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Vetrina/ Patrizia Garofalo. Qualcuno parla d’amore...
Con augurio bucaneve di Sonja Crivelli
 
Commenti presenti : 4 In questa pagina : da 1 a 4
   30-12-2013
Lo è prioritario l'impegno! di tanti anche sconosciute persone che non si fermano davanti alla violenza, che contro essa combattono ogni giorno e fanno di questa lotta la meta principale della loro vita. Ci saranno e ci sono sicuramente 400 uomini uccisi ma non dalle loro compagne e moglie! L'omicidio di genere è altro e quello volevo significare. Un abbraccio d'amore è quello che invio a tutte le donne con la speranza che trovino la via giusta per non accettare neanche un attimo la prevaricazione del proprio compagno vestita d'amore. Il bucaneve bellissimo della fotografia sia un auspicio di purezza e rinascita!
ps: quanto ad eventi di ieri e stamattina basterebbe guardare cosa sta succedendo in Russia.....quanti uomini, donne e bambini!
patrizia garofalo   
 
   29-12-2013
Lo so. La tua poesia raggiunge il cuore e fa pensare con dolore al martirio di tante donne. Ho scritto quella riflessione pochi minuti dopo aver appreso di una grave violenza contro persone deboli e vulnerabili. Così, per un attimo, la tragedia delle donne - da te così efficacemente rappresentata con pochi versi - è diventata in me simbolo della tragedia di chi è inerme davanti alla brutalità e ho pensato a quanto dovrebbe essere prioritario l'impegno di tutti per fermare l'atroce realtà del forte che annienta il debole...
Roberto Malini   
 
   29-12-2013
ne avevamo parlato Roberto, io mi riferivo esclusivamente al femminicidio. Mi sembra chiaro dal testo.
patrizia garofalo   
 
   29-12-2013
130 donne, 400 uomini e tanti bambini hanno perso la vita nel 2013 a causa della violenza. Sono numeri fra i più bassi del mondo, se si escludono i paesi in guerra, ma sono numeri comunque tragici che attestano come l'uomo sia ancora lupo per l'uomo, anche in Italia. Numeri a cui si aggiungono i migranti che hanno perso la vita in mare o sulla terra a causa dalla xenofobia, i Rom che qui da noi hanno una speranza di vita di soli 40 anni, i carcerati (più di 80) che nel 2013 hanno scelto la morte per sottrarsi all'orrore del sistema penitenziario. Solo l'impegno per la civiltà, solo lo spirito di pace e tolleranza, solo la via della civiltà potranno sconfiggere il mostro della violenza.
Roberto Malini   
 
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