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Anna Lanzetta: La scuola nella tana dei serpenti tra retrocessioni e pregiudizi
 
Commenti presenti : 8 In questa pagina : da 1 a 8
   11-09-2008
In qualità di genitore io so esattamente dove collocherei questi somari senza possibilità di recupero...Marcel Duchamp ce l'ha mostrato l'oggetto come luogo pronto a raccoglierli nel profondo.
Simone   
 
   06-09-2008
Siamo un gruppo di studenti e vogliamo esprimere anche noi la nostra opinione sulle riforme della scuola, visto che siamo i diretti interessati. Sentendo i commenti dei nostri genitori, pensiamo che l'attuale ministro della Pubblica Istruzione (e ribadiamo pubblica) non ha nè fantasia nel proporre quelle che vogliono chiamare riforme, nè sensibilità verso il ruolo che ricopre, eppure per la sua giovane età ha vissuto l'esperienza di una scuola che a forza vuole (o vogliono) cambiare e che ha dato i suoi risultati positivi. Il grembiule lo indossavano i nostri genitori e l'hanno rifiutato. I nostri genitori hanno vissuto la scuola della selezione, il voto in condotta che come dicono non è mai servito a niente. Ma allora perchè tornare indietro? Chi lo vuole? Perchè non si guardano i nostri veri problemi come il disagio, il malessere che colpisce molti di noi, i rapporti familiari,l’inserimento nel mondo del lavoro, l’educazione stradale e l'uso del casco, le droghe, l'alcool, ma perchè si è così ciechi da pensare a cose così futili e non ad aiutarci a farci crescere individuando i nostri reali bisogni che sicuramente non sono contenuti nelle riforme enunciate dal ministro. Ma perchè tutti tacciono di fronte a proposte estremamente lesive: l’insegnante unico alle elementari con la perdita di posto per tanti, le riparazioni a settembre molto costose e tanti altri problemi che avviliscono noi e le tasche di chi ci deve mantenere. Perché ad ogni cambiamento di governo ci sono riforme, senz’altro per migliorare si direbbe e non per ritornare indietro in modo così avvilente. Noi non condividiamo le scelte operate perché sono involutive e poi dicono che siamo gli ultimi e quando diventeremo primi di questo passo? Ed è ancora più avvilente guardarsi intorno e non cogliere nessuna reazione né da parte degli studenti, né di genitori né degli insegnanti. Sembriamo tutti rassegnati a questo sistema ma noi non condividiamo scelte che altri fanno per noi. Ma perchè chi ci governa, per il futuro del nostro paese, non investe sulla scuola invece di operare tagli? Perché non ci rende protagonisti e operativi? Perchè non incomincia a seguire lo studente da quando è piccolo e ne colma le lacune? Perchè non prende a modello quegli insegnanti e quelle scuole che si adoperano in tal senso? Vogliono usare la severità ma come possono farlo se non sanno rinnovarsi con i tempi?. Vogliono riportare ordine dappertutto! Ma dove e come, se l'ordine non è nemmeno nelle loro teste? Ci hanno tolto ogni ideologia per farsi spazio e non si rendono conto che hanno intorno il vuoto e il silenzio. Fino a quando durerà questo silenzio?
Viviamo in un’Italia divisa in due tra chi ha e chi non ha e non potrà mai avere e progettare la propria vita.
L’articolo si chiede dove collocare questi personaggi! A questo punto, nella parte più bassa del cono, al di sotto di Lucifero, per poterli rendere innocui e specialmente chi con tracotanza pensa di poter decidere la nostra educazione e la nostra formazione.

Un gruppo di studenti   
 
   02-09-2008
Cara Lucia, sono lieta di rileggerti tra queste pagine e la tua presenza mi è di refrigerio. Quanta tracotanza e presunzione si leggono in chi oggi agisce forte solo del potere di decidere. Può forse parlare di educazione chi crede di gestirla con grembiuli e voti che avviliscono e mascherano evidenti fragilità e paure di non farcela per poca conoscenza del sistema?. È avvilente Lucia! Stanno toccando la parte più delicata del nostro paese: bambini, ragazzi e giovani, senza un mea culpa, senza rendersi conto che se male c’è, siamo noi ad averlo prodotto, ovvero loro con la pratica dell’ordine che non è altro che al momento l’elemento più fuorviante. La scuola non è quella che vogliono mostrarci, la scuola è luogo di inserimento, di recupero, è lotta alla dispersione, alla droga, all’alcolismo, è lotta contro le immagini vuote, contro i bulli che non sono altro che un prodotto sociale.
È vero che i giovani non sanno vedersi nel futuro, ma perché non hanno prospettive di vita; che si riducono a vivere il solo attimo presente, ma perché non hanno sicurezze; che vorrebbero correre ma che non hanno la giusta spinta; che non sanno mettersi in piedi ma perché non hanno sostegni; che vorrebbero essere aiutati ma noi non sappiamo come aiutarli; eppure hanno dentro un mondo che stiamo atrofizzando, hanno un’immaginazione, una fantasia, uno sguardo al reale che travalica ogni nostro pensiero, povero di risorse e di creatività; eppure i giovani amano la cultura, amano leggere e scrivere, amano la musica e l’arte, amano creare, amano le novità e la modernità della vita, ci chiedono di essere, di esprimersi, ci chiedono un’identità e noi per risposta li chiudiamo in grembiuli e li puniamo per non so quale stortura. Cara Lucia, non si regge al pericolo al quale ci stanno esponendo; vogliono cambiare le regole ma il tornare indietro è già una sconfitta e quella più grave è di non avere la capacità di vedere che già siamo perdenti. Mi impedisti di andare in pensione un giorno e te ne ringrazio, insieme abbiamo vissuto la primavera del nostro lavoro, spendendo un tempo infinito che nessuno avrebbe potuto mai pagarci perché in quel tempo c’era l’amore per ciò che facevamo insieme a tanti colleghi per insegnare e migliorare. A lungo scriverei ma non riuscirei mai ad esaurire ciò che siamo stati e che mi auguro si continui ad essere. Il maestro unico alle elementari? Lascio ad altri il commento, io non ho parole.
A presto, cara Lucia, salutami tutte le insegnanti del tuo comprensorio e buon anno scolastico alla vecchia maniera.
Anna

A. L.   
 
   02-09-2008
Il patrimonio più importante di una nazione sono i cittadini e se i cittadini hanno un cervello che opportunamente stimolato creeranno una comunità che rispetta il prossimo che progredisce che soccorre che cresce che pensa! La scuola ha avuto, negli ultimi periodi della nostra storia, degli amministratori che sono stati scelti per la loro pochezza (nella maggior parte dei casi). Una poltrona non si nega a nessuno e nella nostra ultima legislatura una donna carina si poteva pure accontentare. Speravo nella sensibilità della donna! Ma anche lei dimostra che le problematiche dei nostri giovani si riducono all'uso di una divisa e alla punizione per il loro comportamento. Ancora una volta coltivare cervelli non è nel DNA di chi ci comanda. A questi giovani che non sanno vedersi nel futuro, che si riducono a vivere il solo attimo presente, che rifiutano qualsiasi opportunità di formazione come costrizione inutile, che pensano di saper correre quando non sanno neanche mettersi in piedi, che forse ci chiedono di essere aiutati in un modo che non riconosciamo, non sappiamo che dargli un grembiule per nascondersi ed uniformarsi più di quello che già fanno!!!!
Maria Lucia Querques   
 
   31-08-2008
Cara Maria Grazia, hai perfettamente ragione, e come dice anche Pietro:il buio è apparso oltre la siepe... dell'ignoranza. Pensi comunque che il nostro tempo, tuo, mio, di Anna e di tanti altri sia tramontato? Spero proprio di no perchè ciò che abbiamo seminato, prima o poi darà i suoi frutti.
Un caro abbraccio a tutto il gruppo.

Maria Angela   
 
   29-08-2008
Se la scuola di ieri ha prodotto questi cervelli devastanti, è meglio cambiarla, ma non certo in grembiule e con schedature e di sicuro ha riguardato soltanto pochi eletti (si fa per dire).
Ti ricordi di me?
Fiamma C.   
 
   29-08-2008
Cara Anna, per fortuna sono andata in pensione, questa retrocessione è avvilente.Il voto in condotta annichilisce.
Maria Grazia   
 
   28-08-2008
E il buio calò sulla scuola italiana
Pietro   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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