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Ragazzi @l pc# Giulia B. Le Fantastiche avventure di Filippo 5
28 Maggio 2010
 

5.

 


Filippo, il giorno dopo, venne chiamato per una nuova missione.

Scese le scale lentamente e si soffermò per cinque minuti con la mano sulla maniglia della porta dell'aula di chimica, quando si convinse di aprirla, la stessa emise, come al solito, dei cigolii che gli trapanavano i timpani; con passo pesante entrò e si fermò davanti agli occhi vigili del prof.

Senza neanche salutarlo, il professore disse che doveva andare nel Medioevo; doveva trovare la “Stella della Speranza”.

Il ragazzo annuì mentre si sedeva comodo sulla sedia.

Spiegati gli ultimi dettagli, Filippo si lasciò trasportare nell’era stabilita.

Si ritrovò a camminare sperduto in un piccolo vicolo sudicio percorso da animali di ogni genere e da persone la quale igiene lasciava molto a desiderare.

In quel momento il braccialetto cominciò a splendere e, trascinandolo per le vie del Medioevo, lo portò davanti ad un enorme costruzione con in cima una croce: era una delle tante chiese che esistevano allora.

Il bracciale continuava a luccicare verso il portone, come se volesse convincerlo ad entrare, ma Filippo continuava ad esitare finché si decise; se il bracciale lo aveva condotto fino a lì significava che doveva mostragli qualcosa di importante.

Entrò silenziosamente, per non disturbare le persone sedute, si sedette anche lui con gli occhi che scrutavano ogni minimo particolare della chiesa finché vide sul collo di una signora una catenella dove c’era infissa una graziosa stellina che risplendeva di un rosso incandescente.

Era sicuramente una nobile, si notava dai vestiti eleganti che indossava, così ben ricamati che neppure le sarte di oggi sarebbero riuscite a confezionare.

Filippo decise allora di seguire la signora che, con passo svelto, si apprestava ad uscire dalla chiesa.

Ad un certo punto, la donna, si fermò, si voltò verso Filippo e gli chiese:

Perché mi stai seguendo?

Voglio la stella che porti al collo – rispose Filippo avvicinandosi a lei.

Per averla dovrai sconfiggere il capo della mia famiglia, propose la donna.

Va bene, accetto – disse Filippo.

Allora seguimi! – Disse la signora facendosi spazio tra la folla di persone ammalate.

Arrivati a destinazione, la donna fece accomodare il ragazzo. – Entra – disse con tono calmo.

La donna presentò a Filippo un uomo alto, magro e muscoloso con abiti ricchi di pizzi.

Lui era il capo famiglia, cioè colui che avrebbe dovuto affrontare, in uno scontro finale, per avere in cambio l’amuleto.

La nobile diede a Filippo una lancia ed uno scudo. – Non avrai scampo, mio marito è molto forte – disse la signora con tono sicuro.

Arrivati nel punto prescelto per lo scontro, il combattimento iniziò con un grande svantaggio a carico di Filippo che intanto escogitava un piano per scamparla.

Pensò a quando giocava a basket, lui era il più basso della squadra, ma riusciva sempre a fare canestro passando sotto le gambe degli avversari. Avrebbe dovuto adottare la stessa tattica con l’uomo che aveva ora di fronte con la sola differenza che doveva ucciderlo.

Impugnò la lancia e la tenne ben stretta, passò sotto le gambe del combattente e con un colpo secco scagliò l’arma tra le costole dell’avversario che cadde a terra moribondo.

A Filippo vennero le lacrime agli occhi, non voleva uccidere. Si chinò e agì velocemente, prese il braccialetto e lo pose sulla ferita dicendo a voce alta: – Dona di nuovo la vita a questo uomo, che lo sbaglio compiuto sia riparato – così in quel istante la ferita dell’uomo si trasformò in una cicatrice.

Sotto gli occhi increduli della moglie, l’uomo si rialzò in piedi e in segno di gratitudine prese il ciondolo della donna e glielo mise fra le mani.

Il ragazzo si asciugò il viso, si mise il bracciale al polso e come per magia si ritrovò seduto sulla sedia dell’aula con l’amuleto in mano.

 

Giulia Barillaro

 

(5 - Il seguito alla prossima puntata...)


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