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Roberto Malini. Omofobia di Eugenio Montale
 
Commenti presenti : 3 In questa pagina : da 1 a 3
   12-04-2012
Questa lettura di Montale è disperante. Ridurre il pensiero e la poetica di Montale all’omofobia è prassi simile a chi riduce Pirandello a fascista, Moravia a comunista staliniano e così via. Il giochetto del “politicamente corretto” è semplice: si estrae un lacerto di biografia, una dichiarazione, una frase e poi la si mette a confronto con l’oggi e cioè con la legittime conquiste in materia di libertà sessuale e politica liberale… ed è ovvio che autori formatisi in epoche dove altre ideologie determinavano le diverse prassi anche culturali ci fanno la figura degli arretrati o peggio ancora dei totalitari in pectore se non appunto degli omofobi. Ma è un “giochetto” che non funziona. Pasolini è sicuramente un grande autore ed anche un “politico” che interpreta il mondo con la letteratura e il cinema, ma se prendiamo certe sue lettere alla gerarchia letteraria italiana per premi e pubblicazioni ci fa la figura dell’arrivista spregiudicato. E allora? Allora l’uso della biografia per giudicare un’opera è una sciocchezza. L’opera è autonoma. Montale è il più grande poeta del Novecento italiano e, carta canta, lo fa con poesie e raccolte memorabili. Poi era anche un uomo crudele, nevrotico, con certe bassezze e cupezze veramente insondabili (basta vedere lo scherzo delle ultime poesie lasciate alla giovane poetessa Annalisa Cima), ma forse da questo lato oscuro prendeva forza anche la Cristofora, il correlativo oggettivo modificato da Eliot, fino alla suprema delicatezza delle poesie per la moglie: la Mosca. Vuoi vedere che nella sua irrisione sulla quasi cecità della moglie era anche uno che prendeva in giro i non vedenti? Ah, un’ultima cosa… la poesia citata dal critico Malini ha un suo precedente in Sbarbaro. Forse è il caso di controllare se anche l’altro ligure visto l’interesse per i licheni non soffrisse di certe pulsioni inconfessabili.

Claudio Di Scalzo

Claudio Di Scalzo   
 
   11-04-2012
Il mio intervento su Montale non vuole supporre in alcun punto che il poeta avesse pulsioni omosessuali, ma - è solo una probabile ipotesi - paura delle stesse. Paura di un'amicizia virile troppo delicata... paura dell'emozione del cameratismo con un giovane apollineo... Secondo Freud l'amicizia fra uomini (e quella fra donne) sono forme di omosessualità sublimate... Omofobia significa infatti paura dell'omosessualità, anche di quella che dimora nel profondo dell'inconscio o dell'animo di ognuno, nel simbolo dell'Ermafrodito... E certo non è l'amore greco il "mistero" racchiuso nei versi che ho riprodotto. Tuttavia è il concetto stesso di "mistero" ad aprire spiragli nell'abisso dell'uomo - anche dell'uomo che non si volta - dove da sempre e per sempre regnano gli archetipi e, fra di loro, l'uomo perfetto, sferico, partecipe del solare e del lunare... prima che Zeus lo dividesse in due...
Roberto Malini   
 
   11-04-2012
io non temo chi è dichiaratamente contro ma chi ipocritamente sostiene che " non c'è differenza" ma che mai andrebbe a mangiare in un ristorante con un gay , nè lo includerebbe nel suo gruppo. Quelli che fanno finta insomma e ne siamo pieni ovunque. Quanto al "segreto" della poesia riportata, era ben altro il segreto di Montale e ci vorrebbe un testo per scriverne e non un commento.
Oggi Montale avrebbe 120 anni circa, quanti allora, proprio di formazione non furono avversi alla omosessualità? La generazione dei nonni di persone che oggi hanno la mia età ( 62), chi di loro non era contrario ai gay? E' grave altro ; che nell'ultimo ventennio sia trionfata invece una vera e propria derisione dei gay ( vedi berlusconi- ma siete senza donne o siete gay? vedi- Giovanardi........vedi la politica ultima . ) Questo è molto grave. Il governo contro i gay è veramente segno grave, gravissimo.
e di esempio pessimo per l'educazione dei giovani che non conoscono Montale ma vivono o hanno vissuto questi ultimi feroci anni. Gli anni il cui simbolo è quello della farfallina !!!!!!!!!!!
patrizia garofalo   
 
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