Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
TellusFolio > Diario di bordo
 
Share on Facebook Share on Twitter Share on Linkedin Delicious
Maria Lanciotti. Ardea, ‘Castrum Inui’: “Meravigliosa parentesi di eccellenza”
31 Ottobre 2017
 

Risalendo a La morte in faccia, racconto pubblicato su Tf il 13 ottobre 2008 e immediatamente commentato da Silvia Matricardi, e in seguito da Umberto Iacolucci, per un raffronto con l’attuale stato in cui versa il sito archeologico situato tra Ardea e Tor San Lorenzo nei pressi del fiume Incastro

 

Quel mio racconto, La morte in faccia, ambientato nel tratto del Lungomare degli Ardeatini prossimo al sito archeologico, mi fu ispirato dalla desolazione e incuria dei luoghi, e da certi movimenti a dire poco inquietanti che mi capitò di osservare più volte sotto l’arco del ponte che attraversa uno dei tanti canali di scolo, pomposamente detto fiume Incastro. Al di là della parte romanzata, il racconto riporta l’esatta descrizione di ciò che annotai durante la lunga camminata che mi condusse agli scavi, che per quel poco che si poteva vedere dalla strada, attraverso cumuli di terra e di rifiuti, subito mi venne da associare a quelli di Pompei. Quindi di assoluto pregio. Sito interdetto, cancello sbarrato, recinzione in parte abbattuta ricoperta dalla vegetazione incolta. Uno stato di totale abbandono, come mi fu confermato da un residente abitante in prossimità del sito, che riferendosi agli scavi in corso, come da cartello affisso al cancello chiuso con il lucchetto, disse testualmente: “Ogni tanto vengono, fanno qualcosa e di nuovo spariscono… uno di quei lavori senza capo né coda, tanto per arraffare soldi alla Regione…”.

Questo nell’ottobre del 2008. A quasi dieci di distanza (come documentato dalle foto riprese a ottobre del 2016) il sito archeologico “Castrum Inui. Insediamento portuale con strutture del IV secolo a. C. fino al III d.C.” – come recita il logoro cartello che non riporta più, come il precedente, il divieto di avvicinarsi al ciglio degli scavi – ovvero la “meravigliosa parentesi di eccellenza” di Ardea (come definito dalla Matricardi nel suo acceso commento), fra i comuni più disastrati del Lazio, appare tale e quale, solo molto più degradato.

A quanto ci risulta, il sito è stato visitato nel giugno scorso dal commissario straordinario del Comune di Ardea, Antonio Tedeschi, e dall’archeologo Francesco Di Mario, responsabile del territorio per la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio. E che è stata installata una torre con telecamere a infrarossi “per individuare gli eventuali tombaroli che possono entrare e danneggiare l’area”. Come chiudere la stalla dopo che sono scappati i buoi. E addebitare a ignoti le responsabilità dei noti irresponsabili.

 

Maria Lanciotti


Foto allegate

Articoli correlati

 
 
 
Commenti
Lascia un commentoLeggi i commenti [ 1 commento ]
 
Indietro      Home Page
STRUMENTI
Versione stampabile
Gli articoli più letti
Invia questo articolo
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy