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Enrico Marco Cipollini. L'uomo contemporaneo e la crisi del valore
 
Commenti presenti : 16 In questa pagina : da 1 a 10
   08-12-2012
Questo nostro tempo è figlio delle mille contraddizioni che emergono, non solo dal contesto sociale, ma soprattutto da un profondo ripensamento interno sull' uomo e sul valore della sua esistenza. Il dubitare, è davvero parte di chi non vuol vivere una vita fatta di stereotipi, a volte alienanti. Grazie Enrico perchè hai saputo rendere nel tuo articolo questo disagio del nostro tempo che, sicuramente, merita un grosso approfondimento e dibattito.
nadia rufini   
 
   01-08-2012
Il maggior problema per la nostra società consiste nel vederci vivere e nel vedere noi stessi in maniera unica, quindi interrogarci;( pochi lo fanno )- Tutto ciò presuppone una coerenza tra comportamento in famiglia e nel lavoro, creando un rapporto tra etica personale e comportamento morale nel quotidiano, in altre parole acquisendo la capacità di trasportare il sentimento della famiglia all’ interno della società- Le regole, che occorrono a non sovvertire tali atteggiamenti, sono quelle dei Valori, e allo stato attuale delle cose, gli stessi valori sembrerebbero non avere alcun senso,e iniziando proprio dalla famiglia- Le regole sono legate alla responsabilità del comportamenti che si concretizza in una seria di atteggiamenti di rispetto verso noi stessi e verso l’ ambiente esterno che ci circonda; regole le quali, benché non scritte, sono palesi e naturali- Alla base di tutto c’è sempre il rispetto per l’ uomo e all’ importanza capitale della qualità delle relazioni interpersonali e sociali- Nel dialogo si origina ogni possibile prospettiva di apertura morale rendendo possibile lo spazio di una maggiore etica delle interposte relazioni-Va detto però che attualmente si sia assunta in questi termini una posizione rigida con noi stessi, innervata nel substrato politico, sociale, economico,che non lascia scampo- Ci si trova dinnanzi a conflitti che tolgono respiro al desiderio di cultura ed umanità, con tutto quel che ne consegue; in questi casi eclatanti il disfacimento, e influenti sui comportamenti, l’ etica , la morale , e i Valori, le scelte non dovrebbero essere inficiate ma suggerite ed effettuate in base alla Coscienza personale, l’ unico, inattaccabile status, ricordandoci che la coerenza del nostro pensiero può dissociarsi dai non valori dilaganti operati anche dai media, e in ogni tessuto sociale, e che ancora può rappresentare un valore fondamentale di riferimento!
Francesca Giustini   
 
   30-07-2012
può senz'altro essere come dice Lei ma credo un po' abbiamo lasciato fare no noi ma forse le generazioni precedenti forse hanno creduto tanto nella democrazia partita idealmente sincera ma poi si è lasciata corrompere dal clientelismo.. cosi ognuno si è trovato un santo in paradiso e via via la cosa non è stata più gestibile. Noi popolo : qualcuno già sapeva che non si poteva andare avanti in quel modo ma i più dicevano indietro non si può tornare , Tanti anzi molti lontano dalla politica e così come dici tu c'è stata l'epoca del lassismo. I furbi son cresciuti le mezze maniche si sono accontentate e via. Ora ne parliamo tutti ma nessuno fa nulla o almeno sino ad ora . Abbiamo permesso che si prendessero gioco del popolo dando così luogo anche all'era volgare che ci ritroviamo . Ma in quanto ai valori ognuno di noi doveva conservarli almeno non era poca gente qualcuno c'è ancora .come noi almeno parlando di me stessa io ho mantenuto i miei valori e sono ostinata e caparbia i piedi in testa non li faccio mettere da nessuno . Sono persona leale nel bene e nel male. Ma temo che per molti è stata la superficialità tanto mia madre conosce il tizio mio padre conosce il caio ognuno aveva il santo politico in paradiso e via il clientelismo il guadagnare soldi da ogni raccomandato più gli stipendi pranzi e cene a caviale e champagna escort e compagnia questo i politici gliamici dei politici ricambiavano i favori non saprei con cosa ma certamente ormai c'era compromesso ovunque . Ora come vedi i nostri politici bisticciano per le elezioni mica dicono comefacciamo avotare il popolo non ha soldi non ha lavoro e la bindi oggi ha detto andiamo lo stesso anche se non cambiamo la costituzione o la legge per votare ora confondo qualcosa ma è francamente un degrado morale un degrado dell'individuo senza la dignità non il povero operaio ma il fanatico presentuoso ignorante politico . Forse non sono una brava politicante ma credo che ho detto quanto dovevo dire per come la penso. Anche se anche sulla scrittura non la penso come la pensava kafka .

Rita Stirpe   
 
   30-07-2012
Letto e condivido, c è una crisi profonda dell uomo, portata all esasperazione negli ultimi decenni, ci si lascia vivere è una crisi profonda dei valori in se della famiglia, tutti presi a mostrare uno status simbol inesistente, sopratutto non alla portata di tutti, ma si adeguano, io credo ancora e mi impegno in lotte contro corrente scomode hai piu', cresciuta con alti valori morali ed educativi, un retaggio che mi portero' dietro per sempre un marchio a cui è difficile sottrarsi, lo sto insegnando anche a mio figlio.La crisi è iniziata almeno 20 anni fa le cause sono molteplici dal sociale all economico, purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito ad una fanta politica fatta di festini con minorenni e droga, cosa possono imparare i giovani ? che eredita' sociale e culturale lasciamo loro ? Il problema ora da porsi è come recuperare almeno un po' di dignita' come persona, questo puo' avvenire solo con una certezza per il futuro un posto di lavoro stabile, il poter progettare un futuro, l incertezza causa debolezza la debolezza causa crisi dell io.Perchè questo avvenga bisogna pero' che i giovani trovino stimolo e curiosita' in cio' che li circonda e si interessino alla politica e prendano coscienza che siamo noi a dover cambiare questo stato di cose dobbiamo riprenderci la nostra vita e il nostro paese, noi tutti siamo e facciamo la storia
spirito ribelle   
 
   22-01-2012
Sembra che il mondo in cui viviamo massonico e prettamente attaccato allo stereotipo CHE TUTTO DEBBA ESSERE COSI' PERCHE' E' SCRITTO , non vada a braccetto con la vita che molti come me hanno vissuto e condiviso. Un'idea sul mondo e su noi stessi (bravi ragazzi di strada) ce la siamo fatta .Diffidare,pensare e poi parlare prima di agire lo abbiamo imparato sulla nostra pelle raggiungendo a volte una consapevolezza di noi stessi da invidiare ironicamente chi dei dogmi di Freud ne ha ricavato una materia!
Trovo più interessante il pensiero di Albert Einstein quando disse che :Il più grande dono dell'uomo è la Curiosità.
E' dalla curiosità che scaturiscono tutte le domande del mondo,chi siamo? come siamo? cosa saremo ? e per una volta lasciatelo dire anche a me: IN CHE DIREZIONE STIAMO ANDANDO ?
Matteo Crosera
Matteo Crosera   
 
   12-01-2012
Grazie Enrico per questa vasta e lucida riflessione, come dicevo, di ciò che sentiamo viverci in struggente vittimismo possiamo cogliendone i principi che l'hanno generata possederne un quadro entro il quale coglierne le responsabilità, sia del pensiero che ne è scaturito sia del bisogno di un nuovo principio. Colgo con favore l'invito a non restare nella crisi eludendo la possibilità che tutti ci rende responsabili di una nuova azione, di un lavoro ognuno su di sè di riflessione e coltivazione perchè il mondo possa tornare ad essere espressione umana secondo il valore che lo ha ciclicamente rigenerato, là dove il principio generativo decadendo in pure forme svuotate di valore ne assumeva di fatto l'estremo limite creando realtà distruttive. Uno sforzo agito su di sè in coerenza con ciò che sentiamo non debba più essere e dunque sia altro, nel nostro portarci come pionieri al di là di noi in quanto prodotti ed educati figli insomma di questa società, consapevoli e arditamente coscienti dei ns propri limiti e del dolore che sempre comporta la conoscenza.
Un abbraccio e un sentito grazie per la possibilità che ci si offre di un cammino in relazione.
mirella cassina   
 
   14-11-2011
inutile dire quanto sia daccordo su ciò che è stato scritto,aggiungere parole sarebbe inutile visto la ricchezza del contenuto.Unica riflessione personale:il confine tra scetticismo e presa di coscienza razionale è talmente labile e a volte doloroso...che bisogna camminare sul filo dell'anima per non cadere nel vuoto del cinismo...e per questo serve un GRANDE equilibrio...

BlbAdriana Bertani   
 
   30-08-2011
Interessante il tuo...saggio breve:fa riflettere. Hai dato voce a pensieri che sono anche miei ma che non erano mai venuti alla luce.Lo proporrò ai miei studenti...Poi ti farò sapere...Grazie
leonarda mancini   
 
   28-08-2011
Memore di quanto letto in suo scritto,prof. Cipollini, imparerò a leggere il libro della vita. Complimenti x la saggezza e la chiarezza che traspare in ogni suo lavoro.
Vittoria Gaito    
 
   28-08-2011
Il dubbio e il suo superamento è la via maestra per crescere come persone e come cittadini.E' vero quanto afferma Enrico riguardo al "valore", ossia cosa oggi ha valore?
Mi sembra che per molti, specialmente le giovani generazioni, conti la percezione sensoriale: è VERO ciò che vedo, ascolto, tocco, gusto...ed è BUONO se mi da piacere. E il pensare? Il dubitare per giungere ad un superamento, ad un evoluzione della propria coscienza,comporta un impegno, se vogliamo un scrificio, che pochi sono disposti a fare.Bisogna educare, specialmente chi ha questo compito, all'impegno del pensare, del riflettere, del criticare, del saper scegliere, saper decidere, alla fatica dell'esistere nel divenire, ma che ci da la possibilità di essere liberi, autonomi nel pensiero e nelle azioni
Rossella D'Alba   
 
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Dir. responsabile Enea Sansi - Reg. Trib. Sondrio n. 208 del 21/12/1989 - ISSN 1124-1276 - R.O.C. N. 32755 LABOS Editrice
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