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| Yoani Sánchez. Cuba aumenta le tariffe doganali | | | | Commenti presenti :
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In questa pagina : da 1 a 2 | | 08-09-2012 | Velina MININT
Massimo Campo
| | 06-09-2012 | Tutti paesi proteggono il mercato interno. Perfino la transazionale proteggono (e si disputano) quelli nazionali e regionali.
Curioso che Yoani non abbia mai lodato il fatto che per decenni a Cuba applicassero tariffe irrisorie; ma eccola subito quando trova motivo per inveire. Sembrerebbe che a Yoani li è viene troppo forte (o gli è proibito) parlare buono di Cuba.
Alcuni chiarimenti. Sono due cose diverse: una per l’importazione diretta non commerciale e altra per gli invii.
Per l’importazione diretta.
Si riferisce alle importazioni con carattere NON commerciale; perciò, NON rientrano le importazioni e rifornimenti per le attività private (cuentapropria); che devono continuare a approvvigionarsi del mercato interno e si studiano varianti di mercato all’ingrosso, cosa che già è applicata da sempre per molte cose dell’agricoltura e l’allevamento.
Le persone RESIDENTI in Cuba – siano usciti in missione ufficiale o no – continuano a pagare in pesos cubani (alla relazione vigente fra pesos e pesos convertibili) per la prima o tutte le importazioni annuali, secondo il caso.
Non è novità che la tariffa si applichi al valore superiore a 51 pesos: già nell’anteriore risoluzione era così.
NON si applica la relazione peso-peso convertibile per il calcolo del valore delle importazioni: per il calcolo si equipara, come indicato dalla banca nazionale, pesos a dollari. Perciò, quando si dice, per esempio, 50 pesos sono 50 dollari e non 2.
I primi 25 kg sono considerati ad uso personale (indipendente che lo siano in effetto o no) e sono essenti di tassa; così come 10 kg di medicinali, protesi, ausili o libri scientifici. OLTRE a questo, sono essenti da pago gli articoli per valore fino a 50,99 pesos/dollari. Quel che fa, in totale, un’esenzione di 40 kg/400 dollari.
Nel casso non si porti fattura si applica La Lista di Valutazione della Dogana ma che, di solito, proprio per generica è più bassa del vero valore (e prezzo) dei beni.
La novità è che prima per la parte corrispondente al valore fra 201 e 501 pesos/dollari la tariffa era del 150% e adesso è del 100%. Minore di un 33%.
Per gli invii.
La “novità”, che COLPISCE pesantemente, è che prima la tassa era pagata in pesos (ovvero, niente) mentre adesso lo è in pesos convertibili. L’anteriore situazione però affettò per decenni le vendite dei prodotti nei mercati nazionali ufficiali e creava un’immensa rete di speculazione e di guadagno facile.
Nessuna novità per il limite degli invii che come prima è di 200 pesos/dollari e dove i primi 3 kg o 30 pesos/dollari – secondo me, pochi – sono esenti di pago. NON si impongono limiti nelle quantità di invii nell’anno.
Altra novità, in MENO, è l’unificazione della tariffa valore-peso che prima era di 20 pesos/dollari per chilogrammo e adesso è 10. La metà!
Leonardo Mesa
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