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Carromero. Giustizia giusta o di regime?
 
Commenti presenti : 5 In questa pagina : da 1 a 5
   23-08-2012
Leonardo

L'avvocato Wilfredo Vallín Almeida è rappresentante del la Asociación Jurídica de Cuba. Ha detto dura richiesta.
Credo che lui capisca di legge più di te.

dici mentendo ancora... "molto significativo quando dici «non vi è alcuna certezza che alla famiglia di Payá sarà [futuro!] concessa la presenza nell'aula» e che «alla famiglia di Payá possa venir negato [futuro!] l'ingresso in Tribunale» perché il processo GIÀ c’è stato ed è CONCLUSO per sentenza. "

SENTENZA!!!! NO PROCESSO!!!!! leggi!!! sforzati!

ho scritto: "Inoltre non vi è alcuna certezza che alla famiglia di Payá sarà concessa la presenza nell'aula del Tribunale nel giorno della SENTENZA."


La famiglia di Paya ha chiesto di incontrarlo in carcere. Hanno negato anche questa opportunità.


Poi mi dici: " ricordati che ancora stiamo aspettando la tua valutazione sulla prostituzione nella Costa Rica che tanto lodi. Un po’ di coerenza. "

Non conosco la prostituzione della Costa Rica. Conosco quella di Cuba gestita dai fratelli Castro.



Massimo Campo   
 
   22-08-2012
Massimo, a proposito della richiesta del fiscale su Carralero dici che è stata «inusitatamente dura». Si vede che Vallín – e tu che lo amplifichi – non conosce niente o poco di Cuba: è una richiesta ASSOLUTAMENTE in linea con due morti per eccesso di velocità. ASSOLUTAMENTE “normale” in Cuba
Poi, è consuetudine che il fiscale richieda la penna prevista nella legge; ma, che dopo – tenendo conto di aggravanti e attenuanti – la giuria la diminuisca; se non è che la dimessa.
L’amministratore dello zuccherificio Mañalich, combattente della Rivoluzione, fu condannato in via preliminare (richiesta dal fiscale) a 6 anni e in definitiva a 4 anni per avere sterzato senza cura per entrare a casa sua nel momento che, a eccesso di velocità, arrivava una moto dalla curva qui conducente NON aveva la patente. Due morti ci furono. Credo, dopo, per buona condotta, abbia compiuto 3 anni. Un altro combattente guidava un camion, gli è attraversato un bambino di corsa scapato dalla mano della sua mamma. Nonostante l’imprevisibile, la perizia disse che lui veniva a 50 km/h quando il consentito era 30. Si fece 1 anno di galera.
Massimo, ti fascio notare che nel caso di Carralero ci sono SEMPRE due cittadini morti. Esso è condannabile in qualsiasi paese del mondo. La morte di qualsiasi cittadino, anche per incidenti stradali, è processata di ufficio; perciò, indipendente del volere della famiglia di Payá. Famiglia che – dalle dichiarazioni – sembra molto propensa a volere scaglionare a Carralero fare un uso mediatico del morto. È la famiglia di Payá chi – oltre alla perizia sul luogo – ha incastrato Carralero dichiarando l’ora di uscita con l’ora dell’incidente: un tragitto percorso a oltre 120 km/h.
È curioso come fino adesso i dissidenti prendevano per certo le dichiarazioni di Sánchez, capo della fantasmagorica Commissione di Diritti Umani e grande amico della Sina e gli Usa; ma, che adesso, sia stato ignorato.
È molto significativo quando dici «non vi è alcuna certezza che alla famiglia di Payá sarà [futuro!] concessa la presenza nell'aula» e che «alla famiglia di Payá possa venir negato [futuro!] l'ingresso in Tribunale» perché il processo GIÀ c’è stato ed è CONCLUSO per sentenza. Passato, Massimo, passato. Non lo sapevi? Quel che manca è la comunicazione della sentenza definitiva; che, in ogni caso, può essere appellata.
Poi, la famiglia di Payá, dal PRIMO giorno, ha dichiarato che non accetterebbe le conclusioni di nessun tribunale e dal PRIMO giorno si è inventato – o ha creduto – a fantasmagorici moventi e fatti. Ti ricordi il camion, le altre due auto, la moto?
Massimo, perché dici «non abbandonino questa persona [Carralero] nelle mani del Castrismo»?
Continui a calcare – nonostante le evidenze, le smentite e la contradizioni – a quelli di Miami e del partito di Payá a Cuba.
È curioso, Massimo, quando rispetto alla prostituzione critichi il governo cubano per non prendere provvedimenti contro gli stranieri, ma appena uno di questi finisce in galera – per esempio, quando c’è una minorenne uccisa, e senza avere minima idea dei particolari – ti solidarizzi e inveisci contro la giustizia cubana.
La tua ipocrisia e la tua MANCANZA di onestà è sempre più evidente.
E ricordati che ancora stiamo aspettando la tua valutazione sulla prostituzione nella Costa Rica che tanto lodi. Un po’ di coerenza.

Leonardo Mesa   
 
   22-08-2012
I casi sono due : o le teste d' uovo del potere vivono su un' altro pianeta e non si rendono conto che più nascondono e più destano sospetti, oppure hanno qualcosa da nascondere
marc   
 
   21-08-2012
Speriamo che El Pais sbagli... su quella che è l'aria che tira.
Ossia vietare alla famiglia la presenza in aula.


Massimo Campo   
 
   21-08-2012
non si capisce perchè alla famiglia di chi è morto per mano di carromero si debba negare la presenza in tribunale.
I tribunali, infine, non applicano la giustizia, ma semplicemente le leggi, che possono condividersi o meno.

nino   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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