiavini contro una fusione delle regioni Valposchiavo/Engadina/Bregaglia sia magari anche in grado di ricredersi e ritornare sui suoi passi, rivedendo la sua attuale posizione, e ciò magari prima di arrivare all'iter procedurale con una identica proposta/messaggio al Gran Consiglio come quella attuale contestata.
In tal senso ci pregiamo inoltrare anche a Lei la presa di posizione del sottoscritto in allegato, fiducioso che alla stessa stregua Lei vorrà prendere in considerazione tutte le prese di posizioni/opposizioni sia delle Autorità che delle/i cittadine/i valposchiavini.

 

Sperando nella comprensione Sua e del Governo ci é grata l'occasione, On.le Consigliera
di Stato, per porgerLe anche i nostri migliori Auguri di Buon Natale e Buon Anno e salutare con i sensi della nostra massima stima.

 

Avv. Dott. Plinio Pianta

 

Copia p.c. ai Grangonsiglieri Alessandro Della Vedova, Karl Heiz, Dario Monigatti, Presidente Regione Valposchiavo, Cassiano Luminati, Beat Ryffel

 

*** *** ***

 

Risposta dalla Presidente del Governo Signora Barbara Janom Steiner ricevuta in data 09/01/2012

 

Egregio Signor Dott. Pianta

 

Tante grazie per la presa di posizione che ho ricevuto e letto con interesse. Essa affluirà come tutti gli altri elementi nell'analisi della consultazione.

 

Cordiali saluti

 

Dipartimento delle finanze

e dei comuni dei Grigioni

La Direttrice ad interim

 

Barbara Janom Steiner

La Presidente del Governo


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