Giovedì , 28 Marzo 2024
VIGNETTA della SETTIMANA
Esercente l'attività editoriale
Realizzazione ed housing
BLOG
MACROLIBRARSI.IT
RICERCA
SU TUTTO IL SITO
Antonia Sani. Un non-bianco alla Casa Bianca
 
Commenti presenti : 4 In questa pagina : da 1 a 4
   15-11-2008
...ma due Bush, padre e figlio, e due Kennedy fratelli vanno bene? non è un po' patriarcale?
Lidia Menapace   
 
   12-11-2008
Ciao, sono Michelangelo, concordo con tante cose che dici. A me va di aggiungere che Hillary non andava bene in quanto è la moglie di Clinton e così si è presentata una continuazione nella politica in una parola un nepotismo che lì, a differenza di molte altre parti credo se ne sia tenuto conto. Dagli U.S.A. andrebbe preso una sola cosa: ogni candidato non può dopo due mandati essere rieletto. Tutto il resto è bene aspettare l'agire in concreto e i relativi provvedimenti che seguiranno e giudicarli per quelli che saranno.
Intanto godiamo almeno che la nostra destra non abbia potuto esultare e il Venditore di fatto ha perso, nonostante le sue becere barzellette. Nella bacheca del mio Comune ho scritto il Berlusca vuole apparire simpatico ma è soltanto un razzista.
Michelangelo Tumini   
 
   12-11-2008
Cara Patrizia, ho voluto usare l'espressione “non bianco” semplicemente perché il alla Casa Bianca non era mai salito un appartenente a un'etnia non “bianca”; quindi il fatto nuovo, rivoluzionario, sta prima di tutto nell'aver segnato questa rottura.
Il fatto poi che Obama appartenga al gruppo composito degli afroamericani, la comunità più numerosa e di più antico insediamento negli USA, che si tratti di persona con alto livello d'istruzione ha certamente favorito la sua candidatura (e la sua vittoria)
Cari saluti
Antonia Sani   
 
   10-11-2008
Cara Antonia, mi permetto di osservare una cosa che nelle tue riflessioni (che condivido in pieno) mi sembra, per così dire, disarmonica: il titolo. Perché “un non bianco”? Obama è un meticcio, un mulatto, o tout court un nero, e nella sua nomina questo ha contato, proprio come tu giustamente fai notare. Un “non bianco” poteva essere un asiatico, o un nativo americano, ma non sarebbe stata la stessa cosa. Mi sembra che dire “non bianco” ad un nero sia come dire “non vedente” ad un cieco e, quindi, come se il fatto in sé dovesse essere definito con un nome dall'impatto soft, quasi ad aver cura, amorevolmente s'intende, di un possibile disagio del soggetto cui il nome si riferisce.
Io sono contraria a questa forma di galateo linguistico per motivi che, immagino, anche tu condivida e siccome ho deciso da qualche giorno di esternare le mie riflessioni, comincio a farlo così.
Un caro saluto.
Patrizia   
 
| 1 |
Lascia un commento
STRUMENTI
Versione stampabile
INTERVENTI dei LETTORI
Un'area interamente dedicata agli interventi dei lettori
I NOSTRI ARTICOLI
  I più letti
  I più commentati
SONDAGGIO
TURCHIA NELL'UNIONE EUROPEA?

 72.7%
NO
 27.3%

  vota
  presentazione
  altri sondaggi
RICERCA nel SITO



Agende e Calendari

Archeologia e Storia

Attualità e temi sociali

Bambini e adolescenti

Bioarchitettura

CD / Musica

Cospirazionismo e misteri

Cucina e alimentazione

Discipline orientali

Esoterismo

Fate, Gnomi, Elfi, Folletti

I nostri Amici Animali

Letture

Maestri spirituali

Massaggi e Trattamenti

Migliorare se stessi

Paranormale

Patologie & Malattie

PNL

Psicologia

Religione

Rimedi Naturali

Scienza

Sessualità

Spiritualità

UFO

Vacanze Alternative

TELLUSfolio - Supplemento telematico quotidiano di Tellus
Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
Sede legale: Via Fontana, 11 - 23017 MORBEGNO - Tel. +39 0342 610861 - C.F./P.IVA 01022920142 - REA SO-77208 privacy policy