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Tommaso Ciacca. Quali Olimpiadi, quale politica?
 
Commenti presenti : 3 In questa pagina : da 1 a 3
   08-08-2008
Imperdonabile errore, dove Balcani dovrei avere scritto Baltici: Estonia, Lettonia e Lituania.
Un forestiero   
 
   07-08-2008
D’accordo con Forin e Ciccia. Mi se permetta però aggiungere, all’elenco dell’olimpiade controverse, altre: L’Unione Sovietica (1980), che si portava dietro i territori annessati dei Balcani; Seùl (1988), giochi avvenuti in messo di un clima di tensione e proteste degli studenti, acompagante di una durissima repressione che non risparmio carcerati e morti. Si scelse la sede quando le due Corea avviavano dialoghi di unificazione. Il richiamo di compartire l’olimpiade come si fosti stato un unico paese non trovò consenso, mandando tutto in aria. La storia di sedi dove si richiedeva l’indipendenza dei territori è basta. Tralasciando gli inammissibili metodi violenti e terroristici degli indipendentisti e la dura e a volta criminale repressione degli stessi ci sono vari esempi: Spagna (1992) dove i baschi chiedono l’indipendenza e Regno Unito (1948 e nel futuro, 2012), dove gli irlandesi reclamano.
Restano i giochi di inverno: Yugoslavia (1984), in messo della conversione premurata verso il capitalismo e agli albori della disintegrazione; Russia, prossima sede (2010), dove i ceceni vogliono l’indipendenza concessa durante l’euforia dello smembramento e dopo tolta per interessi economici.
Poi non parliamo di Stati Uniti (lo stesso il Regno Unito) che occupano vari territori ultramare per inaccettabili interessi economici, politici e militari. In più, occupano il territorio che apparteneva ai messicani, però ormai questo è storia “vecchia”; invece, storia “nuova” sono i cinquecento che perdono la vita ogni anno per passare dal lato che prima era di loro.

Un forestiero   
 
   07-08-2008
Sono perfettamente d'accordo, caro Tommaso: partecipare senza girar le spalle ai Tibetani, e ricordare che ce ne sono di appesi per i pollici semplicemente perchè vogliono e non rifiutano di chiamarsi Tibetani.
Vale la pena di ricordare con Berlino 1936 che l'olimpionico nero Jesse Owens distrusse l'idea razzista bianca di Hitler semplicemente vincendo quattro gare.
Che cosa voglio dire?
Che forse il formicaio cinese riuscirà a far fare queste Olimpiadi restando Stato Assoluto capace di schiacciare le 'formiche tibetane', forse.
Il resto del mondo deve parteciparvi stando attento a mostrar rispetto per tutte le formiche umane; anche gli altri umani cinesi apprezzeranno. E com'è caduto il sistema comunista assolutista euro-asiatico, alla fine anche l'asiatico si sfascierà nella contraddizione di chi non mangia ad ovest e di chi gode ad est -nel sistema capitalistichizzato.
Carlo Forin   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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