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Commenti presenti : 73 In questa pagina : da 41 a 50
   03-08-2012
Massimo, hai visto quanto utile può essere parlare in maniera civile se pur da posizioni contrarie?
Non sono stato io a parlare di monarchia. Mi sono limitato a fare notare che nel mondo sì abbondano vari tipi. Curioso accusare di monarchia a Cuba. Una delle giustificazioni sgridate dagli Usa è proprio questo, ma gli Usa, ipocritamente non attaccano – né io lo voglio che lo facciano – a nessuno dei paesi dove sì sono vigenti le monarchie e altri strumenti di dominazione monarchici perfino esterni.
A mio avviso, tenendo conto della cronologia e la storia, i maggiori ostacoli per dare ulteriori passi democratici a Cuba sono: il Blocco, l’ingerenza degli USA, e il servilismo e monetarismo della maggioranza della dissidenza.
Le democrazie europee non sono più socialiste della cubana. Socialismo non è altro che la proprietà sociale sui principali messi di produzione. Essa è la base strutturale della formazione economico-sociale. Dopo, all’interno del capitalismo ci sono governi più sociali o più capitali, ma è un’altra cosa.
I paesi europei, vecchio continente dominante e sfruttatore del mondo, hanno raggiunto uno sviluppo che pur con un’economia capitalistica riescono a coprire molti dei bisogni basici, nonostante il divario interno. Un’altra cosa sono invece i paesi non industrializzati e poveri. Là il capitalismo non ha fatto altro che perpetuare le condizioni perché i paesi industrializzati impongano le loro regole. Già qualcuno ha parlato con giustezza facendo un paragone con il Madagascar, ma pure poteva dire Haiti o il Burundi: tutti due capitalisti.

Quando parlo delle circoscrizioni parlo della base, dopo di là si sale fino alla nazione e anche la politica estera. Trovo, per esempio, profondamente antidemocratico che gli elettori degli Usa, avallando la loro politica esterna, diano il via libera per sfruttamenti, ingerenze e guerra altrove, senza consultare i diretti interessati. Democrazia è la partecipazione di TUTTI interessati nelle decisioni che gli coinvolgono; è la prevalenza della maggioranza nel rispetto altrui. Altro NO è democrazia.
La massima espressione dell’antidemocrazia mondiale lo è il Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Basta sottolineare che le risoluzioni di pochissimi sono di obbligatorio compimento, mentre quelli dell’Assemblea generale, tutti, NO; che possono imporre o vietare il parere di ben altri 200 paesi.
Avevo detto che a Cuba il 50% dei parlamentari viene scelto nella base; ma il 100% deve essere COMUNQUE approvato dalla stessa; anche i proposti dalle organizzazioni nazionali. Pochissimi paesi al mondo possono esibire una cosa simile. Premesso che non corrisponde a me giudicare, per esempio, in Italia che con tutti difetti ha un sistema elettorale abbastanza avanzato non esiste la scelta diretta della base per nessuno. Il primo intento ben recente e poco definito sono state le primarie, ma limitate ai capi principali di alcuni partiti. Per il resto sono i partiti chi DECIDONO il candidato e DOPO lo sommettono a votazione. Lo STESSO meccanismo usato per le proposte delle organizzazioni di massa in Cuba. Se in Cuba non è democratico esso per il 50%, nemmeno lo dovrebbe essere qua (o altrove) per il 100%. Semplice coerenza; nient’altro!
In Cuba le liste – nonostante si menta spesso sull’argomento – non le fa il partito Comunista. Qualsiasi cittadino può addirittura autoproporsi, motivare i suoi intenti e sommettersi a votazione. La prova è che Yoani e i suoi utilizzarono nelle passate elezioni presentarono un loro candidato; soltanto che nel momento della votazione ha ottenuto più voti una altro. Si può negare il diritto democratico di scegliere? O se deve scegliere come Yoani vuole? Curiosamente Yoani tergiversò il fatto e avanzò lo stesso delle critiche e fece passare tutto come un gran trionfo.

Io non dico che sia chissà che un mensile cattolico, dico che fa articoli tergiversanti, con errori e menzogne; che calza la mano sulla politica e la leva dalle questioni che religiose che direttamente gli interessano. E non è l’unica pubblicazione: c’è un settimanalino e un altro mensile, anche se questi più cattolici. Per me ci potrebbero essere miglia: basta che non dicano bugie.
Un altro problema è l’afflusso di soldi che “appaiono” dall’estero appena esce una pubblicazione non governativa. È la strategia usata in tanti paesi, come con Nicaragua e Venezuela. Questo ultimo, meglio economicamente, è riuscito a mantenere il ritmo imposto dagli Usa e l’oligarchia, ma come si può pensare che ci riesca Nicaragua? Per parlare di libera stampa si dovrebbero vedere anche questi controsensi economici e interventisti.
Chi ha il potere in Messico? Il 10% ha il 60% delle risorse. Hanno tanto di quei soldi per i media in modo di perpetuare, in nome della libertà, la loro coazione e negazione della libertà altrui. Basta fare un paragone di testate, tirata e distribuzione. E tutto senza parlare degli interessi in mantenere molti in condizioni di semi analfabetismo.
Parlo di altri paesi soltanto per esprimere una visione di insieme e di fatti su cui gli Usa, il peggio dei miamensi e la maggioranza degli anticastristi non prendono in considerazione.
La prima cosa per potere parlare di libera espressione e libera stampa è insegnare i propri cittadini a leggere, scrivere e parlare. E Cuba in esso nessuno la può criticare, se non mentendo.

Leonardo Mesa   
 
   03-08-2012
Un piccolo pensiero che condivido con voi. E' difficile parlare con un cubano castrista di democrazia, perché Cuba non ha mai avuto un regime realmente democratico (lo stesso castrismo si pone come alternativa alle democrazie occidentali). Invece parlare di democrazia con un cubano non castrista è una esperienza eccitante e coinvolgente :) Perché sono interessati nuovi diritti a cui potrebbero aspirare.
Massimo Campo   
 
   03-08-2012
Mario, sei commovente. A Cuba di gente come la descrivi tu ce n'è tanta, ma tanta. Come in qualsiasi parte del mondo. Il guaio è che se metti gli strumenti nelle mani di suonatori sbagliati ( o se preferisci gli strumenti si scelgono suonatori sbagliati), viene fuori un casino. Il direttore d' orchestra 50 anni fa aveva cominciato alla grande. Poi si è perso per strada e pian piano ha costretto i cubani, buoni e meno buoni, alle marcette da stradae alle trombonate oceaniche. Per chi tira in ballo il bloqueo, sono daccordo che è una vaccata senza senso.Ricordo però che per 30 anni Cuba ha ciucciato senza ritegno alla tetta sovietica soldi, scienza, tecnologia e non ne ha trattenuto niente. Ricordo che il bloqueo c'è solo con gli stati uniti; Canada, Spagna, Francia, Italia ecc trattengono regolari rapporti commerciali con Cuba.Che sottotraccia Cuba mantiene rapporti commerciali anche con gli Usa, a comincire dal campo dell' alimentazione. Clinton diceva che il bloqueo serve a Fidel come scusa per nascondere i suoi fallimenti. E forse non aveva tutti i torti
carlos guerini   
 
   03-08-2012
e si Carlos, tutta un'altra Cuba... la mia...
Quella che continua a guadagnadoseli sudando sul lavoro i propri soldi, quella che mette a disposizione di tutti le proprie abilità e conoscenze, queslla che "comparte" quello che ha, non quello che avanza, quella cha ha resistito al richiamo delle mance turistiche e e ha continuato a fare il medico o il maestro, quella che continua a marciare il primo maggio, così come quella di tanti baristi professionali e onesti o di quelli che si sono sposati con stranieri e che sono rimasti innamorati della loro terra e della loro rivoluzione...

Mario Filetti   
 
   03-08-2012
A leggere quello che scrivono Leomesa e Filetti, mi assale l' atroce dubbio di aver frequentato per 25 un' altra Cuba.
carlos guerini   
 
   03-08-2012
Per leonardo:

Se ti sono sembrato aggressivo me ne scuso. Attraverso un testo scritto online è difficile comunicare i veri sentimenti.
Ti rispondo con calma (ci provo) ai vari punti.
Alla mia domanda se ameresti a Cuba una democrazia moderna... mi rispondi parlando del Blocco, della Guerra fredda. Degli USA, dei territori off-shore, degli emirati, arrivi fino al commonwealth. Non prendiamoci in giro Leonardo. Naturalmente se una persona in una logica di analisi parla di Democrazia... aspira ad una democrazia moderna. Le democrazie del Nord europa sono più socialiste di Cuba! Vi è uno stato sociale (welfare) di incredibile qualità ed il criterio di uguaglianza è spinto ai massimi livelli... pur in contesto di società capitalistica, ma mediata ed equilibrata.
Poi mi dici che in sostanza non ami la Democrazia basata sulla presenza dei partiti politici e proponi di eleggere I rappresentanti del popolo con le circoscrizioni. Mi sembra illogico e irrealizzabile. Una democrazia diretta a livello circoscrizionale? Quindi una democrazia della circoscrizione? E le politiche sociali provinciali e nazionali ed internazionali? Come puoi aspirare al governo di una nazione senza una visione generale dello stato? E quale altro modo esiste nelle comunità civili se non la rappresentanza delle DIVERSE OPINIONI attraverso il multipartitismo politico? Al multipartitismo politico si può solo sostituire, come temo tu faccia, la presenza di una casta, di una elite, di un regime, di un gruppo limitato di uomini che hanno il potere totale del paese. Senza partiti e senza partiti DIVERSI e LIBERI come può mai essere possibile la corretta e giusta gestione di una comunità di individui DIVERSI e LIBERI? Mi dici che a Cuba il 50% dei parlamentari sono eletti dal popolo e lo dici con fierezza. Allora, due questioni: e l'altro 50% chi li ha messi là? La Casta? I Padroni di Cuba? È una mostruosità che siano solo il 50% quelli eletti... Ma sia chiaro, non è questo il problema più grande. Ma è l'assoluta mancanza di altri partiti che possano esprimere le diverse opinioni del popolo. Se solo un partito è presente, e se la lista dei “votabili” è scelta da chi gestisce il partito stesso... che valore hanno le votazioni che vengono svolte? Assolutamente nessun valore. Se non la parvenza di un esercizio del potere popolare che invece è saldamente nelle mani di chi gestisce e amministra il partito unico, insomma I fratelli Castro e I loro collaboratori. Non è questa a tutti gli effetti una forma dittatoriale dell'esercizio delle funzioni pubbliche? In Italia, che non è un modello sia chiaro ma è una democrazia work in progress, siamo disgustati dal “porcellum”, sistema elettorale che in pratica dispone la votazione di candidati scelti esclusivamente dai partiti... e difatti sta per essere abolito tra il disgusto generale. Ma vi è una differenza incredibilmente importante: In Italia possibili partiti politici sono innumerevoli (anche troppi). A Cuba persistono le 2 assurdità: lista del partito per I votabili e il partito unico. Il potere quindi non è esercitato dal popolo, non prendiamoci in giro. Poi mi chiedi se “tu assicuri che in certi paesi ci sia «una corretta competizione elettorale tra partiti che propongano diverse filosofie sociali»??? Naturalmente non posso assicurarlo. La tua era una domanda retorica. A cui ti rispondo con altra domanda retorica. E visto che la corretta competizione elettorale tra partiti non è sicura (ma va orientata con una Costituzione democratica!)... allora è cosa migliore per la libertà del popolo lasciare in mano ai capi del partito unico il completo e totale potere su 11 milioni di esseri umani? Poi ti spingi oltre, mi dici che a Cuba ci sono tante radio e giornali diversi. E in pratica ti sconfessi da solo... perché mi parli di radio americane (ah, non cubane fatte da cubani che possono esprimere opinioni diverse... radio americane!) e addirittura un mensile cattolico! Mammamia. Un mensile cattolico, che coraggio. Quando affermi che il Granma è molto critico con il regime sfiori il ridicolo. E su questa tua affermazione è inutile aggiungere altro, davvero. Poi affermi che “Il sistema socialista non si bassa sulle competenze individuale se non su quelle sociali. Forse a te non piace. Pazienza”.... e invece è un bellissimo focus intellettuale! Ma non credi che possa essere corretto per il rispetto di 11 milioni di esseri umani... lasciar loro la scelta se voler vivere sulla competenza personale o su quella sociale? O comunque di tentare un equilibrio e convivenza tra le differenti visioni? Le mie considerazioni. Nei tuoi testi, e non sono aggressivo Leonardo, vi è una visione dell'uomo (intendo in senso ampio: individuo) sottomesso alla società e non parte di essa. Non sono gli 11 milioni di cubani che devono autogovernarsi (con un democrazia più o meno socialista... magari molto socialista) ma deve essere una Elite socialista a guidarli. Io studio da diversi anni la storia di Cuba nel periodo coloniale, la trovo affascinante come trovo splendido il popolo cubano e la sua “mezcla diferente”. Il suo “crearsi” popolo e il suo combattere. E mi viene istintivo pensare che se la schiavitù a Cuba è stata abolita formalmente solo nel 1886... questa in realtà ha solo cambiato forma. Ora si chiama castrismo. E' una forzatura intelletuale, lo so. Ma io sono convinto che Cuba debba ancora liberarsi e che il castrismo è stato (come in Italia il fascismo mussoliniano) una fase (amara) del percorso verso la libertà dei popoli. Gli esseri umani devono esser liberi di scegliere. E' finito da secoli il tempo dei monarchi illuminati. Io, pur con tutto l'impegno, trovo impossibile comprendere un essere umano che pone in discussione la democrazia come strumento di governo delle società civili. Sono sincero, mi sembra una mostruosità che un essere pensante metta in discussione la democrazia. Mi viene spontanea una parodia di Fidel Castro (del suo discorso del '61, l'anno della fine della libertà intellettuale a Cuba) “All'interno della Democrazia tutto, fuori dalla Democrazia nulla!”.
Massimo Campo   
 
   03-08-2012
Spett. sig. Massimo,

rispetto al suo ultimo post, se mi permette, le vorrei rispondere io:
Il proprio modello di democrazia i cubani se lo sono scelto da loro, già nel 1959. È quello del libero diritto alla salute per tutti, la libertà e opportunità allo studio per tutti, alla tranquillità di una società che fin da quel tempo non conosce l'uso di lacrimogeni e manganelli, ad eleggere liberamente, volontariamente e segretamente i propri rappresentanti politici.
Il tipo di democrazia a Cuba che vorrebbe Leonardo, io o lei, non conta niente...
La domanda giusta è: i cubani vorrebbere avere una "democrazia" diversa da quella che hanno e/o quella che lei gli propone?
A Cuba non si votano partiti, ma persone diverse, i cubani ritengono il loro sistema elettorale molto democratico, non manipolato da enormi campagne elettorali.
Questo li tutela dal fatto che un pagliaccio qualsiasi, proprietario di televisioni e gionali "liberi", si inventa un partito con un nome da circo "Forza Cuba" e in 3 mesi diventa il primo ministro...
A Cuba il proprio talendo personale e la propria competenza
non solo è permesso esercitarla a favore di tutti, ma viene proprio incentivata, offrendo gratuitamente tutte le possibilità di studio e ricerca. Un laureato a Cuba non resta disoccupato nemmeno un giorno...

Sig. Massimo a lei non farebbe piacere vedere invece una Cuba che non debba soffrire un anacronisco embargo economico da parte degli USA, non le farebbe piacere pensare che che tutte le risorse economiche che Cuba deve impegnare per combatte il bloqueo fossero invece messe a disposizione per il benessere della gente?

Tutti sognamo di vivere un modello sociale tipo "scandinavo" ma in realtà quel modello se lo possono permettere solo pochi paesi, e non per problemi legati al tipo di sistema sociale, altrimenti la sua ricetta di democrazia dovrebbe funzionare ovunque.
Che so, prendiamo un paese a caso, Madagascar: multipatitismo? SI, liberta di stampa? SI, libertà impernditoriale? SI.
Vita della gente: miserevole o scandinava?


Mario Filetti   
 
   03-08-2012
Massimo, a differenza di te – che sei aggressivo con qualunque non condivida il tuo pensiero – con piacere rispondo alla tua domanda.
Vorrei una Cuba diversa, ma prima vorrei che l’Embargo – per me Blocco – sia eliminato COMPLETAMENTE. È un’aberrazione della Guerra Fredda, che molti dicono non ci sia più, ma che rispetto a Cuba – e non solo – c’è ancora dopo 20 anni! Vorrei che gli Usa, il paese più potente della Terra, smetta di immischiarsi e nel intentare riprendersi le proprietà che ha ottenuto a Cuba – le migliori – con interventi militari, governi compiacenti, colpi di Stato, coazione, repressione, analfabetismo, malattia e morte.
Non sono a favore dei partiti politici che fanno i suoi partitici interessi. Per me, dovrebbero sparire tutti, compresso il Comunista. Dovrebbe essere la società civile, mediante circoscrizioni, a decidere ma nell’assoluto rispetto altrui. Cuba in esse senso – ti piaccia o no – ha fatto ampi passi; molto di più dell’immensa maggioranza dei 200 paesi di questo Mondo. Tu che parli di monarchia a Cuba fino alla nausea, sai quanti paesi sono monarchie assolute, emirati e principati? Quanti sono monarchie costituzionale, dove il potere legislativo – quel che conta – resta in mano di uno o di pochi scelti dall’uno? Quanti territori off-shore sono ancora degli Usa, Regno Unito o Francia? Quanti paesi sono occupati militarmente o hanno una presenza determinate e condizionante? Quanti sono coadiuvati con i diversi tipi di “commonwealth”? Enumerali!
In Cuba, con tutti difetti, al meno il 50% dei parlamentari sono direttamente scelti dal popolo. Possono addirittura – contrario alle bugie di Torreguitart e tue – auto proporsi per la votazione. Perché la dissidenza cubana non usa questi canali? Te lo sei mai chiesto? Perché preferisce mantenersi al margine per dire di esserlo mentre chiede sempre più soldi?
Vorrei che in Cuba si arrivassi al 100%; pero esso soltanto sarà possibile quando quel sopra detto – Blocco ed ecc. – finiscano.
Quando tu assicuri che in certi paesi ci sia «una corretta competizione elettorale tra partiti che propongano diverse filosofie sociali» ti sbagli. Le costituzioni e la legislazione di essi paesi sono chiare: perpetuano lo stato di fatto del sistema socioeconomico imperante; ovvero, il capitalismo. Se non sei d’accordo, ti prego di citare un paese – uno soltanto – che preveda delle alternative.
Ti faccio notare che in Cuba, oltre alle tante ore di radio “diverse” che arrivano dagli Usa, esiste «Parola Nuova», un mensile della chiesa cattolica che viene distribuita in ogni parte del paese e che la dice di tutti colori, includendo anche errori, menzogne e tergiversazioni. Ti faccio notare pure che per fino il Granma spesso fa delle critiche pesanti e che da anni ha una sezione dedicata settimanalmente ai lettori. Vuoi negare anche questo? O sono cose che non ti interessano?
Il sistema socialista non si bassa sulle competenze individuale se non su quelle sociali. Forse a te non piace. Pazienza!
Quando dici «non mi interessa la storia del conflitto Cuba Usa» è chiaro che non ti interessa la storia del paese che assicuri di conoscere. Ma se la storia non si conosce non si conosce il presente. E, direi, nemmeno il futuro. Non si conosce il paese. È curioso che tu stia attento a un accento in «qui» ma ignori la storia. Che vuoi che ti dica? Che ti sei sventato da solo? Grazie!!!

Leonardo Mesa   
 
   02-08-2012
Massimo, sei proprio una brava persona. Ma che domande fai a Leomesa? Non hai capito che tipo è? Cubano, propagandista sfegatato della dittatura castrista, è scappato da Cuba per vivere negi agi del capitalismo. Non mi risulta che Cuba abbia imprese multinazionali che mandano all' estero i propri tecnici. Gli unici cubani che vanno all' estero, sono i medici e i preparatori atletici che vanno a fare missione nei paesi più sfigati del mondo ( o più pieni di petrolio), gl' impiegati dell' ambasciata e i jineteros che sollazzano le tardone italiane in cerca d' amore. Per il nostro Leomesa escluderei la prima categoria. Adesso lui sta a Palermo, forse lavora o forse vive alle spalle di qualcuno, fa l' apologia di Cuba ma si guarda bene dal tornare nel suo paradiso.Probabilmente è uno di quelli che Fidel chiamava gusanos .E tu gli fai queste domande.
carlos guerini   
 
   02-08-2012
Leonardo... Ti faccio una domanda o forse sono molte, non so. Non vorresti una Cuba diversa? Democratica. Governata da un governo di uomini e donne cubane eletti e scelti dal popolo dopo una corretta competizione elettorale tra partiti che propongano diverse filosofie sociali? Una Cuba dove si possano acquistare giornali che propongo idee diverse e che possano in questo modo aprire un dibattito nella società civile? Una Cuba dove è lecito intraprendere e quindi creare una azienda in funzione del proprio talento personale e della propria competenza? Insomma una Cuba democratica, nel senso moderno e e migliore del termine.
Massimo Campo   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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