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“Elk”. Alcemotiva di rock-alternativo
23 Dicembre 2007
 

Intervista a Luca e Max, rispettivamente chitarrista e bassista degli Elk, nuovo gruppo emo-core morbegnese che segue la scia tracciata da gruppi come A Perfect Circe, Korn, Deftones e Rage Against The Machine, ma soprattutto Incubus dei quali riprendono anche alcuni pezzi

 

 

Ciao ragazzi, raccontateci da dove arrivano gli Elk...

Luca) Gli ELK sono una formazione di stampo valtellinese, o quasi, se teniamo conto delle origini sarde di Aldo (batteria), che ora vive a Colico. Ricky (voce) è di Delebio, Max (Basso) di Talamona, ed io (chitarra) di Morbegno. Musicalmente posso dire di essere l’unico del gruppo a non aver mai avuto precedenti esperienze musicali concrete. Ricky infatti cantava in una cover-band morbegnese già dai tempi del liceo; Max ha suonato con gli Acido Basico ed è anche il bassista degli Ameba (formazione electro-pop di Lecco) mentre Aldo ha registrato una demo con i Noisaim in qualità di chitarrista heavy-metal-grattuggione-masticatore-di-asfalto prima di rivelarsi un talento dietro i tamburi. C’è da dire che prima della formazione attuale il nucleo della band eravamo io e Max, che ci limitavamo a strimpellare insieme nel suo garage. Dopo poco tempo si sono uniti a noi Christian alla batteria e Ricky, con i quali ci si divertiva a fare cover degli Incubus. È proprio con Christian che abbiamo iniziato a lavorare su qualche pezzo nostro, ma tuttavia non abbiamo mai avuto esperienze live. C’è da dire però che per tutti noi quella formazione (che non ha nemmeno avuto un nome) ha rappresentato una forte crescita, sia sul piano musicale che umano. Dopo un paio di anni però il gruppo si sfalda e tutti e quattro schizziamo in punti diversi della Terra come le sfere del drago dopo l’evocazione di Shenron. Ma una sera l’incontro casuale di me e Max con l’energia e l’entusiasmo di Aldo riaccende la scintilla… ed ecco da dove arrivano gli Elk!

L'emo-core è un particolare sottogenere del metal/nu-metal. Spiega ai nostri lettori in cosa si caratterizza e quali sono le sue peculiarità.

Max) Purtroppo devo contraddirti. L’emo-core, abbreviazione per emtional hardcore, non è un sottogenere del metal/nu metal ma piuttosto del punk rock. La gente tende a definire emo una moltitudine di bands, molte delle quali hanno poco in comune col genere, noi compresi. Ma alla fine con le definizioni di gruppi e generi musicali si fa sempre un gran casino. Rock alternativo può andare bene?

Luca) Personalmente non mi sento di classificare la musica in milioni di generi e sottogeneri come si fa con gli insetti, non ne sarei nemmeno in grado, ed è per questo che sono d’accordo con Max nel definire la nostra musica come rock-alternativo, in quanto dà l’idea di cosa non siamo, senza però legarci ad un genere in particolare. In fondo se ascolti i nostri pezzi suonano tutti piuttosto diversi l’uno dall’altro.

Ascoltando il vostro demo mi sono imbattuto in varie cover degli Incubus e da questo deduco che ne siete dei fan accaniti...

Max) Esatto! Io e Luca li ascoltiamo da un sacco di tempo. La cosa più sorprendente è che, fino ad oggi, non ci siamo ancora stancati, sebbene oramai conosciamo a memoria ogni pezzo. Ammiro molto la loro capacità di re-inventarsi nel corso degli anni, cambiando stile e sonorità di album in album, anche se onestamente credo che un disco incredibile come S.C.I.E.N.C.E. non lo faranno più…

Altri riferimenti?

Max) Deftones, A Perfect Circle e Muse, anche se personalmente sono influenzato da tutta la musica che ascolto. Ultimamente parecchia elettronica: Massive Attack, Unkle, Digitalism, Peeping Tom, Bjork, Dub Trio, Depeche Mode, Leftfield, Audio Bullys, sono solo alcuni dei gruppi che adoro e che sto bruciando nel mio lettore in questi ultimi mesi. Anche se per elencare tutta la mia discografia preferita ci vorrebbero ore.

Luca) Anch’io amo i Massive Attack, ma anche musica completamente diversa. Sono un grande fan di Franco Battiato, Nick Drake, Kaki King, Marlene Kuntz, John Scofield e altri ancora…

Leggendo i testi mi ha particolarmente colpito “Song.exe”. Qui si parla di tecnologia, internet, my space, cellulari... ce ne vuoi parlare...

Max) Mi fa molto piacere. “Song.exe” è una critica alla tecnologia moderna, fatta di telefoni cellulari, internet, e innovazione sfrenata. Grazie ad essa le potenzialità per esprimersi si sono decuplicate rispetto al passato, ma artisticamente parlando secondo me nessuno ha più niente da dire, o comunque poca voglia di farlo. La conseguenza di tutto questo finto progresso è una perdita di comunicazione vera, fatta di confronti, semplici gesti, parole ed emozioni.

Che rapporto avete voi personalmente con queste tecnologie?

Max) Allora… Il mio telefono cellulare è lo stesso da anni, non manda mms, non videochiama, non fa foto, e nemmeno filmati. Il più delle volte è senza credito e quando mi cade si rompe sempre. Per quanto riguarda invece mail/myspace/messenger devo ammettere di esserne abbastanza influenzato, e sebbene mi riprometta spesso di moderare le ore passate davanti al pc, mi rendo conto che è come smettere di fumare… È impossibile!

Luca) Il mio telefono cellulare manda mms, video chiama (credo), fa foto e filmati…. Ma io non li faccio… è solo che non vendono nemmeno più un telefono che faccia solo quello.

Myspace: passatempo per adolescenti e adulti poco cresciuti o sana promozione gratuita per band e solisti emergenti?

Luca) È chiaro che in Myspace c’è gente che ha più amici di cui non conosce il timbro vocale che amici a cui ha stretto la mano, ma è anche vero che grazie ad esso vengono promossi eventi, gruppi, e molte altre cose… ed è anche un grande mezzo di confronto se pensiamo che la nostra musica è ascoltata e commentata da gente che sta dall’altro capo del mondo. Insomma… come molte altre cose dipende dall’uso che ne si fa.

Recentemente i Radiohead hanno dato la possibilità di scaricare dal sito ufficiale il loro nuovo disco In Rainbows a prezzo libero... («Sì, sta veramente a voi!» ...come dice la nota a lato).

Cosa ne pensi? La musica sta veramente cambiando o è solo una genialata da parte di artisti notoriamente all'avanguardia?

Max) Parlando in questo caso specifico dei Radiohead sono più orientato sulla seconda ipotesi. Di sicuro però l’utilizzo del web ha influenzato non poco l’indirizzo del mercato musicale odierno. Basti pensare ai Casinò Royale, che da un po’ di tempo a questa parte pubblicano le loro canzoni solo su internet. Prendi ad esempio una band come gli Enter Shikari, quest’anno best live band in Inghilterra, e fino a poco tempo fa perfetti sconosciuti. Se non fosse esistito Myspace ora probabilmente non sarebbero in tour nelle città di tutta Europa…

Anche una band emergente potrebbe fare una cosa del genere?

Max) Be', il paragone con i Radiohead, come già detto, non esiste. Loro fanno parte di una categoria a parte. Se però con la tua domanda intendi la possibilità di farsi conoscere grazie al web allora ti rispondo di sì. Assolutamente. Il “downloadaggio” selvaggio è invece un altro argomento. La gente oggi si accontenta di scaricarsi file mp3 e copertine (come biasimarli d'altronde? Come fai a spendere 25 euro per un disco che dovrebbe costarne 10?), e questo ha più lati negativi che positivi secondo me; sia per il valore artistico dell’album, che non viene minimamente considerato, sia per le vendite dei dischi, che inevitabilmente colano a picco. Io sono uno di quei pochi che ancora oggi comprano una quantità esorbitante di dischi al mese e non scarica nient’altro che la posta sul suo computer…

Tornando a voi... state lavorando per un possibile disco?

Max) Sì. Per la precisione si tratta di un EP. Si chiamerà OUT ON A LIMB e includerà, oltre a “Song.exe”, altri 5 pezzi: “Pressure”, “Proof of The Muse”, “D.n.a.”, “Cardboard House” e “The Overflowing”. Le registrazioni sono previste per fine aprile perciò contiamo di pubblicare il disco perlomeno per il mese successivo, anche se non nascondo il desiderio di arrivare ad otto pezzi per poterne fare un album.

Avete già accordi con produttori o etichette discografiche?

Max) Siamo stati contattati da alcuni addetti ai lavori che ci hanno visto on stage, ma per il momento non siamo ancora riusciti a trovare un’etichetta. Il fatto di non avere un demo in mano,sotto questo punto di vista,ci penalizza.

Luca) In effetti ci è capitato più volte di mangiarci le mani per non aver con noi del materiale pronto da dare a produttori o giornalisti interessati, ma ci rifaremo presto.

Contatti in valle ed extra provinciali con altri gruppi?

Max) Quest’anno abbiamo diviso il palco con i CRENSHAW in un paio di occasioni, che oltre ad essere dei nostri amici sono, a mio parere, una delle migliori live band in circolazione insieme ai Manetti. Credo che anche a Chino e compagni il termine emo-core vada un po strettino comunque. Oltre a loro ci sono i mitici Przewalski e il Circo Abusivo, con cui abbiamo suonato quest’estate.

Luca) Tornando al discorso di prima, anche grazie a internet abbiamo contatti con locali e gruppi extra provinciali con cui suonare o che invitiamo a suonare da noi, e questo è un bene sia per noi, sia per il panorama musicale della valle.

Come ti sembra la situazione musicale italiana underground?

Max) Il panorama musicale di oggi è invaso da un sacco di gruppi indie-rock modaiolo retrò che suonano tutte uguali e che sinceramente non mi fanno impazzire. Ma a parte questo, il problema principale per tutte le bands underground, fondamentalmente, è emergere. Ritengo che oggigiorno la musica, soprattutto in Italia, stia diventando sempre più un bene di consumo nel vero senso della parola: le canzoni vengono intese maggiormente come sigla tormentone o come suoneria per il cellulare che come opere d’arte. Gli artisti con le palle fanno fatica a guadagnarsi lo spazio meritato e come se non bastasse tutto ciò che passa MTV, o quasi, è frutto di un'indagine di mercato o di un casting televisivo. So di essere molto pessimista sull’argomento ma conosco una miriade di gruppi che senza falsa modestia meriterebbero molta più attenzione di quella che riceve Paolo Meneguzzi al “Festivalbar”. Non credi?

Italiani sono sempre gli altri, dice qualcuno. Penso che il problema principale sia la mancanza di umiltà e sana, vera passione, senza le quali non si ottiene molto e se si riesce a realizzare qualcosa è un prodotto (nel vero senso della parola) fine a se stesso, a meno che non lo si faccia solo per soldi o per fama. Citando Ferretti (Giovanni Lindo) pre-conversione papale, «ciò che deve accadere accade».

...ma torniamo a noi, programmi, concerti imminenti?

Max) Al momento stiamo lavorando sodo sugli arrangiamenti dei pezzi in vista delle registrazioni e a sul nostro live set, cercando di abbandonare le cover per proporre qualche nuovo pezzo. Per il momento sembra che tutto funzioni per il meglio, e sono convinto che con il disco in mano le cose potrebbero cambiare radicalmente. Per quanto riguarda le date abbiamo in programma un paio di concerti con i Crenshaw a dicembre, uno dei quali fuori confine, in Svizzera.

Quale disco, secondo te, non dovrebbe mai mancare nella discografia di un musicista?

Max) Senza dubbio Mezzanine dei Massive Attack! Un disco strepitoso che non mi stanco mai di ascoltare.

Luca) Ci sono diversi dischi sacri secondo me, e naturalmente cambiano nel corso degli anni, ma il mio album preferito rimane senza dubbio Unplugged in New York dei Nirvana.

Bella scelta entrambi. Come nascono solitamente i pezzi degli Elk?

Luca) Non esiste un percorso preciso per arrivare a “partorire” un pezzo, ma diciamo che solitamente la scintilla parte da una melodia musicale di chitarra, quasi sempre già definita, dal principio alla fine. Successivamente la canzone viene data in pasto al muro ritmico di Aldo e Max. Da qui partono una serie di arrangiamenti diversi e molto spesso succede che un pezzo venga stravolto completamente, rivelandosi diverso da ciò che ci si immaginava. A volte il risultato è una sorpresa anche per noi, come nel caso del nostro ultimo pezzo, “The Overflowing”. Così nasce una base musicale.

Per quanto riguarda la lirica è Max che si occupa di creare testi e melodie vocali, su cui lavora successivamente con Ricky per arrivare ad una versione definitiva del pezzo.

Questo è grossomodo quello che è accaduto per la maggior parte delle nostre canzoni, ma non è una regola e probabilmente non sarà sempre così.

Vi ringrazio per la disponibilità.

Grazie mille a te per l’intervista.

 

 

Line up: Luca(chitarra) Aldo(batteria) Max(basso) Ricky(voce)

Discografia: Out on a Limb EP in uscita a Maggio 2008

Credits: Musiche e arrangiamenti by Luca, testi e liriche by Max

Contatti: enjoymaz@gmail.com - qbz@libero.it

Sito: www.myspace.com/elkitalia

Email: elkitalia@hotmail.com

 

Nicola Mattarucchi

(da 'l Gazetin, novembre-dicembre 2007)


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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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