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La Costituzione italiana: bella, da amare e rispettare. In parte ancora da realizzare
di Sergio Caivano
 
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   24-12-2022
Caro Sergio Caivano,
ti ringrazio del tuo articolo che arriva puntuale e sereno in corrispondenza dei 75 anni dalla firma del testo della nostra bella Costituzione.

Io ho la fortuna di esser stato concepito l\\\\\\\'8 settembre 1947 per nascere il 1 giugno 1948. Dunque, considerando il 2 giugno 1948 il primo giorno che vedeva l\\\\\\\'attuazione della decisione repubblicana del popolo italiano nel referendum del 2 giugno 1946 ho avuto modo di riflettere molto su questo fatto storico: la gestazione della costituzione della repubblica italiana è coeva con la gestazione della mia persona.

Vado subito al sodo: la nostra bella ha un difetto strutturale: enuncia gli iniziali primi 12 articoli fondamentali e pospone l\\\\\\\'articolo politico specifico solo al 49° posto:
Art. 49 Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.

Con articolo politico specifico intendo: i partiti erano e sono ancora il luogo sociale nel quale i cittadini esercitano il loro diritto per concorrere a determinare la politica nazionale.
Gli uomini politici sanno che dovrebbero
mettere in legge i partiti in modo da sottoporre a norme più stringenti l\\\\\\\'esercizio dell\\\\\\\'attività politica. Infatti, durante il governo Renzi la Camera approvò un progetto di legge sui partiti che non venne discusso dal Senato per fine legislatura.

I 500.000\\\\\\\' uomini e donne politiche, adesso molto impreparati, davanti ad una legge sui partiti incontrerebbero una rete a maglie strette che darebbe modo ai cittadini di adire il giudice per lamentare la lesione di loro diritti, mentre il politico accusato non troverebbe nessun uomo della sua parte politica disposto a testimoniare \\\\\\\"anche il falso\\\\\\\" contro l\\\\\\\'accusatore.
L\\\\\\\'uomo politico diventerebbe un cittadino solo, uguale agli altri con tantissimi pericoli di cause legali. Il popolo dei 500.000 si ridurrebbe in poco tempo a 50.000
preparatissimi.
Con la legge sui partiti la selezione politica avverrebbe una volta ogni cinque anni -ed in questo momento saremmo ancora col governo Draghi fino a primavera- mentre i giudici provvederebbero ad eliminare i politici che violano la legge sui partiti e le norme collegate durante i cinque anni.
Carlo Forin   
 
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