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Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 28.11.2007
http://www.tellusfolio.it/index.php?prec=%2Findex.php%3Flev%3D65&cmd=v&id=4434

Leggete cosa dicono i cubani in esilio invece della Titty che parla bene ma magari possiede due auto, due cellulari, videoregistratori, computer, connessione a internet...
Glielo darei io il comunismo di chavez e castro, ma glielo farei subire in una favela cubana della vibora o dela yucca... non sarebbe mai abbastanza!
Anzi, faccio una proposta a Castro - se ci legge (lui no, ma i suoi chivattones ci leggono di sicuro): prenditi Tytti e Carlo Alberto e libera due cubani! Facciamo felici quattro famiglie, no? Tytti e Carlo Alberto vanno nel loro Paradiso e due famiglie cubane scappano verso la libertà.

Gordiano
Articolo di riferimento : A. Torreguitart Ruiz. Por qué no te callas?
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Commento di bruno aggiunto il 28.11.2007
Ho amici e parenti cubani. Posso solamente dire che non tutti coloro che hanno lasciato Cuba sono contrari alla politica di Castro. Mia moglie per esempio è cubana e lo ammira molto e sua madre gli sarà sempre grata per averle dato la possibilità di frequentare la scuola e l'università gratuitamente. Signor Lupi, perchè quando parla di Cuba non dice tutta la verità?? Bisogna essere obiettivi. Ci sono molti giovani che vorrebbero lasciare Cuba, come ci sono altrettanti giovani che vorrebbero lasciare e lasciano paesi capitalisti come Messico, Perù, Ecuador, ecc.. Ho incontrato però anche molta gente che ammira e crede in Castro e nella rivoluzione. I poliziotti non ci sono solo sul Malecon, ma in Brasile ed in altri paesi io ne visti moltì di più! Sulle spiagge, per la strada, dappertutto. Ma.. allora perchè si parla solo dei poliziotti cubani? Perchè signor Lupi, dimentica di dire anche che Cuba è uno dei paesi più sicuri al mondo? Perchè dimentica di dire che la maggior parte dei cubani che sono emigrati a Miami sono adnati a ingrossare le fila della mafia cubana americana? Lo sa che a Cuba ci sono leggi che sono piû moderne e civili di quelle che abbiamo noi in Europa? Lo sa che esiste un embargo da mezzo secolo con il quale qualsiasi altro paese del terzo mondo sarebbe collassato? Non si chiede mai perchè chi va a Cuba non deve fare nessun tipo di vaccinazione?? Lo sa che a Cuba,
non secondo i dati del governo cubano, ma secondo importanti e riconosciute organizzazioni europee, muoiono meno bambini che negli Stati Uniti d'America?? Signor Lupi, lo sa che ci vuole più coraggio a fare del giornalismo anticonformista e controcorrente come quello di Minà che un giornalismo così conformista come quello che sta facendo Lei? Perchè non ci dice tutta la verità su Cuba e mette in risalto solo i lati negativi? La Sua sarebbe un'informazione obiettiva?

Saluti
Bruno
Articolo di riferimento : Gordiano Lupi. Vieni avanti, Miná!
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Commento di tytti aggiunto il 28.11.2007
Ma sai carlo alberto che cambino idea a me interesssa poco non credo che sia io la persona più adatta per poterglielo far fare ma perlomeno che si inizi ad avere uno sguardo più abiettivo su certe cose e non solo quello dei media dominanti che delle notizie le tacciano come se non esistessero (tranne qualche raro caso). Quì invece si insiste nel dire il contrario, vorrei sapere in quale giornale, televisione o altro si parla in qualche modo in modo positivo di Morales, Chavez, Castro, Ortega e quì si attacca Minà l' unica voce o quasi a dire cose diverse. Tu mi dirai che il motivo è venuto fuori però si continua a farlo come se nulla fosse.
P.S. anche a me.
Articolo di riferimento : A. Torreguitart Ruiz. Por qué no te callas?
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Commento di antonio aggiunto il 28.11.2007
Apprezzo il grande impegno per un post cosi' dettagliato, i dubbi aumentano sempre, sei tu che hai solo certezze nel difendere le posizioni di Chavez. Quello che viene dalla "sua" parte e' vero, certo e credibile invece le opposizioni fanno sempre manipolazioni. Mi sembra la storia della "conta" berlusconiana per cui i brogli e le manipolazioni sarebbero fatte da chi non ha il potere.
Quasi, quasi mi firmo Amleto...
Articolo di riferimento : A. Torreguitart Ruiz. Por qué no te callas?
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Commento di bruno aggiunto il 28.11.2007
Mia moglie è cubana. Sono stato una decina di volte a Cuba, ho conosciuto diversi uomini e donne cubane che hanno parlato liberamente con me di tutto, anche del loro governo e della politica a Cuba. Ti posso assicurare che sono molti (specialmente quelli più anziani, compresa mia suocera) che ringraziano e sempre ringrazieranno Fidel Castro per aver dato loro la possibilità di studiare gratuitamente e di accedere sempre gratuitamente alla sanità. Obiettivamente, non ho avvertito questa tirannia dei fratelli Castro di cui parla il poeta Julio San Francisco. Eppure non sono comunista e ti posso assicurare di aver girato moltissimi anche nei luoghi meno conosciuti e poco frequentati dai turisti. Essendo anche stato in altri paesi dell'America Latina, quello che ti posso però dire con certezza è che Cuba dopo il trionfo della rivoluzione del tanto odiato Fidel Castro, ha fatto passi da gigante in molti campi, e compiuto conquiste sociali che i paesi vicini al momento non si possono neppure sognare. Ci sono sicuramente anche aspetti negativi. Se però vogliamo parlare solo di quelli, allora facciamolo obiettivamente e tenendo conto del contesto di cui parliamo, ossia quello del contesto centro-sudamenricano.

Saluti
Bruno
Articolo di riferimento : Julio San Francisco. Il grido non rassegnato degli esiliati cubani
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Commento di Patria o muerte aggiunto il 28.11.2007
Signor Lupi,la teoria che i cubani fuggano dall'isola in cerca di libertà e democrazia è la solita propaganda faziosa dei giornalisti senza etica.I cubani fuggono dall'isola per lo stesso motivo per cui i messicani tentano di entrare negli Usa,e cioè per migliori condizioni economiche.Se fosse davvero come dice lei,perchè i cubani non se ne vanno per esempio ad Haiti,in Repubblica Dominicana o Jamaica per rimanere nei paraggi?Non mi risulta che lì ce ne siano molti di cubani.Eppure la democrazia e la libertà nella carta ci sono anche in questi paesi.
Articolo di riferimento : Julio San Francisco. Il grido non rassegnato degli esiliati cubani
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Commento di Carlo Alberto aggiunto il 28.11.2007
titty, voglio esprimere la mia più completa ammirazione e stima nei tuoi confronti.
Spero che dopo questa eloquente spiegazione possano aver capito, ma la vedo dura...... non vogliono capire !
P.S. Noi ci siamo già scritti fuori da questo Blog , vero?
Mi piacerebbe fosse vero.
Carlo Alberto
Articolo di riferimento : A. Torreguitart Ruiz. Por qué no te callas?
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Commento di antonio aggiunto il 28.11.2007
Saro' ottimista, ma ho visto fin dall'inizio della "gestione Raul" dei piccoli segnali, se non di cambiamento, della volonta' di cominciare a cambiare qualcosa. Il primo atto ufficiale e'stato quello di "riabilitare"figure storiche come Ramiro Valdes e Guillermo Garcia che Fidel, pur non avendoli "epurati", aveva accantonato in ruoli politicamente insignificanti.
Poi, tutta una serie di piccoli, masignificativi segnali di diversita' nella gestione del Paese: la moratoria di fattosulla pena di morte, la timida apertura alle opinioni sulla stampa, nelle riunioni di partito o degli organi istituzionali, il ripensamento sulla "questione" omosessuale, lo sguardo all'economia cinese, eccetera. Mi sembrano piccolissimi passi, ma significatividi una volonta' di cambiare qualcosa, in meglio, finalmente. Oggettivamente non si puo' pretendere un cambio radicale, in primo luogo perche' Fidel non e'ancora scomparso fisicamente ed e' logico anche che chi ha le leve del potere nelle mani, dopo quasi mezzo secolo di dittatura non sia disponibile a sciogliere le redini di colpo cosa che, fra l'altro, mi sembra anche saggia. Ricordiamoci poi che il marxista storico della famiglia e' proprio Raul che non e' un "convertito" come Fidel. La differenza, forse, sta nella personalita' che non ha reso Raul schizo-paranoide nei confronti del potere assoluto e quindi e' certamente piu' pragmatico nel non voler imporre la propria personalita' sopra tutto e tutti.
La vera minaccia, anche per il prossimo futuro di Cuba, mi sembra quella di un'altro assatanato del potere che pregusta gia' di essere l'erede di Fidel Castro in America, senza per altro averne minimamente le capacita' intellettuali. Speriamo in bene.
Commento di tytti aggiunto il 28.11.2007
Io parlo del golpe del 2002 i notiziari che vedi ne hanno parlato? Anche Chavez parlava di questo. I tuoi dubbi erano quello che scrivevo io nel mio commento se vince Chavez ci sono stati brogli lui non può vincere lealmente nonostante vi siano stati fino adesso osservatori internazionali che hanno detto il contrario e anche il candidato dell' opposizione Manuel Rosales che ha riconosciuto la vittoria di Chavez. Anche in quel caso una settimana prima delle elezioni la PSB, Penn, Schoen & Berland Associates, ha emesso un sondaggio che vedeva Manuel Rosales davanti a Hugo Chávez nelle elezioni venezuelane. Tutti gli altri sondaggi vedevano Chávez avanti di venti punti ma il sondaggio della PSB ha fatto il giro del mondo. Giova ricordare che tale agencia lavora per la Freedom House, un’istituzione organica al Partido repubblicano statunitense e diretta dall’ex-direttore della CIA James Woolsey ed agisce con il Nacional Endowment for Democracy. La sua missione è produrre notizie non vere che modifichino lo sviluppo di campagne elettorali ed elezioni ed ha avuto un ruolo anche nell’ultima campagna elettorale in Italia con il sondaggio taroccato di febbraio 2006 denunciato come falso da tutta la stampa, Sole24Ore in testa.Non era per niente vero che Rosales stesse vincendo, ma non importava, perché l’importante, per la PSB non è realizzare sondaggi credibili ma creare –lo ammettono loro stessi nel loro sito- l’umore per cambi di regime favorevoli agli interessi degli Stati Uniti. E` andata loro bene in varie circostanze, dalla Serbia all’Ucraina e c’è mancato un pelo perché non riuscissero a far vincere Berlusconi in Italia, ma in Venezuela, il 15 agosto 2004, data del referendum revocatorio, fallirono fragorosamente. Violando la legge diffusero un exit pool (sondaggio all’uscita dei seggi) così falso da essere lontano 20 punti dalla realtà. Creò il caos e convinse per sempre molti venezuelani che fossero avvenuti dei brogli.Chávez stravinse e, quando tutti gli Osservatori internazionali certificarono la correttezza del voto la PSB non poté non rifugiarsi nella denuncia di brogli inesistenti ma comunque utili per destabilizzare il Venezuela.La strategia di diffondere sondaggi falsi che vedessero Chávez sconfitto –nonostante che 16 sondaggi su 18 dessero il presidente in grande vantaggio- si è ripetuta nell' ultima campagna elettorale presidenziale ed è servita a mantenere calda l’opposizione. Decine di opinionisti, con alla testa Teodoro Petkoff, hanno diffuso per settimane il commento quasi autoconvincendosi: “non possiamo perdere e se perdessimo sarebbe senz’altro a causa di brogli”.Il giorno delle elezioni, svoltesi nella più totale tranquillità e civismo, l’unica cosa che tutti consideravano sicura era che l’opposizione non avrebbe mai riconosciuto la sconfitta e che questo avrebbe generato caos. Queste le parole del leader dell opposizione la sera delle elezioni “Qualcuno mi spingeva a mentire al popolo. Ma io non mentirò al popolo e per questo ammetto di avere perso”. In tuuto questo la CNN emittente sicuramente democratica ed autorevole mentre ancora si andava a votare diffondeva in Venezuela e nel mondo notizie false sostenendo il testa a testa fra Chavez e Rosales con quest' ultimo addirittura in vantaggio violando apertamente le leggi Venezuelane. Scusa la lunghezza spero che non ti annoi ma era doveroso; tutto questo qualche dubbio in più te lo fa venire o no?

Articolo di riferimento : A. Torreguitart Ruiz. Por qué no te callas?
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Commento di Gordiano Lupi aggiunto il 27.11.2007
CUBA SI STA SVEGLIANDO?

Lupi

Vedi sotto:


Si respira un vento di novità a Cuba, un fremito d’insofferenza, c’è una crepa di luce nel muro del regime. Il soffio di una svolta sembra partito da alcuni mesi, ma è assecondato da un giornale, e da una domanda: «L’impiego giovanile a Cuba, il racconto che non quadra?». Il titolo è stato mandato in stampa domenica sull’unico quotidiano che esce in edicola quel giorno in tutta l’isola: il foglio filogovernativo Juventud Rebelde, organo dell’Unione dei Giovani Comunisti, fondato nel 1965 da Fidel Castro. L’articolo di Juventud critica i dati ufficiali sulla disoccupazione giovanile del governo dell’Avana e delle autorità provinciali. Parla dei giovani e dei problemi «di stipendio». Sgretola le radici dell’ottimismo. Mette in discussione quei numeri e quelle certezze che sono sempre state la forza di Castro, il suo orgoglio e il suo potere. Avverte che il governo «si deve liberare dal fantasma delle cifre». Cita un sondaggio su salari «che non corrispondono alle necessità».



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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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