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Gordiano Lupi. Semplicemente, amo scrivere le cose in cui credo
 
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   19-05-2014
YOANI SANCHEZ, LA RIVOLUZIONE CUBANA E FIDEL CASTRO
Sono stato a Cuba una decina di volte; in tutto potrei dire di avervi soggiornato per circa un anno.
La ho parecchi amici e ho conosciuto persone di vari livelli sociali tra le quali veri e propri rivoluzionari.
Ho anche incontrato Yoani Sánchez, ma qui, in Italia e ho assistito ad una sua Conferenza.
Era reduce da una trionfale tournèe di propaganda informativa in giro per l’Europa, ed era evidente la passione di quel che stava facendo.
Chi non sarebbe felice di ricevere tante attenzioni in giro per il Mondo ?
Quel che mi ha colpito è stato il suo modo di comunicare: “asettico” quasi stesse raccontando una storia imparata a memoria o presa da un libro scritto da altri e più ancora mi ha colpito la sua preparazione riguardo i più moderni social network e i mezzi di comunicazione internazionali.
Ogni volta che sono stato a Cuba la difficoltà primaria era trovare una connessione internet e prima ancora era quella di trovare un computer funzionante.
Io stesso, durante i miei viaggi, porto sempre chiavette USB e Hard Disk perché non ne trovano in giro. Salvo pagarli quattro o cinque volte il prezzo massimo al quale da noi si possono trovare.
Questa ragazza è invece dotata, a Cuba, di linea internet è connessa in twitter e può gestire un blog. Tutto direttamente da casa sua a l’Havana ?
Anche ammesso di far gestire il tutto “da remoto”, considerando come stanno le connessioni e prendendo per buona tutta la limitazione di libertà e di azione indicata da Yoani io mi domando, a maggior ragione, come sia stato possibile per questa ragazza attivare, gestire e mantenere, da Cuba, una macchina informatica e di comunicazione tanto potente nel Mondo e tanto avversa al Governo dell’Isola stessa.
Parliamo di decine di migliaia di contatti giornalieri da gestire a livello informatico e non solo socio comunicativo.
Ho conosciuto persone che a vari livelli operano direttamente con il Governo Cubano e che non dispongono di tali risorse.
Proclamare la mancanza di libertà e di parola, parlando e scrivendo direttamente dal cuore del Paese stesso che si accusa di liberticidio e poter muoversi liberamente facendo nomi e cognomi da, quantomeno, da pensare.
Questa domanda fu fatta anche a Yoani e lei rispose che il “Regime Castrista” la lasciava libera al solo scopo di mostrare al Mondo che lei racconta cose sbagliate.
Ora, con tutto il rispetto per Yoani, la Storia ci insegna che, nel Mondo, si può far sparire chiunque e nei modi più impensati: lei stessa ha denunciato la morte di un dissidente avvenuta in Cuba, a causa di un incidente d’auto a suo giudizio totalmente inventato e costruito ad arte.
Ora vogliamo mi domando: questa ragazza è salita così in alto da essersi trasformata in un intoccabile Santuario ?
Chiedo venia per l’irriverente paragone, ma nemmeno con Ghandi si fecero scrupolo: prima ad arrestarlo e poi ad eliminarlo.
Io ho visto Cuba, l’ho fotografata ovunque volessi e non mi è mai stato impedito nulla, tranne ovviamente fotografare le basi militari, ma questo mi pare un divieto comprensibile.
Ho lavorato all’interno di un Asilo, ho girato l’interno e l’esterno con amici Cubani, ho vissuto nelle loro case, ho parlato con uno degli autori dell’Inno del 26 Luglio, ho conosciuto chi dissente da Fidel Castro e chi lo sostiene.
Ho incontrato alcuni Rivoluzionari che oggi hanno più di ottant’anni, ma con ricordi nitidi e vivi; ho conosciuto una della guardie del corpo del CHE e ho incontrato un Pilota di MIG.
Ho persino preso una banalissima multa mentre ero alla guida di un automobile: tutto ne più e ne meno come fossi in Italia; solo che a Cuba mi sono ritrovato in un Libro di Storia autenticamente vivo e vissuto con grande passione.
Non la fai e non la mantieni una Rivoluzione che dura sessant’anni se la maggioranza del Popolo non è dalla tua parte.
Alla fine ho capito che, ne più e ne meno, come in qualsiasi altra Nazione della Terra, anche a Cuba esistono le Regole.
La differenza è che in Italia, se non le rispetti, ti danno una medaglia e ti fanno Presidente, a Cuba invece ti mettono in galera e buttano via la chiave.
E le carceri cubane, non sono certo gli hotel a tre stelle che abbiamo noi in Italia.
Un ragazzo o una ragazza che vivono a Cuba hanno la curiosità di capire come sia possibile che così tante persone, che nella loro Isola arrivano come Turisti, se ne vadano in giro liberamente per il Mondo con il portafogli pieno di soldi da spendere.
Così molti a Cuba immaginano il resto del Mondo, ma noi sappiamo che la realtà mondiale è ben diversa.
Normalmente, ogni soldo speso in vacanza chiede sacrifici, impegno e fatica, ma come lo spieghi a chi vede il Mondo solo in Televisione ?
Questo è il male di Cuba denunciato da Yoani ? Questa è l’Isola maledetta che vorrebbe abbandonare per camminare nel Mondo ?
Che Yoani si sia convertita al consumismo è comprensibile: da sempre è ben più agevole avere in mano un telecomando che non alzarsi dalla poltrona per cambiare canale, ma l’Umanità è un’altra cosa.
Io ho viaggiato anche in altre parti del Mondo e non ho mai visto ragazzi di diciotto o venti anni piangere di commozione guardando un documentario che racconta la Storia della loro Nazione.
Raramente ho visto ragazzi e ragazzi ballare assistere con entusiasmo e ballare al Concerto di una Cantante di 84 anni che ha nome Omara Portuondo.
E francamente, quando penso a Fidel Castro, non posso non ricordare che il Mondo intero, a torto o a ragione, lo chiama Leader Maximo o il Comandante.
Io non sono comunista ne ho idee di sinistra, ma devo riconoscere che Fidel Castro è’ un uomo che ha fatto l’ultima vera Rivoluzione nel mondo e che da oltre sessant’anni governa l’Isola di Cuba, nonostante i suoi detrattori, che tutti hanno, ma nell’Isola io non ho incontrato gente oppressa.
Ho incontrato gente che vive difficoltà della vita diverse dalle nostre e questo è un fatto, ma noi dobbiamo paragonare Cuba al contesto in cui si colloca, ovvero in America Latina e a me non sembra che negli altri Stati e nemmeno nelle altre Nazioni le cose vadano molto meglio.
Di certo non vanno meglio da noi, dove, a parole, esiste la Democrazia, ma che tipo di Democrazia ?
Se tenti di entrare a Cuba senza passaporto o senza visto rimani sulla porta dell’aeroporto o sulla nave che ti ci ha portato e ti rimandano da dove sei venuto.
In Italia che invece siamo tanto aperti e democratici, se entri da clandestino o da regolare ti pagano pure.
L’Italia è allo sbando, però, abbiamo la Democrazia. Benvenuta tra noi Yoani.
www.claudiobettinsoli.wordpress.com

Claudio B.   
 
   18-05-2014
ma se ci hai ammorbato per anni dicendo quanto era brava a scrivere,quanto era acuta e persino quanto era carina,(Dio mio!).
va a finire che mi ridiventi castrista....
ma vai a lavorare!!!
hermes leon   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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