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Paolo Diodati. Da Izmir a Vadrum | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 11 a 20 | 01-11-2008 | Caro Paolo
Vista la riuscita della visita, direi che sono proprio contento di aver fatto “promotore” per questo vostro viaggio a izmir, la mia citta’, seppure e’ cambiata ed anche molto da quando l’ho lasciata.
Pero come avrai notato il pesce appena pescato si mangia ancora nei locali sperduti sulla stretta strada che costeggia il mare a pochi chilometri dall dipartimento di fisica.
Turchia sta cresendo con una velocita tremenda con tutti gli svantaggi che questo comporta, pero’ crescono anche le opportunita’ e disponbilita’ di risorse (per questo mi ricorda, aihme’, i primi anni 80 dell’italia), quindi sono sicuro, grazie anche alla vostra visita, che si potra’ costruire una cooperazione di rilevanza con questo istituto, avendo sul tavolo le idee e risorse da scambiare.
Per quanto riguarda Vadrum, e’ vero, e’ un fenomeno, i link li sto mandando ai miei amici sparsi per il mondo.
Grazie della visita...
Behcet Alpat
Behcet Alpat | 27-10-2008 | Salve, prof. Ho letto l'articolo che ha suggerito a Fedrico. Il libro non si trova. Mi è venuto un grosso dubbio. Come si possono applicare le idee dell'esempio ormai classico del mucchio di sabbia, alle crisi economiche?
Grazie per l'eventuale risposta che interessa Federico e tanti altri, ovviamente. roberto | 24-10-2008 | Per Federico:
- in rete è reperibile "Different amplitude and time distribution of the sound of light and classical music", pubblicato nel 2000 su The European Physical Journal B, Vol 17, pagg. 143-145;
- come testo semplice e del tutto generale puoi leggere HOW NATURE WORKS (the science of self-organized criticality) di Per Bak, della Copernicus (Springer- Verlag) del 1996.
Se non riesci a trovare questo libro divulgativo, puoi fare una ricerca in rete, digitando
criticità auto-organizzata
Per un breve articolo su Per Bak, e in sua memoria, puoi leggere anche il mio contributo, andando sul mio sito su Stromboli.
Paolo Diodati | 23-10-2008 | Potrebbe darci le referenze del lavoro sulle statistiche fatte sulle musica?
E qualche testo sull'imprevedibilità delle variazioni improvvise?
Grazie. Vadrum, ha ragione lei, è un fuoriclasse. Federico | 22-10-2008 | Grazie, prof, della risposta. Mettendo insieme l'affermazione sui 500 milioni di anni e quella sulla prevedibilità di ciò che Lei afferma essere imprevedibile, ho già proposto Giovanni Sartori come Asino d'Oro 2008.
Non potete assegnarlo ex-aequo a tutti e due? roberto, studente di geologia | 21-10-2008 | Caro Diodati, non, non sono stato un suo studente. Seguo suoi scritti e di quello che traspare lei illustra, amplia, relaziona, congiunga, contrasta ed applica. Sostengo questa sia la strada. A chi insegna rinchiuso, non li apriranno le porte del cervello. Chi impara rinchiuso, solo darà massaggio meccanico al cervello. Chi si limita ad insegnare conoscenza e non stimola il pensare, contribuisce a ridurre il cervello ad un comune polpaccio. È la testa la che porta il corpo.
Per questo la apprezzo.
Leonardo Mesa | 20-10-2008 | Cari Tutti,
le vostre reazioni dimostrano che non avevo esagerato nell’elogiare le qualità dell'iperbatterista Vadrum e la bontà dell’idea di cimentarsi con i travolgenti crescendo rossiniani. Ho ricevuto un messaggio particolarmente significativo. “Non amo la musica classica. Ma questa roba che ci ha consigliato di ascoltare, non è musica classica. È musica eterna. È coinvolgentissima! Bravo e grazie.”
Rispondo a Roberto, studente di geologia. Apprezzo il modo asciutto e la logica con cui Giovanni Sartori, editorialista del Corriere della Sera, espone le sue idee. Ma non posso non sottolineare che, volendo scrivere su tutto lo scibile, finisce con lo scivolare. Ho già ricordato, in un articolo sul clima, la sua perentoria affermazione sul caldo di tre anni fa. Secondo lui (e certi esperti) stavamo vivendo l’estate più calda degli ultimi 500 000.000 (cinquecento milioni) di anni… . Forse i dinosauri, scomparsi circa 70 milioni di anni fa, erano in grado di misurare le temperature con errori inferiori a qualche decimo di grado... .
Caro Roberto, la risposta al tuo dubbio più che legittimo, è questa: non è un caso se i crolli in borsa sono oggetto di studio nella Econofisica e sono così imprevedibili, da costituire l’equivalente economico dei terremoti. Crolli in borsa e terremoti sono imprevedibili e presentano i fuorvianti falsi allarmi.
A Vittorio dico: mi auguro che la somiglianza che trovi tra le mie lezioni e le esecuzioni di Vadrum non sia basata sul fatto che tutti e due “facciamo un gran casino”.
Amalia, perché Vittorio lo chiami Renzo?
Leonardo: anche tu sei stato un mio studente?
Paolo Diodati | 20-10-2008 | Ma Amalia, che hai capito? Non parlavo di somiglianza fisica. Il prof a lezione sembra Vadrum con la batteria...
E tu da brava portoghese caliente, mi sembra che sei molto reattiva. vittorio | 17-10-2008 | Pienamente di accordo con Leonardo.
Ma Renzo, come si fa dire che il prof assomiglia a Vadrum? Il prof è B E L L I S S I M O.
Vadrum è fenomeno, ma con occhi da bovino... .
Grazie, nostro Paoletto, per belle lezioni e grazie per scoperta Vadrum. Amalia, Erasmus dal Portogallo | 17-10-2008 | Caro Prof,
nel suo articolo, ma anche a lezione, lei parla di sistemi complessi in cui una piccolissima variazione, non individuabile e non prevedibile, può provocare un evento catastrofico. Sono i sistemi resi celebri dal fisico danese Per Bak, con il quale ha collaborato. Sistemi detti anche a "variazione improvvisa" e tra i quali sono compresi anche quelli economici, che lei, tra l'altro, ha nominato nel bell'articolo su Tellusfolio.
Ieri in un articolo di fondo Sartori ha rimproverato gli economisti, per non aver saputo prevedere l'attuale crisi economica. Come la mettiamo? Sartori ha ragione, oppure è un ignorante? Grazie per la risposta e complimenti per la segnaazione di Vadrum. roberto, studente di geologia | | 1 | 2 | 3 | 4 | |
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